Fifty-three

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Dormii ininterrottamente per tutta la notte di un sonno profondo e rigenerante, sicuramente grazie alle pozioni di Remus e il giorno seguente mi svegliai in forze e completamente riposata come non succedeva da tanto tempo. Hermione dormiva ancora tranquillamente nel suo letto mentre grattastinchi camminava silenziosamente per la stanza. La sveglia sul mio comodino segnava le 09:17 e il panorama fuori dalla finestra era completamente innevato, ma un raggio di sole squarciava le nuvole in lontananza, facendo risplendere di bagliori argentati i cristalli di ghiaccio che si erano formati sui rami degli alberi, facendoli sembrare ghirlande naturali. Mi stiracchiai e quando mi controllai la temperatura non fui sorpresa di scoprire che la febbre era passata quasi del tutto. Mi diressi verso il bagno e mi feci una lunga doccia bollente, dopodiché mi infilai un paio di jeans, due maglioni, il mantello, la sciarpa di Grifondoro e i miei scarponi e mi avviai fuori dalla stanza, chiudendomi silenziosamente la porta alle spalle.
Avevo deciso che, visto che quel giorno non ci sarebbero state lezioni, sarei andata ad Hogsmeade ed avrei comprato una nuova camicia a Remus, per rimediare a quello che era successo la sera precedente. Scesi la scala a chiocciola e trovai Harry seduto davanti al fuoco con in mano la mappa del Malandrino.
"Ciao Harry." Lo salutai.
"Ehi Sophia, come stai? Ti è passata la febbre?" Chiese lui senza staccare gli occhi dalla Mappa. Ero certa che stesse ancora pedinando Malfoy oppure che Silente gli avesse affidato un nuovo compito.
"Sì, sto molto meglio grazie." Dissi "Vieni ad Hogsmeade più tardi?"
"Oh no, non posso, mi dispiace. Devo tenere d'occhio Malfoy. Visto che oggi tutti saranno ad Hogsmeade sono certo che tenterà di entrare ancora nella stanza delle necessità."
Il fatto che fosse così ossessionato da Malfoy non mi piaceva affatto, ma mi fidavo di Harry e sapevo che se nutriva dei sospetti per lui, probabilmente erano fondati. Dopotutto lo avevamo visto con i nostri occhi da Borgin & Burke a Nocturn Alley all'inizo dell'anno.
"D'accordo, allora ci vediamo più tardi." Dissi, recuperando un paio di guanti dalle tasche del mio mantello e infilandomeli.
"Sì, divertiti." Rispose, completamente assorto.
Nel corridoio che conduceva alla Sala Grande incontrai Padma e Parvati che ridacchiavano tra loro e riuscii a captare solo le parole "bellissimo" e "centauro" prima che mi salutassero velocemente e che scappassero in direzione del sesto piano. Scossi la testa divertita e alzai gli occhi al cielo. Era ovvio che si riferissero a Fiorenzo, il nostro professore di Divinazione, che era un centauro. Non potei fare a meno di trovare la cosa un po' inquietante, ma poi mi ricordai che io stessa avevo un fidanzato licantropo. Mi dissi che almeno Remus aveva sembianze umane e che non era un cavallo dal busto in giù. Entrai in Sala Grande e guardai subito in direzione del tavolo degli insegnanti, ma Remus non c'era. Lo trovai molto strano dato che non era il tipo di persona a cui piaceva alzarsi tardi la mattina.
"Ragazzina che ci fai qui impalata? Ti vuoi muovere o no?" Quella voce arrochita mi fece sobbalzare. Era stato Gazza a parlare mentre accarezzava con le mani nodose il pelo sporco di Mrs. Purr.
Gli rivolsi uno sguardo di sufficienza e mi sedetti al tavolo di Grifondoro accanto a Neville, che stava bevendo una tazza di caffè.
"Ciao Neville." Lo salutai.
"Ehi Sophia." Ricambió lui, alzando la testa dalla sua copia de 'Il cavillo' "Stai andando a Hogsmeade?" Chiese, probabilmente notando il mio abbigliamento.
"Sì in effetti, vuoi venire con me?" Dissi, bevendo la mia solita tazza di thè.
"Certo, va bene." Sorrise goffamente lui.
Lanciai occhiate nervose alla porta della Sala Grande durante tutta la durata della colazione ma Remus non si fece vedere.

Mentre con un po' di preoccupazione percorrevo con Neville il sentiero innevato che portava a Hogsmeade incontrai Luna, che portava il suo buffo cappello a forma di testa di leone.
"Ciao ragazzi." Ci salutò con voce trasognata. Neville si fece improvvisamente paonazzo.
"Ciao Luna." Le sorrisi "Come stai?"
"Non molto bene in effetti. Ho perso di nuovo tutte le mie scarpe e il mio mantello. Sospetto che i nargilli ne siano responsabili." Improvvisamente notai che la ragazza Corvonero indossava solamente un maglione chiaramente fatto all'uncinetto da mano inesperta. I colori erano variopinti e creavano un brutto effetto visivo nell'insieme, ma a parte questo, non sembrava neanche particolarmente caldo. Un moto di rabbia misto a pena mi travolse. Le compagne di camera di Luna dovevano proprio smetterla di farle certi scherzi solo perché era un tantino...particolare. Stavo per togliermi il mantello per offrirlo a Luna, quando Neville, che era stato zitto fino a quel momento, mi precedette e porse il suo alla ragazza, che lo guardò con gli occhi che brillavano.
"Ti ringrazio infinitamente Neville." Disse lei "Ma non credo sia giusto che io prenda il tuo mantello. Sicuramente i nargilli vogliono farci litigare per chi deve indossarlo, ed io non intendo cedere."
Neville protestó debolmente, ma poi accettò le condizioni di Luna e si rimise addosso il mantello con i denti che battevano, troppo infreddolito per essere allo stesso tempo cavaliere.
"Sicura di non avere freddo?" Le chiesi.
"Un po' sì, ma ci sono abituata."
Neville ed io ci scambiammo uno sguardo imbarazzato, ma evitammo di fare domande, anche perché Luna sembrava essere tornata nel suo mondo. Infatti aveva ripreso a camminare e a fischiettare allegramente, lasciando vagare i grandi occhi azzurri sui rami spogli degli alberi che costeggiavano il sentiero.
La strada principale di Hogsmeade era pressoché deserta, fatta eccezione per qualche gruppetto di ragazzini che si stringevano l'uno all'altro per farsi calore a vicenda, ma se si guardava attraverso le finestre dei locali orlate di cristalli di ghiaccio, si vedeva chiaramente che questi ultimi erano pieni di studenti.
"Beviamo qualcosa di caldo ragazze?" Chiese Neville, tentando di assumere un tono spavaldo, come se fosse incurante delle bassissime temperature. Il tremolio nella voce e il naso rosso fuoco lo tradirono.
"Volentieri." Disse Luna. I due si voltarono verso di me.
"Ragazzi voi andate, io volevo passare dal negozio di abbigliamento prima, vi raggiungo appena ho finito." Dissi.
Neville annuì con estrema convinzione "Siamo ai Tre Manici di Scopa allora, a dopo." Disse, e presa per mano Luna, si avviarono all'interno del pub. Sorrisi leggermente, ero davvero felice per loro. Percorsi il resto del sentiero che mi divideva dal negozio di abbigliamento con la testa tra le nuvole. Non era da Remus non farsi trovare a colazione, e se avesse avuto qualcos'altro da fare me lo avrebbe sicuramente detto. Immediatamente la mia testa iniziò a galoppare veloce come il vento e migliaia delle più disparate situazioni mi annebbiarono la mente. Scossi la testa come a volerle allontanare. Ero troppo paranoica, mi dissi. Probabilmente era uscito stamattina presto per ordini di Silente e non aveva voluto svegliarmi, sarebbe tornato per l'ora di pranzo massimo. Prima che potessi rendermene conto, i miei piedi mi avevano già portata davanti all'ingresso del negozio. Spinsi la maniglia della porta, che si aprì con un sonoro scampanellio.
"Buongiorno." Sorrisi leggermente alla donna bassa e grassottella che era venuta a vedere chi fosse entrato. Girava voce che la proprietaria del negozio di abbigliamento di Hogsmeade fosse una gran pettegola.
"Buongiorno!" Mi salutó con voce affabile
"Di che cosa hai bisogno cara?"
"Vorrei vedere le camicie da uomo, per favore." Le dissi gentilmente. Lei mi rivolse uno sguardo piuttosto curioso, ma per fortuna non fece domande.
"Certamente, di qua, vieni pure." Sorrise e mi precedette nel grande negozio, guidandomi attraverso la sezione femminile e superandola, per poi arrivare al reparto maschile.
"Ecco qua, qui ci sono tutte le camicie da uomo." Disse, facendo un ampio gesto con la mano cicciottella, che trovai alquanto buffo. Ce n'erano davvero moltissime e di tutti i modelli, ordinate per taglia e colore. Superai la sezione delle camicie bianche. Remus ne aveva tantissime, ed inoltre non volevo regalargliene una uguale a quella che gli avevo rotto. Esclusi anche il nero, il giallo e il verde e mi concentrai su quelle blu. In particolare mi colpì una camicia di una sfumatura blu cobalto che sarebbe stata benissimo con il colore ambra dei suoi occhi, ma quando la esaminai notai subito che la misura delle spalle non era neanche la metà di quelle di Remus. Era un vero peccato.
"C'è la taglia più grande di questa?" Chiesi alla donna, speranzosa. La donna me ne porse una visibilmente più grande, ma ancora era ovvio che il petto ampio di Remus non sarebbe mai entrato lì dentro.
"No, è ancora troppo piccola." Dissi sconfortata, porgendola alla donna.
"Forse se mi dicessi le misure potrei farti vedere qualche modello più...indicato." Disse lei, evidentemente curiosa di sapere di più su chi fosse l'uomo a chi era indirizzato il regalo. 
"D'accordo." Dissi "Allora, è alto più o meno così." E portai la mia mano almeno trenta centimetri sopra la mia testa "E le spalle sono large così." E le feci vedere occhio e croce la misura. Lei sembrava sempre più curiosa e sbalordita.
"Beh in genere devo confezionare su misura delle camicie che coprano questa ampiezza di spalle, ma credo di avere qualcosa in magazzino con delle misure simili." Disse lei avviandosi verso il retro del negozio. Dopo poco ritornò con un completo confezionato in una carta scura, lo appese ad un gancio e lo aprì. Conteneva un completo davvero stupendo ed elaborato: il pantalone e la giacca erano color borgogna, mentre il bavero e la cravatta erano nero opaco e la camicia era color tortora con i bottoni d'argento. Le scarpe erano nero lucido mentre le stringhe di un bel rosso cremisi. Era perfetto. Semplice ma elegante, ed inoltre ero sicura che sarebbe stato ancora più bello sul corpo tonico di Remus. La donna stava per togliere la giacca e la cravatta per mostrarmi la sola camicia, ma io la fermai subito.
"Lo prendo." Dissi convinta, aprendo la borsa per prendere i soldi. Lei mi guardò sbalordita per un attimo, poi disse "Molto bene, per la camicia sono 70 falci d'argento."
"Oh no, no." Sorrisi "Volevo dire che lo prendo tutto, prendo tutto il completo."
"Tutto?" Balbettó lei, era evidente che non se lo aspettava "Ma certo!" Sorrise "Sono 40 galeoni." Disse, ricomponendosi.
Le porsi i soldi che mi aveva chiesto e lei li prese, ancora leggermente stupita, piegò con cura il completo e lo mise in una scatola con il logo del negozio.
"Vuoi una confezione regalo cara?" Domandò.
"Sì, grazie."
Lei allora incartó la scatola e la chiuse con un nastro di raso rosso, poi me la porse.
"Grazie infinite." Le sorrisi uscendo dal negozio con la grossa scatola tra le braccia "Arrivederci."
"Grazie a te cara." Mormorò lei, accompagnandomi alla porta che si richiuse alle mie spalle con lo stesso scampanellio con cui si era aperta. Una volta fuori vidi che ormai anche i pub erano quasi vuoti e capii che era passato molto più tempo del previsto. Una volta davanti ai Tre Manici di Scopa incontrai Madama Rosmerta, intenta a spazzare con una granata il nevischio dall'uscio.
"Buongiorno Madama Rosmerta." La salutai calorosamente.
"Ciao Sophia! Che ci fai ancora qui ad Hogsmeade? Ormai tutti gli studenti di Hogwarts sono tornati al castello da un pezzo!" Disse lei.
"È così tardi?" Le domandai arricciando il naso.
"Il rintocco di mezzogiorno è passato da un pezzo." Disse lei, ricominciando a spazzare con rinnovato vigore. Com'era potuto passare così tanto tempo senza che me ne accorgessi? Mi dissi che avrei assolutamente dovuto comprarmi un orologio.
"D'accordo, arrivederci!" La salutai tenendo stretta la scatola. Il saluto della donna mi giunse ovattato mentre risalivo a passo svelto il sentiero che conduceva al castello attenta a non scivolare. Immediatamente il mio pensiero andò a Neville e Luna, chissà quanto dovevano avermi aspettata, e chissà se Remus era tornato. Varcai il grande portone del castello con il fiato corto e mi diressi verso la Torre di Grifondoro per togliermi il mantello e posare il completo di Remus. Una volta messa la scatola al sicuro nel mio baule, mi tolsi il mantello e mi misi un maglione bianco pulito e scesi finalmente in Sala Grande.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora