Twelve

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Dopo aver pagato e ringraziato Madama Rosmerta, i miei amici ed io ci recammo ai Tiri Vispi Weasley per salutare Fred e George, i proprietari del piccolo emporio degli scherzi. Stava arrivando l'ora di pranzo, e gran parte degli studenti più giovani era già tornata al castello per cui le strade erano molto meno affollate e si riusciva a camminare con più facilità rispetto a quando eravamo arrivati. Arrivammo al negozio di scherzi dei gemelli e spingemmo la porta per entrare, che si aprì con un allegro scampanellio. All'interno file e file di strani oggetti magici se ne stavano tranquilli impilati su alte mensole colorate, aspettando solamente di essere comprati. Tra essi riuscii a riconoscere le pastiglie vomitose e le merendine marinare, che ti permettevano di stare male per saltare le lezioni e vidi anche un espositore con centinaia di piccole boccette contenenti filtri d'amore dal colore rosa intenso. Tantissimi ragazzi si guardavano intorno ammirati e allo stesso tempo intimoriti, altri si accalcavano davanti alla cassa per pagare e altri ancora cercavano di orientarsi tra tutti quegli scherzi prodigiosi e di trovare quelli che più facevano al caso loro.
Subito Fred e George ci comparirono davanti e si esibirono in un profondo inchino, togliendosi dalla testa dei cappelli immaginari.
"Benvenuti dai Tiri Vispi Wasley, dove tutto é magico e alla portata di tutti." Disse Fred con un sorriso furbo.
"Ma nulla é gratis." Aggiunse George.
"Oh ma ne vale di gran lunga la pena." Rincaró Fred.
"Garantiamo noi!" Esclamarono in coro i gemelli facendo ridere sia me che Hermione.
"Siamo venuti solo a salutarvi, tra poco dobbiamo tornare al castello." Dissi accettando un baciamano da parte di Fred.
"Oh avanti Sophia, non fare la guastafeste! Rimanete almeno fino all'arrivo di Charlie." Ribatté George.
"Charlie verrà qui?" Domandai. Mi ero completamente dimenticata che la sera precedente avevo mentito a Remus per farlo ingelosire dicendo che Charlie sarebbe venuto a trovarmi, ma a quanto pare non sarebbe stata una bugia ancora per molto.
"Oh sì, deve portarci delle erbe molto rare che crescono solamente in Romania." Rispose George.
"E se vengono mescolate correttamente con il succo di quadrifoglio sono in grado di cambiare permanentemente il colore delle iridi. Non é strabiliante?" Aggiunse Fred su di giri.
"A dire il vero, questo non é l'unico motivo per cui Charlie ha accettato di venire fin qui, giusto Fred?"
"Giusto George, anche lui d'altronde ha il proprio tornaconto."
E detto questo, entrambi mi rivolsero delle occhiate molto eloquenti accompagnate da due sorrisi identici. Io arrossii violentemente e feci finta di non aver capito. Non avrei mai voluto illudere Charlie durante quella riunione con l'Ordine durante la settimana scorsa, ma vedere Ninfadora così vicina a Remus mi aveva dato il voltastomaco.
"Ed é per questo, cara la nostra Sophia, che tu rimarrai qui con noi." Esordì Fred mettendo un braccio attorno alle mie spalle.
"Almeno fino all'arrivo del tuo cavaliere." Concluse George, imitando il fratello.
"Fantastico..." Borbottai sperando che nessuno mi avesse sentito. In quel momento uno scampanellio ci avvertì che la porta si stava aprendo rivelando la presenza di Charlie, che portava con sé tre casse dall'aria molto pesante piene di solo Merlino sa cosa. Appena il più grande dei fratelli Weasley mi vide, il suo viso si illuminó e mi sorrise dolcemente, facendo oscillare pericolosamente le casse impilate in bilico l'una sopra l'altra. I gemelli, Ron ed Harry lo raggiunsero e lo aiutarono con le casse, avviandosi tutti insieme verso la cantina sottostante al negozio, dove Fred e George tenevano le loro scorte. Approfittando di quel momento di solitudine, Hermione mi domandò "E adesso cos'hai intenzione di fare?"
Sospirai "Non ne ho idea, tutto quello che so é che stanotte Remus si trasformerà, e sai quello che ha detto a proposito di me e Charlie." Le risposi a bassa voce.
"Si, ma noi non sapevamo che Charlie sarebbe venuto davvero." Disse lei di rimando. Stavo per ribattere, quando vedemmo i ragazzi risalire le scale passandosi con forza le mani sui vestiti per scuoterli dalla polvere. Charlie mi venne incontro, e senza troppe cerimonie azzeró la distanza tra di noi e mi circondó i fianchi in un abbraccio alquanto possessivo.
"Lo so che forse non é il caso, ma mi sei mancata Sophia." Disse strofinando con discrezione il naso contro il mio collo. Non so se fosse giusto o meno, ma il solo stare così vicino ad un altro uomo che non fosse Remus mi faceva sentire terribilmente a disagio e in colpa, quindi cercai di staccarmi da lui nel modo più dolce possibile per non metterlo in imbarazzo.
"Ti ringrazio Charlie, anche a me fa piacere vederti." Fu tutto quello che riuscii a dire.
"Bene, noi adesso dobbiamo proprio tornare ad Hogwarts." Disse Hermione.
"Già, abbiamo dei compiti di pozioni da finire per domani." Intervenne Harry
"Ma va', Lumacorno ti adora così tanto che anche se gli consegnassi una pergamena vuota, troverebbe lo stesso qualcosa di cui complimentarsi con te." Sbuffó Ron.
"E tu? Cosa vuoi che faccia?" Mi domandò Charlie. Hermione ed io ci guardammo, e la vidi scuotere la testa cercando di non farsi vedere, come a volermi dire di non chiedergli di rimanere, ma Charlie doveva aver fatto un lungo viaggio e, a detta dei gemelli, uno dei motivi principali sembravo essere stata io, così non me la sentii di mandarlo via con una scusa qualunque.
"Per me non ci sono problemi se resti, se non ti annoi a guardarci studiare." Dichiarai, cercando di convincere più me stessa che lui. Charlie sorrise e mi prese la mano con gli occhi che brillavano, era ovvio che sperava lo invitassi a restare, e in quel momento mi domandai se anche a me brillassero in quel modo gli occhi quando parlavo di Remus.
Salutammo i gemelli ed uscimmo dai Tiri Vispi Weasley avanzando lentamente cercando di farci posto tra i ragazzi più piccoli verso l'uscita. Imboccammo il sentiero di ritorno per il castello che era tornato nuovamente affollato come quella mattina, arrivando ad Hogwarts poco dopo e ci recammo subito nella Sala Comune di Grifondoro per iniziare i nostri compiti. Durante tutto il tragitto dal villaggio al castello, i miei tre amici si erano tenuti un po' in disparte dando a me e a Charlie occasione di stare soli pensando di fare cosa gradita, ma l'unica cosa a cui riuscivo a pensare invece era a come stesse Remus e se avesse preso la pozione anti-lupo.
"Sarà meglio iniziare se vogliamo finire entro la mezzanotte." Le parole di Ron mi scossero dai miei pensieri e mi obbligarono a tirare fuori tutte le pergamene con gli appunti che avevo preso durante le lezioni e il libro di testo. Lumacorno ci aveva affidato una ricerca molto complessa e dettagliata sul 'Distillato di Morte Vivente' su cui sia io che i miei amici ci concentrammo completamente, ed io riuscii quasi a dimenticarmi della presenza di Charlie, che mi guardava fisso mentre trascrivevo i miei appunti come se fossi la cosa più interessante del mondo. La mia mano si muoveva veloce sul foglio liscio della pergamena mentre l'inchiostro all'interno della penna lasciava su di essa tratti nitidi e precisi, senza che io capissi davvero ciò che stavo scrivendo. Ad un certo punto mi concentrai sull'ultima riga che avevo scritto, ma quando la lessi, notai che, senza accorgermene, distante dal resto del testo  avevo scritto una parola, o meglio, un nome.
'Remus'.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora