Twenty-one

2.6K 79 14
                                    

Remus mi raggiunse pochi istanti dopo e ci allontanammo con passo calmo seguiti dallo sguardo indagatore di Gazza, diretti verso l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Non appena ci fummo allontanati a sufficienza, Remus afferrò saldamente il mio polso e accelerò il passo, così dopo poco ci trovammo entrambi nella grande aula dove Remus teneva le sue lezioni. Tirò fuori la sua bacchetta ed aprì la porta con un incantesimo, poi mi ordinò con voce secca "Entra."
Obbeddii immediatamente, e dopo poco sentii alle mie spalle la pesante porta chiudersi e i passi di Remus farsi sempre più forti, segno che si stava avvicinando. Presi un profondo sospiro per tranquillizzarmi e mi voltai. Il suo sguardo era così profondo e penetrante che, per quanto mi sforzai, non riuscii a sostenerne a lungo il peso, così dopo poco fui costretta a cedere e a guardare le colline intorno al castello che si ergevano maestose fuori da una delle finestre dell'aula.
"Non avevi il diritto di interrompere la mia conversazione con Blaise." Iniziai facendomi coraggio, ma mantenendo comunque lo sguardo basso. Remus si lasciò scappare una risatina amara "Non avevo il diritto di interrompere la tua conversazione con Blaise eh? Ma si può sapere che cosa diamine ti é preso?" Mi urlò contro. Raramente lo avevo visto così arrabbiato.
"Non mi sembrava che ti importasse granché. Tu frequentati chi vuoi, perché io non posso fare lo stesso?" Gli rinfacciai, cercando di restare calma. La faccenda di Ninfadora mi faceva male da morire, ma non avrei ceduto.
"Io non frequento nessuno, ne abbiamo già parlato." Ringhiò, avvicinandosi pericolosamente.
"Sai che c'è? Credo che inizierò ad uscire con Blaise, mi sembra un ragazzo simpatico, oppure anche Charlie non è affatto male." Cercai di forzare un sorriso per rendere la mia affermazione più convincente, ma non ci riuscii. Era la prima volta da quando avevamo litigato che Remus ed io stavamo insieme nella stessa stanza, e la voglia di avvicinarmi di più a lui era quasi incontrollabile.
Vidi Remus passarsi una mano sul viso e sospirare, per poi iniziare a misurare a grandi passi la stanza. Avevo notato che era una cosa che faceva spesso quando era nervoso.
"Perché mi stai facendo questo?" Domandò accennando ad una risata isterica "Perché non riesco ad essere indifferente ad una stupida ragazzina che cerca di farmi ingelosire?" Aveva detto queste parole senza guardarmi in faccia, come se non fossi stata lì ad ascoltare, come se stesse parlando da solo.
"Io non cerco di farti ingelosire." Mentii a testa alta, sfidandolo "Blaise é un ragazzo molto bello e giovane, perché non potrebbe interessarmi sul serio?" Le mie parole ebbero un effetto immediato su Remus, che subiito mi guardò con una scintilla pericolosa negli occhi e mi si avvicinò a grandi passi, azzerando completamente la distanza che ci separava.
"Ripetilo ragazzina." Ringhiò sulle mie labbra. Deglutii a fatica ma sostenni il suo sguardo "Blaise non mi farebbe mai soffrire." Non l'avrei mai ammesso, ma avrei preferito mille volte soffrire per Remus piuttosto che per quell'idiota.
"Io ti faccio soffrire?" Mi domandò lui, a metà tra il serio e il divertito. Provai ad abbassare la testa, ma lui mise immediatamente le mani ai lati del mio collo, sostenendo con i pollici la mia mascella, accarezzando piano la giugulare. Chiusi gli occhi e non potei evitare di sospirare sotto al suo tocco. Merlino, quanto mi era mancato.
"Io ti faccio soffrire?" Ripeté lui facendo aderire la sua fronte con la mia. La distanza che ci separava era minima. A quel contatto schiusi le labbra. Se mi avesse baciata, non avevo più dubbi sul fatto che l'avrei lasciato fare. Lui sorrise, perfettamente consapevole dell'effetto che aveva su di me. Il fatto che si stesse prendendo gioco di me mi fece molto male, soprattutto adesso che mi aveva dimostrato di essere geloso, mi ero illusa che mi avrebbe chiesto perdono e che tutto sarebbe tornato come prima. Ma mi sbagliavo.
"Per farmi soffrire prima dovrebbe importarmi qualcosa di te." Ribattei, guardandolo negli occhi. Non ero mai stata brava a mentire, ma a quanto pare in quell'occasione dovevo esserci riuscita. Vidi immediatamente il suo sorriso spegnersi e i suoi occhi indurirsi, dopodiché ringhiò piano e mi fece voltare, facendo aderire la mia schiena al suo petto e facendo pressione sui miei fianchi in modo che il suo bacino premesse contro la parte bassa della mia schiena. Potevo sentire chiaramente il suo respiro irregolare sul collo, ed improvvisamente mi morse con delicatezza il lobo dell'orecchio destro mentre spingeva con entrambe le mani i miei fianchi verso di lui. Mi morsi con forza il labbro per non gemere. Merlino, quanto lo desideravo, avevo bisogno di Remus dentro di me.
"E se ti prendessi adesso in questa stanza, diresti ancora che non t'importa niente?" Ringhiò con voce roca, che contribuì a farmi eccitare ancora di più.
Iniziò a baciare la linea della mandibola scendendo giù verso il collo e arrivando fino alla colletto della mia camicetta, che desiderai potesse scomparire. A quel gesto sentii chiaramente un forte calore sprigionarsi dentro di me, così reclinai la testa all'indietro posandola sulla sua spalla e non potei fare a meno di strofinarmi contro il bacino di Remus, che sospirò sul mio orecchio.
"Mi vuoi Sophia?" Domandò arrivando con la mano ad accarezzare la curva del mio seno.
"Mi vuoi dentro di te?" Quelle parole bastarono a farmi perdere totalmente il controllo ed a sentire il bisogno concreto che Remus mi facesse sua.
"Remus ti prego..." sospirai piano mordendomi con forza il labbro.
"Ti sono mancato mmhh?" Domandò, strofinando il naso sul mio collo, facendomi venire la pelle d'oca. Sentii le sue dita infilarsi sotto alla mia gonna di velluto grigio ed iniziare ad accarezzare lentamente il mio interno coscia, senza però mai toccare il mio punto sensibile, che pulsava. Stavo impazzendo, avevo bisogno di Remus subito. Gemetti frustrata non appena lui si avvicinò al bordo dei miei slip per poi continuare a fare su e giù con le dita lungo la mia coscia.
"Remus..."
"Dimmi che ti sono mancato, dimmi che muori dalla voglia di essere toccata da me, e soprattutto giurami che non permetterai a nessun altro di toccarti come lo sto facendo io." Disse con un sussurro roco sulla pelle sensibile dietro il mio orecchio.
Volevo disperatamente dirgli quanto avessi sofferto per la sua mancanza durante quella settimana, dirgli che amavo soltanto lui, e che lui sarebbe stato l'unico con cui avrei potuto fare l'amore, ma mi morsi con forza il labbro per evitare di dirgli tutto questo. Non volevo dargliela vinta, non ancora almeno.
Davanti al mio silenzio, Remus infilò due dita all'interno dei miei slip iniziando ad accarezzarmi, muovendo l'indice sul mio clitoride con movimenti circolari. Gemetti e mi strofinai ancora di più contro di lui, mentre sentivo il piacere inziare ad invadere lentamente il mio corpo facendomi tremare le gambe. Avevo bisogno che accelerasse, invece tutto quello che fece fu interrompere le carezze. Non poteva, non adesso.
Sospirai di frustrazione, ed anche se non potevo guardarlo in faccia in quanto gli davo le spalle, ero certa che stesse sorridendo trionfante.
"Dimmelo." Ordinò con voce roca, strofinandosi con vigore contro la parte bassa della mia schiena, facendomi aprire la bocca in un'espressione di muto piacere. Feci cenno di no con la testa, nonostante il mio corpo mi stesse supplicando di accontentarlo.
"Forza piccola, sto morendo dalla voglia di scoparti, e so che per te é lo stesso, ma non lo farò se prima non mi dirai quello che ti chiesto." Disse, accarezzando i miei glutei.
"Ti prego Sophia, ho bisogno di sentirtelo dire." Aggiunse, e stavolta percepii una nota di bisogno e tristezza nella sua voce, che mi fece ricordare quanto fossi innamorata di quell'uomo.
Mi arresi "Mi sei mancato tanto Remus, non riuscivo a stare un altro giorno senza di te, per questo ho cercato di attirare la tua attenzione facendoti ingelosire, avevo tanta paura che non avrebbe funzionato." Dissi sinceramente, abbassando leggermente la testa. Remus allora mi fece girare e mi bació,
stringendomi forte contro di sé. Io avvolsi le braccia intorno al suo collo e ricambiai il bacio, con il cuore che scoppiava di gioia e le lacrime trattenute che minacciavano di uscire fuori.
'Ti amo tanto Remus.' Pensai dentro di me.
Lui si staccò lentamente e mi accarezzó dolcemente il viso, incatenando i suoi occhi nei miei.
"Ho bisogno di te Remus, ti prego." Lo supplicai a voce bassa, mordendomi con insistenza il labbro. Non ce la facevo più, avevo bisogno che mi prendesse, e che lo facesse subito.
Lui mi diede un altro veloce bacio a stampo, dopodiché mi sollevò da terra afferrandomi per le cosce, che io avvolsi intorno al suo bacino, e mi mise su uno dei banchi dove gli studenti normalmente ascoltavano le sue lezioni. Con tutto quello che era successo mi ero completamente dimenticata che eravamo nell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Remus si allontanò per qualche istante, poi tirò fuori dalla tasca interna della sua giacca la bacchetta e lanciò quello che presumetti essere un incantesimo insonorizzante verso la porta e le finestre. Poi si avvicinò di nuovo a me e si tolse la giacca, rimanendo con una semplice camicia bianca, mise le mani sui miei fianchi e mi diede il più dolce dei baci, dopodiché mi sfilò velocemente l'intimo ed io rabbrividii quando la mia pelle nuda venne a contatto con la superficie fredda del banco.
"Purtroppo non ho molto tempo per trattarti come meriti, ma ti prometto che questa volta ti farò arrivare oltre il cielo." Mi disse, afferrando saldamente le mie cosce avvicinandomi di più a lui, procurandomi il dolore più dolce che avessi mai provato.
Lo abbracciai e posai la testa sulla sua spalla, ero un po' nervosa ma mi fidavo di lui, non potevo non farlo. Sentii Remus slacciare la zip dei pantaloni e prima che potessi accorgermene, lui era dentro di me. Inarcai la schiena e gemetti, iniziando a muovere il mio bacino contro il suo per avere maggior contatto. Remus non se lo fece ripetere due volte, intensificó la presa sulle mie cosce, divaricandole maggiormente ed iniziò a spingere dentro di me sempre più forte. Mentre gemevo e mi strofinavo con forza contro di lui mi resi conto che del fastidioso bruciore della volta scorsa non c'era più traccia, riuscivo solo a sentire un piacere talmente intenso da farmi tremare. Per quanto Remus stesse spingendo velocemente, avevo bisogno che accelerasse, avevo bisogno che mi riempisse completamente.
"Ancora, ancora ti prego." Dissi reclinando indietro la testa e continuando a strofinarmi contro di lui senza ritegno. Me ne vergognavo, ma in quel momento avevo bisogno di lui, avevo bisogno di noi. L'uomo afferrò saldamente i miei glutei con entrambe le mani, sollevandomi dal banco su cui ero seduta affondando completamente dentro di me, per poi uscire del tutto e spingere ancora e ancora. Non riuscivo a trattenermi e continuavo a gemere ad alta voce, il piacere che provavo era estenuante, tanto da farmi credere che a breve non sarei riuscita a sopportarlo oltre. Ad un certo punto l'uomo toccò un punto sensibile dentro di me facendomi contorcere. Era la sensazione più forte e profonda che avessi mai provato in tutta la mia vita. Non ce la feci più. Mi aggrappai saldamente a Remus e venni più di una volta. L'uomo si riversó completamente dentro di me poche spinte dopo, e mi adagió nuovamente sul banco. Rimanemmo abbracciati e con il fiato corto per un tempo che mi parve interminabile mentre Remus era ancora dentro di me con le sue braccia forti a cingermi la vita. Ero completamente appagata eppure un senso di vuoto e tristezza si impadronì del mio corpo, facendo uscire alcune lacrime dai miei occhi chiusi, bagnandomi le lunghe ciglia scure. Remus se ne accorse, uscì delicatamente da me facendomi sussultare leggermente, e sussurró "Sei bellissima Sophia, sei così bella che mi distruggerai prima o poi, tu sarai la mia rovina."
Non sapevo come interpretare quello che mi aveva appena detto, speravo solo che non si sarebbe più separato da me. Avevo paura. Non c'è cosa peggiore che perdere la felicità dopo averla appena trovata.
"Oh Remus" sussurrai tra le lacrime posando un dito sulle sue labbra "ti prego, giurami che non ti separerai più da me."
Per tutta risposta lui mi bació, affondando entrambe le mani nei miei capelli, le mie lacrime resero quel bacio unico ed infinitamente dolce, gemetti piano quando lo sentii mordermi delicatamente il labbro per poi passarci subito dopo la lingua, mi stavo bagnando di nuovo.
"Tu ci sei sempre, anche quando non ci sei." Mi sussurró lui, staccandosi da me e guardandomi negli occhi. Mi asciugó le lacrime con i suoi baci e rimanemmo abbracciati per un po', mi sentivo a casa con lui, e pensai a come fosse possibile che una sola persona possa essere capace di incidere sul tuo umore in modo così drastico. Alla fine fummo costretti a separarci, dato che si era fatto molto tardi e di lì a poco sarebbero iniziate le lezioni.
"Buona giornata Sophia." Mi disse lui una volta nel corridoio, guardandomi intensamente negli occhi, come a volermi spogliare ancora una volta.
"Buona giornata professor Lupin." Dissi a mia volta, e quando lui si avvicinò per baciarmi, io mi ritrassi con l'ombra di un sorrisetto sulle labbra. Lui rimase interdetto per qualche secondo, probabilmente nessuna donna l'aveva mai rifiutato prima di allora, ma poi nei suoi occhi si accese una scintilla di divertimento. Mi attirò a sé, bloccandomi entrambi i polsi con una mano, e con l'altra scostó una ciocca di capelli dal mio orecchio e sussurró "Questa me la paghi, signorina Hayden." Poi mi morse delicatamente il lobo, facendomi rabbrividire.
"Non vedo l'ora." Sussurrai mordendomi il labbro, e dopo essermi divincolata dalla sua presa, mi avviai verso l'aula di trasfiguarazione.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora