Fifty-one

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La mattina seguente mi svegliai con un gran mal di testa e con dolori diffusi in tutto il corpo, inoltre mi sentivo indolenzita ed avevo freddo, nonostante le numerose coperte che avevo messo sul mio letto. Sperai con tutto il cuore di non avere la febbre, perché non potevo assolutamente permettermi di saltare delle lezioni, così mi sporsi leggermente e recuperai la mia bacchetta dal comodino. Quando eravamo al primo anno, Madame Pomfrey aveva ottenuto dalla McGranitt il permesso di insegnarci qualche semplice incantesimo di pronto soccorso, in modo che non venissimo a disturbarla anche per farci misurare la febbre. Puntai la bacchetta al centro del mio petto e recitai sottovoce una formula magica. Dopo poco la punta della mia bacchetta si accese di una debole luce rossa. Sprofondai di più nel cuscino. Avevo davvero la febbre, e a giudicare dal tempo che la luce impiegò per spegnersi, doveva essere anche abbastanza alta. Decisi che avrei frequentato comunque le lezioni e che mi sarei riposata alla fine della giornata, se ne avrei avuto tempo. Mi alzai rabbrividendo leggermente e notai che Hermione non era più nel suo letto. Probabilmente era già in Sala Grande a ripassare. Mi feci una doccia bollente e mi misi l'uniforme pulita, a cui aggiunsi un maglione di lana grigio e la mia sciarpa. Mi pettinai i capelli ed avvertii un leggero intorpidimento al polso, che ignorai, e scesi in Sala Comune, dove trovai Harry e Neville.
"Tutto bene?" Mi chiese Harry "Hai gli occhi lucidi."
"Ho un po' di febbre, ma non posso perdere le lezioni." Mi strinsi nelle spalle.
Il mio amico provò a convincermi a rimanere a letto, ma quando capì che era inutile, finalmente ci dirigemmo in Sala Grande.
Come avevo previsto, Hermione era già seduta con un libro davanti, ma non c'era traccia né di Ron, né di Lavanda.
"Buongiorno." Le dissi sedendomi e dandole un bacio sulla guancia.
"Buongiorno." Disse lei, accennando un sorriso.
Guardai verso il tavolo degli insegnanti e vidi Remus parlare a bassa voce con Silente. Mi sembrò di vedere il suo volto stanco anche a quella distanza, ma mi sentii comunque meglio quando ricambió il mio sguardo. Gli sorrisi subito e lui ricambió, ma poco dopo tornò a discutere con Silente. Misi un cucchiaino di zucchero in una tazza di thè ed iniziai a berlo lentamente. Il calore della bevanda ebbe un effetto immediato su di me e mi fece sentire subito meglio. Poco dopo i miei amici ed io ci alzammo da tavola per dirigerci ad Incantesimi. Guardai un'ultima volta verso il tavolo degli insegnanti, ma Remus era stato trattenuto da Hagrid, che continuava a versargli vino nel calice, parlando allegramente. Ridacchiai tra me e me avviandomi per i corridoi, nessuno a parte me sembrava sentire particolarmente freddo, ed inoltre le mie tempie avevano ripreso a pulsare. La lezione con il minuscolo professor Flitwick non fu particolarmente divertente perché ci chiese di aprire il nostro libro ed iniziò a spiegare gli incantesimi non verbali. Fui comunque molto felice di non essermi assentata perché quello era un argomento nuovo, e presi, come al solito, moltissimi appunti. Quando la campanella suonó, Hermione andò ad Aritmanzia ed io mi diressi verso la classe di Antiche Rune, mentre sia Ron, che si era fatto vivo solo all'inizio della prima ora, che Harry avevano un'ora di buco. Percorsi a passo veloce il corridoio che portava al sesto piano e rabbrividii quando uno spiffero gelido entrò da una bifora. Entrai nell'aula e mi sedetti accanto ad Hannah Abbott di Tassorosso, una ragazza molto dolce ma anche tanto introversa. La professoressa Babbling ci illustró brevemente il prossimo argomento che avremmo dovuto fare, dopodiché iniziò a passare in rassegna i nostri volti, in cerca di qualcuno da interrogare. I suoi occhi color violetto si posarono su di me, e fui colta immediatamente da una paura irrazionale.
"Signorina Hayden, mi piacerebbe che traducessi la frase che scriverò alla lavagna e che mi spiegassi passaggio per passaggio come hai ottenuto la traduzione." Disse con voce quasi annoiata, facendo comparire sulla lavagna una frase di Rune Celtiche. Non appena vidi che la frase era molto semplice, nonostante le facce sconvolte di alcuni miei compagni, mi sentii subito meglio e mi diressi verso la lavagna a testa alta. Tradussi la frase senza alcun problema, e quando inziai a snocciolare la complessa spiegazione grammaticale non fui neanche certa che la professoressa mi stesse davvero ascoltando. Quando ebbi terminato, lei parve riscuotersi "Uhm sì, sì, molto bene signorina Hayden. Credo che un 'Eccellente' sia meritato." Disse, annotando qualcosa su una pergamena. Sorrisi e tornai al mio posto, sollevata.
"Secchiona." Disse Ernie Macmillan, sorridendomi dal banco accanto al mio.
"Sta zitto." Risi. Hannah accanto a me si rabbuió. Finalmente la campanella suonò di nuovo e raggiunsi i miei amici all'ingresso della Sala Grande. Harry, Ron, Hermione ed io avevamo doppie pozioni con Lumacorno.
"Sophia, posso parlarti un attimo?" Quella voce così familiare mi fece sussultare. Mi voltai e vidi Remus che mi restituiva uno sguardo apparentemente tranquillo, ma lo conoscevo troppo bene e la mascella leggermente serrata lo tradiva. Mancavano ancora una ventina di minuti all'inzio della lezione, così non esitai ad accettare.
"Certo." Dissi. Remus mi precedette e debita distanza per non destare sospetti, e quando fummo fuori dalla portata di sguardi indiscreti, mi fece entrare nella sua aula tenendo la porta aperta per farmi passare e chiudendola subito dopo. Rimanemmo a guardarci per diversi secondi senza che nessuno dei due dicesse niente, il che fu abbastanza strano per quanto mi riguardava. Mi avvicinai a lui di qualche passo e gli accarezzai le spalle, sapevo che questo gesto lo calmava.
"Remus, va tutto bene?" Gli chiesi piegando la testa di lato.
"Tu hai la febbre." Asserí lui in tono indecifrabile.
"Io...credo di sì...ma non devi preocc-"
"Perché non me l'hai detto?" Chiese solamente, in modo così brusco che mi ritrassi come se mi fossi scottata.
"Perché non ce n'è stato modo!" Ribattei.
"Sai perché tu hai la febbre adesso?" Chiese ancora, pericolosamente calmo.
Immediatamente capii dove voleva andare a parare "Remus...-"
"Perché ieri sei stata così ostinata da volermi accompagnare a tutti i costi quando fuori si congelava! Perché tu pensi di essere sempre così superiore a tutti da non poter perdere tempo ad ascoltarmi!" Disse, alzando notevolmente la voce. Le sue parole mi ferirono, e anche se non lo diedi a vedere, fui certa che lui lo sapesse. Non potevo credere che non capisse che l'avevo fatto per lui, perché ero preoccupata e non volevo lasciarlo solo. Probabilmente ero stata così stupida da pensare che l'avrebbe apprezzato. La voglia di piangere arrivò come un fulmine a ciel sereno, ma ne avevo abbastanza di piangere davanti a lui.
Mi sistemai la cinghia della borsa in spalla.
"Perdonami se, ancora una volta, ho preferito mettere te davanti a qualunque altra cosa. Probabilmente per te non vale lo stesso, non posso fare altro che prenderne atto." Ribattei senza alzare la voce, ma lo vidi oscillare impercettibilmente all'indietro. Ero arrabbiata e stanca. Mi voltai e lasciai che alcune lacrime scivolassero lungo le mie guance, ma quando ormai fui in prossimità della porta sentii la sua grande mano stringersi attorno al mio polso.
"Non volevo dire questo, lo sai." Disse piano, cercando di stringermi a sé, ma ero troppo arrabbiata, Remus aveva esagerato.
"Devo andare, Lumacorno sarà già arrivato." Tagliai corto, divincolandomi dalla sua presa.
"Tu vai a riposarti adesso." Ringhió lui "E che sia l'ultima volta che non mi dici quando stai male, è chiaro?"
"Tu non mi dici cosa fare, non sei mio padre!" Strepitai, battendo con forza un piede a terra, passandomi una mano tra i capelli.
Lo vidi avvicinarsi pericolosamente "Parlami un'altra volta così e non potrai metterti seduta per una settimana."
A quell'affermazione sentii le gambe farsi molli e il respiro mi si bloccò in gola.
Nonostante non fosse il caso sentii un potente calore sprigionarsi nel mio basso ventre e schiusi involontariamente le labbra. Gli occhi di Remus si fecero di un marrone quasi nero e le sue pupille si dilatarono visibilmente quando puntarono le mie labbra. Deglutii sonoramente, incerta su cosa fare. Ero arrabbiata con Remus, ma lo volevo, lo volevo con tutta me stessa. Lui prese ad accarezzare il mio labbro con l'indice, un'abitudine così familiare che contribuì ad accresce le fiamme che lambivano la mia pelle. Posai le mani sul suo petto e azzerai la distanza tra i nostri corpi, inziando a muovermi involontariamente contro di lui.
"Remus...io...-" ansimai.
"Lo so piccola, lo so." Ringhió piano lui. Posai le labbra sulle sue in un gesto febbrile, avevo bisogno che Remus mi toccasse, il mio corpo aveva bisogno di lui, lo reclamava. Lui passò entrambe le mani tra i miei capelli stringendomi la nuca e premendo il viso contro il suo. Le mie mani percorsero il suo petto, le spalle larghe, le braccia muscolose e l'addome scolpito. Lo sentii ispirare di scatto sotto al mio tocco ed improvvisamente una delle sue mani trovò la parte bassa della mia schiena e la spinse verso il suo bacino. Stavo per portare le mani al primo bottone della sua camicia, quando qualcuno bussó alla porta. Remus ed io ci staccammo immediatamente, appena in tempo per non farci vedere da un Harry decisamente imbarazzato mentre ci baciavamo.
"Ehm Sophia...Lumacorno mi ha mandato a cercarti, gli ho detto che eri dovuta andare in bagno." Balbettó, rosso come un pomodoro.
"Harry, per favore, riferisci al professor Lumacorno che Sophia è andata a riposare perché sta poco bene. Se non ci crede, digli pure che ti mando io." Intervenne Remus con tono perfettamente controllato.
"No." Dissi io, prendendo la mia borsa da terra "Dammi un minuto Harry, arrivo."
Il mio amico lasciò vagare lo sguardo da me a lui, poi annuì "Bene, allora dico a Lumacorno che stai arrivando." E sparì dalla nostra vista. Remus accanto a me, colpì una pila di libri impilati su un banco vicino, e questi franarono a terra con un rumore secco. 
Prima di lasciare l'aula, diede un pugno a uno dei battenti della porta, sul quale si diramó una sottile crepa. 

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora