Fifteen

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Dopo la conversazione avuta con Silente, tornai alla Sala Comune di Grifondoro, e quando i miei amici furono andati a dormire, passai non so quanto tempo seduta davanti al fuoco del camino cercando di decifrare le parole dell'anziano preside. Era chiaro che Silente volesse che facessi qualcosa, ma che cosa?
'Trovo che quando si é confusi sia una saggia decisione tornare sui propri passi'
Le sue parole mi tornavano in mente come un chiodo fisso tormentandomi, e impedendomi di pensare ad una possibile soluzione, ma fu proprio quando stavo per andarmene a dormire che d'improvviso la risposta mi arrivò chiara in mente. Avrei dovuto tornare nell'ufficio di Remus.
Presi la mia bacchetta e mi misi addosso uno dei maglioni rossi con la S dorata che mi aveva fatto la signora Weasley al quinto anno, dopodiché uscii dal ritratto ignorando le lamentele della Signora Grassa sul fatto che avessi appena interrotto il suo pisolino di bellezza e mi diressi a passo silenzioso verso l'aula di difesa contro le arti oscure. Non avevo la minima idea di che ore potessero essere e sperai solamente che Remus fosse già tornato e di non imbattermi in Gazza o nella sua gatta spelacchiata. Che cosa gli avrei detto quando lo avrei rivisto? Come avrei spiegato il fatto che mi trovavo ancora una volta nel suo ufficio? Iniziai ad immaginare una possibile conversazione tra me e lui, e prima che potessi accorgermene, i miei piedi mi avevano già portata alla base delle scalette di pietra che collegavano l'aula con l'ufficio di Remus. Le salii piano, e quando mi trovai davanti alla porta mi feci coraggio e bussai tre volte con le nocche tremanti. Se qualcuno mi avesse trovava lì saremmo finiti nei guai entrambi. Minuti che sembravano anni iniziarono a passare senza che nessuno mi aprisse e cominciai a considerare l'ipotesi che non ci fosse nessuno. Decisi di bussare ancora, un po' più forte stavolta, e finalmente dopo qualche attimo sentii un rumore di chiavistello che veniva aperto e subito la figura imponente di Remus mi apparve davanti. Quando i nostri sguardi si incontrarono, lessi nei suoi occhi la sorpresa e la confusione.
"Sophia, che ci fai qui a quest'ora?" Mi domandò. Aveva il viso stanco e alcuni graffi sul collo, e in quel momento mi chiesi che cosa mi era potuto saltare in mente quando avevo deciso di presentarmi nel suo ufficio a notte inoltrata.
"Entra." Mi disse soltanto, aprendo di più la porta per farmi passare. Obbedii e subito lui la richiuse alle mie spalle. Sulla scrivania erano sparsi mucchi di fogli impilati in modo disordinato e sul piccolo divano sotto alla finestra erano state appoggiate la sua giacca e la cravatta; nulla sembrava essere cambiato dalla sera prima.
"Allora, cosa ci fai qui?" Mi chiese ancora. Mi voltai nella sua direzione e vidi che stava per iniziare a sbottonarsi la camicia incurante del fatto che io fossi davanti a lui.
"Io...io volevo assicurarmi che tu stessi bene." Risposi spostando altrove lo sguardo per non arrossire. Avevo deciso che ormai c'era abbastanza confidenza affinché potessi dargli del tu, sperai solamente che non gli avrebbe dato fastidio.
Remus liberò l'ultimo bottone dall'asola e lasciò cadere la camicia a terra, rimanendo a petto nudo. Mi presi qualche secondo per analizzare brevemente il torace ampio, cosparso di qualche graffio, messo in evidenza dalla linea definita dei pettorali e dei bicipiti. L'addome era moderatamente scolpito e potei chiaramente vedere i muscoli guizzare sotto la pelle non appena Remus alzò un braccio per passarsi una mano tra i capelli. Mi morsi inconsciamente il labbro.
"Volevi vedere se io stavo bene oppure volevi accertarti che non avessi fatto del male al tuo cavaliere?" Domandò con uno strano sorriso sulle labbra, che però non aveva niente a che vedere con quelli che ero abituata a vedere, educati e misteriosi, quello sembrava più una specie di ghigno.
"Di che parli Remus?" Gli chiesi, pur sapendo già la risposta.
Lui accennò ad una risata tetra "Vi ho visti mentre vi abbracciavate al chiaro di luna, é tutto così romantico, peccato che nel bosco ci fosse nascosto il lupo cattivo."
Quella situazione non mi piaceva per niente. A stento riconoscevo l'uomo che avevo davanti, così diverso dal professor Lupin dei giorni precedenti pur essendo la stessa persona, ma nonostante ciò non riuscivo ad avere paura di lui.
"Tu non sei il lupo cattivo e non provo niente per Charlie, lo sai benissimo." Gli dissi ostentando sicurezza.
Remus mi si avvicinò così tanto da poter sentire il suo respiro sulle mie labbra "Ti ha baciata? Ha toccato il tuo piccolo corpo? Ti é stato più vicino di come lo sono stato io?" Mi domandò con voce roca iniziando ad accarezzare i miei fianchi e la mia schiena. Sapevo che in quel momento era il lupo che stava parlando e non Remus, ma non potei fare a meno di sciogliermi e sospirare sotto il suo tocco.
"Rispondimi Sophia." Mi ordinò avvicinandosi ancora. Mi affrettai a scuotere la testa. Lui sembrò soddisfatto e fece aderire la sua fronte con la mia incatenando i miei occhi nei suoi, e in quell'istante riconobbi gli occhi dolci del Remus Lupin di cui mi ero innamorata.
"Sono un mostro e tu non dovresti neanche pensare di avvicinarti a me." Sussurró tristemente. Il mio cuore sussultó quando sentii la malinconia nella sua voce provocandomi una cascata di brividi lungo la schiena. Amavo quell'uomo e non avevo paura di quello che sarebbe potuto accadere. Mi alzai in punta di piedi e lasciai un delicato bacio a stampo sul suo labbro inferiore.
"Tutto quello che voglio è stare vicino a te, Remus." Gli dissi con gli occhi lucidi dall'emozione.
Lui allora mise le mani ai lati del mio viso e posò ancora le sue labbra sulle mie, lasciando che si accarezzassero e che si cercassero a vicenda. Sentii delle profonde scosse di puro calore partire dal basso ventre per poi sprigionarsi in tutto il corpo e presto il bacio divenne più profondo ed intenso.
Non avrei mai immaginato che il mio primo bacio sarebbe stato così disperato ed impetuoso, né tantomeno che l'avrei dato a Remus Lupin, il professore che avevo tanto stimato ed ammirato all'età di tredici anni, ma quell'uomo si era preso il mio cuore senza chiedermi il permesso, e probabilmente senza neanche volerlo davvero. Decisi che al momento non mi importava. Tutto quello che riuscivo a sentire era la pelle calda di Remus a contatto col mio corpo e le sue labbra che baciavano le mie. Lupin strinse con forza i miei fianchi facendo aderire completamente i nostri corpi procurandomi il dolore più dolce che avessi mai provato in tutta la mia vita.
"Perdonami, perdonami ti prego." Mi disse tra un bacio e l'altro. Non potevo sopportare che soffrisse così tanto, ma soprattutto non sopportavo l'idea che lui potesse pensare di stare facendo qualcosa contro la mia volontà, così passai le mani tra i suoi capelli e mi strofinai dolcemente contro di lui per fargli capire che volevo questo momento, che volevo lui.
"Fa' l'amore con me Sophia." Mi supplicó con voce dolce e bisognosa. Io allora portai le mani all'altezza del suo petto ed iniziai ad accarezzargli le spalle larghe senza interropere il bacio, ma lui mise le sue mani sulle mie e si staccò piano "Non voglio costringerti." Sussurró con voce tormentata. Gli accarezzai dolcemente il viso "Voglio farlo, Remus. Voglio che sia con te, voglio che tu sia il primo e anche l'ultimo." Dissi arrossendo lievemente.
Remus mi bació con più forza e passione di prima ed in poco tempo mi tolse tutti gli indumenti facendomi rimanere in intimo e la stessa cosa fece lui. Mi fece sdraiare sul divano e lui si posizionó sopra di me. Quando fummo entrambi nudi, bació ogni centimetro del mio corpo facendomi gemere e sapevo che di lì a poco avrei perso la mia verginità, ma non riuscivo a pentirmi di niente, perché sapevo che stava succedendo con l'uomo che amavo.
"Farò più piano possibile." Mi promise baciandomi dolcemente. Io allora gli avvolsi le braccia intorno al collo e tremai tutta quando sentii Remus spingersi dentro di me. Lui rimase qualche secondo fermo per farmi abituare, poi iniziò a spingere piano facendomi sentire un fastidioso bruciore che però non sconfinava mai nel dolore. Dopo qualche minuto Remus iniziò a spingere più forte, facendomi inarcare la schiena dal piacere. I nostri fianchi si muovevano in perfetta armonia e dopo un po' reclinai la testa all'indietro e fui colta dall'apice del piacere. Dopo poco anche lui venne con un gemito, riversandosi dentro di me. Rimanemmo abbracciati aspettando che i nostri respiri si regolarizzassero, dopodiché ci addormentammo in quella stessa posizione, con la luna come unica testimone di ciò che era appena accaduto.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora