Five

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Arrivai a lezione di trasfigurazione con un quarto d'ora di ritardo. La McGranitt non fu affatto contenta, ma quando le feci vedere la giustificazione con la firma svolazzante del professor Lupin, mi permise di entrare. Mi sedetti accanto a Hermione e seguii distrattamente la spiegazione, poi, finalmente, la campanella che segnava la fine delle lezioni mattutine suonò.

"Sophia, perché sei arrivata in ritardo? Mi sorprende che la McGranitt ti abbia fatto entrare." Disse Harry mentre si serviva una porzione di pasta al forno.
"Non avevo capito una cosa sul tema che avremmo dovuto consegnare e ho chiesto un chiarimento al professor Lupin." Mi strinsi nelle spalle, consapevole dello sguardo scettico che Hermione mi stava rivolgendo.
Seamus e Dean arrivarono verso di noi correndo e si rivolsero a Harry e a Ron "Ragazzi, dovete venire a vedere la lettere che é arrivata a Lee Jordan!" I quattro ragazzi si avviarono verso l'altro capo del tavolo lasciando me ed Hermione da sole.
"Sophia, non voglio essere invadente, ma sei la mia migliore amica e se insisto é perché ci tengo a te. Sai che puoi fidarti di me. C'è qualcosa che non va con Remus?" Mi chiese lei mettendomi la mano sulla spalla. Io le sorrisi leggermente e dissi "Io...io credo di provare qualcosa per il professor Lupin."
"Lo sospettavo, ti conosco bene. Ma cosa ti ha detto prima?" Mi chiese comprensiva.
"Mi ha detto di non illudermi perché lui è un insegnante, e non potrebbe mai prendermi in considerazione visto che sono solo una sua alunna, ma secondo me è perché lui prova qualcosa per Tonks." Dissi passandomi una mano tra i capelli, improvvisamente non avevo più fame.
"Ma scusa...per dirti una cosa del genere deve essere successo qualcosa prima." Osservò lei. Allora le raccontai della nostra conversazione sull'Hogwarts Express, del fatto che avesse usato la Legilimanzia e degli sguardi che c'erano stati durante quella settimana.
"Oh Soph, avresti anche potuto dirmelo prima!" Disse alla fine lei con un misto di rancore e preoccupazione nella voce.
"Mi dispiace." Dissi solamente.
Hermione mi sorrise appena come a dirmi che mi perdonava, poi si accigliò guardando il mio piatto ancora intatto. Alzai gli occhi al cielo "Non ho molta fame."
Lei mi lanciò un occhiata preoccupata, ma poi decise di lasciar stare.
Mi voltai verso il tavolo degli insegnanti e vidi che Remus non c'era. Non doveva interessarmi il perché, mi dissi.
Alla fine del pranzo, io e i miei tre amici ci dirigemmo in biblioteca per fare il tema sull'Occlumanzia. Ci mettemmo un bel po' a trovare tutte le informazioni e ci rendemmo presto conto che era molto più complesso di quello che credevamo. Alla fine riuscimmo insieme a venirne a capo, e verso l'ora di cena uscimmo dalla biblioteca con un tema da due rotoli di pergamena e mezzo per ognuno.
Il cielo stava già iniziando a tingersi di sfumature scure quando arrivammo in Sala Grande, che si era già riempita tutta perché il banchetto era già iniziato. Riuscimmo a trovare dei posti alla fine della tavolata di Grifondoro, nella parte vicino al tavolo degli insegnanti. Non volevo guardare se ci fosse anche Remus, ma quando intercettai lo sguardo di Hermione, che annuí brevemente, capii che era presente anche lui.
Ci sedemmo e Ron iniziò subito ad addentare una coscia di pollo mentre Hermione gli lanciava un'altra occhiataccia delle sue, che il rosso ignorò bellamente.
Mi servii qualche patata arrosto, ma il mio stomaco sembrava essersi chiuso; odiavo l'effetto che questa situazione mi stava facendo.
"Sophia devi assolutamente mangiare visto che a pranzo non hai toccato cibo." Mi ricordò Hermione preoccupata.
Sospirai "Non ho fame."
Lei guardò verso il tavolo degli insegnanti, poi si girò nuovamente verso di me e sussurrò "Remus ti sta guardando."
Avrei tanto voluto essere indifferente a quell'affermazione, invece mi voltai subito verso di lui e incontrai il suo sguardo. Sembrava...preoccupato e stanco.
All'improvviso nella mia testa risuonò chiaramente la voce di Remus che mi intimava di mangiare. Lo guardai e vidi che mi stava rivolgendo un'occhiata eloquente. Ero l'unica nella sala a poter sentire la sua voce? Mi guardai intorno per vedere se qualcun'altro avesse percepito qualcosa, ma nessuno a parte me sembrava essersi accorto di niente. Corrugai la fronte e mi concentrai nuovamente sul mio professore.
'Smetterà mai di entrare nella mia mente?' Pensai sperando che avesse sentito. La sua risposta non si fece attendere.
'Lo farò finché non sarai in grado di badare a te stessa, e adesso mangia, o sarò costretto a fartelo fare con un incantesimo, e credimi quando dico che non è piacevole.' Il suo tono risuonó nella mia testa vagamente scocciato e saccente, come di un uomo che sgrida una bambina piccola che fa i capricci; probabilmente era proprio così che mi vedeva. Non avevo intenzione di rivolgergli la parola più del dovuto comunque. Lo vidi sospirare pesantemente e ritornare a parlare con il professor Vitious.
Infilzai una piccola patata con la forchetta d'argento e me la portai alla bocca; anche se era ottima, masticai a fatica e la mandai giù contro voglia.
Iniziai ad avvertire un mal di testa che pian piano si faceva sempre più forte, così dissi ad Hermione che dovevo finire un compito per il giorno seguente e mi alzai, dirigendomi verso l'uscita della Sala Grande e mi avviai verso la Torre di Grifondoro.
La signora Grassa stava strillando con un calice di vetro in mano facendomi aumentare il dolore all'altezza delle tempie; quando mi vide disse entusiasta "Oh Sophia cara, che ci fai qui? Non dovresti essere in Sala Grande per la cena? Vuoi per caso assistere alla mia esibizione canora?"

"Oh no grazie, magari un'altra volta, volevo riposarmi, sono un po' stanca."

"E va bene! Sappiate però che non siete per niente cortesi!" Si lamentò lei con fare teatrale "Parola d'ordine?"
"Rosso Rubino."
Il ritratto si aprì, rivelando la Sala Comune di Grifondoro. Salii subito nel mio dormitorio e mi lasciai ricadere pesantemente sul mio morbido letto. Il mal di testa sembrava essersi attenuato lontano da tutto quel rumore, e subito i miei pensieri si concentrarono su Remus. Stavo passando decisamente troppo tempo pensando a lui, ma non riuscivo a farne a meno; alla fine dovetti arrendermi all'evidenza di provare qualcosa per lui. Guardai la sveglia babbana che Hermione teneva sul suo comodino: segnava le 22:04, mancava ancora molto alla mezzanotte, così decisi che avrei schiacciato un pisolino, tanto per assicurarmi che il mal di testa passasse del tutto.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora