Six

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"Sophia? Sophia svegliati." Disse Hermione. Aprii gli occhi e mi stiracchiai dolcemente.
"Hai finito il compito che ti mancava per domani?" Mi chiese alzandosi e iniziando a pettinarsi i capelli.
Mi ricordai che le avevo mentito per non farla preoccupare riguardo al mio mal di testa. Annuii e chiesi che ore fossero.
"Mancano venti minuti a mezzanotte." Rispose lei facendosi una treccia. Io mi alzai dal letto, mi tolsi l'uniforme, indossai una canottiera nera, un paio di jeans e una felpa grigia ed iniziai a mia volta a pettinarmi i lunghi capelli castani. Hermione insistette per mettermi del mascara nero e un po' di lucidalabbra. Non ero molto propensa, ma alla fine la lasciai fare.
"Accidenti Soph, a nessuno sta bene il mascara come a te." Disse soddisfatta. Il risultato non era niente male, adesso lunghe ciglia nere orlavano i miei grandi occhi scuri e le labbra erano lucide e rosee.
Scendemmo in sala comune dove trovammo Harry e Ron ad aspettarci con il mantello dell'invisibilità.
"Era ora! Si può sapere cosa stavate facendo?" Chiese il rosso spazientito.
"Ah sta zitto Ronald." Ribatte seccata Hermione facendomi ridere. Oltrepassammo il ritratto, ci coprimmo tutti e quattro col mantello di Harry e ci avviammo a passo spedito verso l'aula di difesa contro le arti oscure. Il coprifuoco era passato da un bel po'  quindi non c'era nessuno in giro, incontrammo solamente una volta Mrs. Norris mentre faceva la sua ronda notturna, ma riuscimmo ad eluderla senza molti problemi. Quando fummo in prossimità dell'aula, iniziai a sentire le farfalle nello stomaco. Ma perché anche solo vederlo doveva farmi tutto questo effetto?
Bussammo. La porta si aprì di appena uno spiraglio e ci comparve davanti il grosso faccione di Moody.
"Siamo noi." Sussurrò Harry. Alastor aprì di più la porta permettendoci di entrare e la richiuse subito dopo. Ron ci tolse il mantello di dosso e subito fummo accolti da baci e abbracci da parte della signora Weasley. Il secondo Ordine della Fenice era riunito in quella grande aula e stava aspettando con impazienza l'inizio della riunione.
"Chi manca?" Domandó la McGranitt.
"Podmore e Shaklebolt, hanno avuto problemi al ministero." Disse Moody sbuffando irritato.
"Charlie, Bill e Fleur stanno arrivando." Dichiarò Fred.
"Hanno trovato solo un po' di traffico con i camini." Concluse George.
"Manca anche Ninfadora." Fece notare Hagrid.
In quell'istante si udì un sonoro pop, segno che qualcuno si era appena materializzato  nella stanza. Ci voltammo tutti in direzione del rumore e Tonks apparve, circondata da una densa aura di fumo bianco. Lei tossí poco elegantemente, poi rivolse uno sguardo truce ad Hagrid e subito i suoi capelli diventarono rosso fuoco "Non chiamarmi Ninfadora." Sibilò. Il mezzo gigante abbassò la  testona con fare imbarazzato.  Hermione mi rivolse uno sguardo d'insofferenza che ricambiai all'istante.
"Scusate il ritardo." Esordì poi Tonks "Ma sapete, i capelli non stanno in piega da soli." E rise per conto suo sperando che qualcuno la imitasse, ma il suono della sua risata stridula fu accompagnato solamente da un pietoso silenzio. Vidi Piton tenersi con due dita l'appendice del naso, mentre Fred e George facevano profondi respiri, probabilmente si stavano trattenendo dal non lanciarle una fattura. Serrai le labbra per non scoppiare a riderle in faccia e guardai Remus, che mi restituì uno sguardo severo, come a volerla difendere.
Tonks scorse ad uno ad uno i nostri visi, per poi concentrarsi su quello del professor Lupin
"Remus!" Esclamò lei con voce terribilmente acuta, per poi correre nella sua direzione e saltargli al collo. Lui la guardò e ricambiò con un po' d'esitazione l'abbraccio, cingendole la vita con le sue braccia forti. Subito una potente fitta di gelosia mi invase, costringendomi a spostare altrove lo sguardo. Hermione parve accorgersene, ma non disse niente per non destare sospetti. Il silenzio che si era creato fu rotto dall'improvvisa apparizione di Bill, Charlie e Fleur, che arrivarono dal camino vicino all'entrata dell'aula, circondati da fiamme verdi e da minuscoli granelli di fuliggine.
Andammo tutti a salutarli, ad eccezione di Remus e di Tonks che rimasero dov'erano ancora stretti in un abbraccio.
Salutai Bill con una stretta di mano ed un sorriso e diedi un bacio sulla guancia a Fleur, che ormai conoscevo molto bene.
"Sophia? Sei davvero tu?" Mi chiese incredulo Charlie; erano passati anni dall'ultima volta che l'avevo visto. Precisamente da quando ero al primo anno, quella notte in cui era venuto con i suoi compagni a prendere Norberto, sulla Torre di Astronomia. Il giovane uomo non era cambiato molto dall'ultima volta, si era solo aggiunta qualche piccola ruga ai lati degli occhi e sulla fronte, ma i suoi lineamenti erano rimasti lo stesso belli e spigolosi e i suoi capelli rossi gli ricadevano disordinati ai lati del collo.
"Ciao Charlie." Gli sorrisi. Lui si avvicinò e disse, a voce moderatamente alta "Sei diventata davvero bellissima, se non fossi così vecchio a quest'ora ti starei già facendo una corte accanita." Ridacchiò, ma capii che non stava affatto scherzando, e ne fui onorata. Inoltre speravo che Remus avesse sentito. Charlie aprì le braccia ed io mi lasciai avvolgere da lui con un po' di esitazione e di timidezza, dopotutto erano tanti anni che non lo vedevo e non avevamo mai avuto tutta quella confidenza.
Qualcuno si schiarí la voce "Bene, direi che forse sarebbe meglio cominciare la riunione, i ragazzi avranno lezione domani mattina presto." Disse Remus in fretta, con tono quasi...infastidito. Sorrisi, segretamente compiaciuta, e mi strinsi di più tra le braccia di Charlie, che fu ben felice di ricambiare. Ero consapevole del fatto che mi stavo comportando in modo davvero infantile, ma volevo che Remus si sentisse geloso, anche solo la metà di come mi ero sentita io. Dopo un po' mi divincolai dall'abbraccio, e Charlie mi lasciò andare, seppur a malincuore.
"Miseriaccia Charlie, se avessi saputo che Soph ti piaceva così tanto te l'avrei presentata prima, invece di farti rimanere single fino a tarda età." Ridacchiò Ron.
"Sta' zitto Ronald." Lo riprese Charlie, vagamente imbarazzato. Tutti chiacchieravano allegramente tra di loro e si raccontavano le ultime vicende che gli erano capitate. Mi voltai verso Remus e vidi che Tonks gli stava sussurrando qualcosa all'orecchio mentre con una mano gli accarezzava piano il petto. Scossi la testa e distolsi ancora una volta lo sguardo. Avere avuto la conferma che Remus provasse effettivamente qualcosa per Ninfadora mi fece stare male, ma ormai mi ero resa conto che avevo iniziato a vedere il mio professore sotto una luce diversa.
"Bene, se abbiamo finito con tutte queste smancerie, direi che possiamo iniziare." Disse sbrigativo Moody, trangugiando una lunga sorsata da una specie di borraccia, piena di solo Merlino sa che.
I banchi erano stati spostati lungo le pareti ricavando un grande spazio all'interno della stanza, e l'unica illuminazione, che proveniva da resti di candele ormai consumate quasi del tutto appese su quattro grossi lampadari, conferiva all'aula un aspetto alquanto lugubre e triste, a parer mio.
Ci sedemmo tutti quanti in cerchio; un'abbondante metà era costituita interamente dai membri più anziani dell'Ordine: Silente, la McGranitt, Hagrid, i coniugi Weasley, Piton, Remus e Tonks, (che adesso appoggiava la testa sulla spalla del Professore.) mentre dalla parte opposta stavano i più giovani cioè Harry, Ron, Ginny, i gemelli, Hermione, Fleur, Bill, Charlie ed io. Remus ed io eravamo seduti nelle metà opposte dei due semicerchi in maniera perfettamente frontale, alla mia destra stava Charlie, affiancato da Bill, che a sua volta era seduto vicino a Fleur, mentre alla mia sinistra c'era Hermione, con vicino Ron, seguito da Harry, Ginny, Fred e George.
"Bene. L'incontro del Secondo Ordine della Fenice può iniziare." Proferì Silente guardandoci tutti da dietro ai suoi occhiali a mezzaluna.
La riunione durò almeno un paio d'ore, durante le quali si discusse a fondo della questione dei Mangiamorte e si cercò di trovare insieme una soluzione ai problemi minori, come ad esempio il fatto che Lucius Malfoy stesse cercando di corrompere più persone possibili per convincerle a passare dalla parte di Voldemort.
Moody disse che avrebbe parlato con Shaklebolt, che lavorava al ministero per mettere in guardia i colleghi, mentre Hagrid decise che avrebbe provato a parlare con i Giganti e con i Centauri, per poter poter contare sul loro aiuto.
Remus ed io ci scambiammo sporadiche occhiate per tutta la durata dell'incontro, ed io cercai di nascondere al meglio la gelosia che provavo ogni qualvolta che Tonks gli sfiorava il viso, o i capelli, o lo guardava con espressione ammirata ogni volta che lui interveniva su una questione di maggior rilievo. Ci fu un punto della serata in cui Charlie mise un braccio intorno alla mia spalla e mi sussurrò all'orecchio quanto fossi cambiata durante quegli anni, quanto fosse rimasto colpito dalla mia bellezza e qualcos'altro che non mi presi la briga di ascoltare. Subito dopo incrociai lo sguardo ostile di Remus e lo sostenni, fino a quando l'uomo non fu obbligato a distoglierlo, ma non mi sfuggì il fatto che stesse stringendo il pugno attorno alla sua bacchetta con così tanta forza, da fargli diventare le nocche bianche.
Solamente quando mancava all'incirca un quarto d'ora alle due del mattino, Silente dichiarò sciolta l'assemblea, e tutti quanti si salutarono, stanchi e profondamente provati, iniziando a tornare alle proprie abitazioni, chi con la metropolvere e chi smaterializzandosi. Salutai calorosamente i coniugi Weasley, i gemelli, Bill e Fleur, che quando guardarono in direzione di Charlie per comunicargli che stavano andando via, lui gli fece cenno di avviarsi e che li avrebbe raggiunti a breve.
Lui si avvicinò a me e mi abbracciò, stringendomi i fianchi con vigore, mentre io avevo le braccia piegate ed intrappolate tra il suo petto ed il mio ed ero un po' imbarazzata. Dopo un po' lui si staccò, e mi disse dolcemente "Vedo che sei molto stanca, hai bisogno che ti accompagni ai dormitori di Grifondoro?"
Stavo per rispondergli che non ce n'era bisogno, quando qualcuno mi precedette.
"La tua gentilezza e la tua cavalleria ti fanno onore Charlie, tuttavia sono certo che la signorina Sophia sia più che in grado di badare a se stessa, e, in caso non lo fosse, ci sarebbero gli insegnanti, incaricati di occuparsi della sua tutela e della sua sicurezza. Ti ringrazio comunque per le tue nobili intenzioni e ti auguro la buonanotte." Era Remus, il quale solito sorriso discreto e cortese, stavolta non era riuscito a nascondere un tono pieno di risentimento. Charlie rimase interdetto per qualche attimo, ma poi disse "Lasciamo che sia l'interessata a decidere, Remus."
A quel punto gli occhi di Charlie e di Lupin, affiancato da Tonks, si puntarono su di me, in attesa di una risposta.
"Suvvia Remus, se Soph e stanca, lascia che Charlie l'accompagni." Intervenne Tonks con un sorriso più falso di uno zellino d'oro.
"Ti ringrazio tanto per l'interessamento Ninfadora" marcai il tono di voce sull'ultima parola dedicandole un sorriso altrettanto finto "Ma come ha detto il professor Lupin, posso andare da sola e poi ho Ron, Harry ed Hermione, che non mi lascerebbero sola neanche se glielo chiedessi in ginocchio." Continuai rivolgendo un altro sorriso (vero stavolta) a Charlie.
"Bene allora." Disse lui accarezzandomi la guancia "Io vado, ma non pensare di liberarti di me così facilmente, tornerò Sophia." Mi promise serio. Io annuii, e dopo avermi dato un rapito bacio sullo zigomo, lo guardai allontanarsi in direzione del camino per usare la metropolvere, dove sparì velocemente avvolto da alte fiammate verdi dopo aver pronunciato chiaramente il nome della Tana.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora