Thirty-three

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La Tana non era cambiata per niente dall'ultima volta in cui ci ero stata, vale a dire quattro mesi fa, d'estate. C'era sempre quel familiare disordine che rendeva la casa accogliente e confortevole e si sentiva dappertutto un delizioso odore di biscotti al cioccolato fatti in casa.
"Non stare troppo in pensiero." Disse Hermione accarezzandomi un braccio "Probabilmente la lettera non gli sarà ancora arrivata, sai che i gufi della scuola sono lenti e poi con questo tempo ci vuole un po' più del normale."
Le rivolsi un piccolo sorriso, dopodiché tornai a scrutare il cielo grigio dalla finestra del salotto "No Herm, la lettera l'ho inviata ieri mattina all'alba, a quest'ora gli sarà sicuramente arrivata. È chiaro che si è completamente dimenticato della mia esistenza e che ha deciso di ignorarmi."
Iniziai a mordicchiarmi le unghie e mi voltai ad osservare il grande camino di pietra ornato da tante calze natalizie fatte all'uncinetto.
"Tu credi che tornerà ad Hogwarts?" Le chiesi, nascondendo le mani nelle ampie tasche della felpa nera di Harry.
"Io...io non lo so, ma credo che Silente non gli permetterà di andare via." Rispose Hermione stringendosi nelle spalle.
Annuii semplicemente in risposta, sperai solamente che la mia amica avesse ragione.
"Ragazze, è pronta la cena." Ci avvertì Harry, affacciandosi al salotto.
Ci alzammo e raggiungemmo gli altri in sala da pranzo, il Signor Weasley era seduto a capo tavola, come sempre. L'uomo si sfregó le mani con fare soddisfatto e si aggiustó sulla testa un buffo cappello da Babbo Natale babbano.
"Cara cosa c'è per cena?" Domandò.
Ron impugnava la forchetta in una mano e il coltello nell'altra, e batteva le impugnature sul tavolo, producendo un ritmo costante.
"Si mamma, cosa c'è per cena?" Rincanró il rosso.
Dopo poco Molly arrivó con un grande vassoio colmo di pasta alla carbonara fumante e dall'odore delizioso, ed iniziò a fare le porzioni.
"Buon appetito." Dissi, prendendo una grande forchettata di penne.
"Buon appetito." Risposero tutti. Dopo che ognuno ebbe gustato un po' del proprio piatto, Arthur chiese "A che ora arriveranno i ragazzi domani cara?"
Molly mandò giù il suo boccone, poi disse "Fred e George arriveranno in mattinata mentre Bill, Fleur e Charlie nel tardo pomeriggio."
Il Signor Weasley annuí, poi mi guardò e disse con voce gentile "Al ministero stiamo facendo tutto il possibile per trovare Greyback, purtroppo quella bestiaccia è astuta e certe volte riesce a nascondere i suoi spostamenti, ma la troveremo, stanne certa."
Gli sorrisi leggermente di rimando, poi posai la forchetta a lato del mio piatto praticamente intatto, deglutii e chiesi "Si sa qualcosa del professor Lupin?"
Qualcosa nella mia voce spinse Harry a sollevare lo sguardo verso di me, ma a parte lui, nessun'altro sembrò notare il mio nervosismo.
"Oh, Remus dovrebbe essere nella Londra babbana da quanto ho capito, non sappiamo se tornerà a breve nel mondo magico, quelli con cui ha parlato lo hanno visto molto turbato." Disse Arthur.
Hermione ed io ci scambiammo uno sguardo veloce.
"Stavo pensando che potemmo chiedergli di venire a pranzo dopodomani visto che è Natale. Non vorrei che lo passasse da solo o in qualche bar." Disse Molly, facendomi immediatamente alzare la testa dal piatto. Avrebbero invitato Remus al pranzo di Natale. Sarebbe venuto? L'avrei rivisto? A quel pensiero mille farfalle iniziarono a svolazzare nel mio stomaco.
"Mi sembra un'ottima idea cara, inoltre c'è stata da poco la luna piena, avrà bisogno di stare con qualcuno di familiare." Commentò il signor Weasley.
Molly disse che dopo cena gli avrebbe spedito un gufo, ed infatti dopo aver sparecchiato, la vidi sedersi a tavolo con carta e penna d'oca davanti, scrivendo quello che sarebbe stato l'invito per Remus. Dopo cena Ron, Harry, Hermione ed io mangiammo caramelle mou, e mentre i ragazzi giocavano una partita a scacchi magici, io e la mia amica ci accoccolammo sullo stesso divano a leggere. Quando si fu fatto molto tardi, salutammo i coniugi Weasley e salimmo al piano di sopra, nelle nostre camere. Dopo aver dato la buonanotte ai ragazzi, io ed Hermione entrammo nella stanza che avremmo condiviso e ci chiudemmo la porta alle spalle.
"Come ti senti al pensiero che forse rivedrai Remus?" Chiese lei, mentre ci mettevamo sotto le coperte.
Spostai lo sguardo su una grossa candela rossa posata sul mio comodino ed osservai attentamente la piccola fiamma ardere, facendo sciogliere lentamente la cera. "Preferisco non illudermi troppo, non credo che verrà, anche se solo Merlino sa quanto vorrei rivederlo." Risposi, sistemando meglio il cuscino per stare più comoda. Dopo poco ci fu silenzio e nessuna delle due parlò, dopodiché mi tirai su a sedere e mi misi il cuscino sulle gambe.
"Ho detto a Remus che lo amo."
"Come?" Domandò lei, spalancando gli occhi, in un'espressione di evidente sorpresa.
"Beh per la verità non gliel'ho proprio detto, almeno non l'ho fatto apposta." Mi giustificai davanti alla sua espressione. La mia amica corrugó la fronte facendo avvicinare le sopracciglia sottili in segno che non aveva capito. Non potevo biasimarla.
"Gliel'ho detto per sbaglio, ma me ne sono accorta troppo tardi." Spiegai, cercando di farmi capire. Davanti alla mia affermazione, la faccia di Hermione diventò ancora più buffa e confusa. Allora con pazienza le raccontai della torre di Astronomia, dei baci e del discorso sui miei genitori. Le spiegai che Remus aveva detto di non meritarmi, allora io per convincerlo del contrario mi ero fatta scappare i miei sentimenti.
"E lui come ha reagito?" Domandò lei, sporgendosi vistosamente in avanti, tanto che per poco non cadde dal letto.
"Mi ha detto che non poteva amarmi, che il suo amore mi avrebbe soffocata, e che se il suo sentimento fosse cresciuto sarei stata in pericolo." Risposi guardando fuori dalla finestra. Non ero riuscita a comprendere le sue parole, mi erano sembrate solo delle scuse male accampate per dirmi che non avrebbe mai provato niente di serio per me, ma dopo l'attacco di Greyback mi sembrava avessero assunto un senso. Ma ciò non cambiava il fatto che i sentimenti di Remus non erano di intensità pari ai miei.
"Abbiamo litigato, ed io me ne sono andata e quella è stata l'ultima volta in cui ci siamo parlati." Conclusi prendendomi il viso tra le mani.
"Si vedeva che avevate discusso." Osservò lei, dopo qualche istante di silenzio.
"In che senso si vedeva?" Chiesi subito.
"Quando lui è entrato nel nostro dormitorio, vi siete guardati intensamente e poi tu hai distolto lo sguardo e mi è sembrato come se il tempo si fosse fermato." Spiegò lei, e per me fu come se mi raccontasse di due estranei, dato che non avevo il minimo ricordo di ciò che era accaduto.
"Si vede che c'è qualcosa di molto profondo tra voi, a parte l'attrazione sessuale, che era evidente anche in una situazione di estremo pericolo come quella. Sicuramente Greyback se ne sarà accorto." Asserí la riccia.
"È proprio questo il punto Hermione. Remus ama il mio corpo, ama fare sesso con me. Non che a me dispiaccia fare l'amore con lui, ma beh...sai cos'ha fatto a Ninfadora." Dissi gesticolando ampiamente "Non voglio essere solo uno sfogo per lui."
"Sophia se fossi stata solo un gioco per Remus, Greyback l'avrebbe capito. Lui voleva colpire Remus nel suo punto debole ed ha capito che il suo punto debole sei proprio tu! Per quanto questa situazione sia stata orribile e spaventosa, puoi trarne beneficio e capire i suoi sentimenti. Non classificare tutto come sesso e amore, Remus prova delle emozioni forti nei tuoi confronti, probabilmente le più forti che abbia mai provato per una donna, è già abbastanza spaventato per i propri sentimenti e quello che è successo non ha aiutato per niente." Concluse in modo pragmatico. La mia reazione non sembrò convincerla, così aggiunse "Remus è un Licantropo, e lui si sente molto in colpa per questo pur essendo innocente. Vedere colui che gli ha rovinato la vita cercare di uccidere probabilmente l'unica cosa bella che gli sia rimasta deve averlo distrutto."
"Forse hai ragione." Ammisi passandomi una mano tra i capelli, il cuore che si riempiva ancora di speranza "Ma allora perché non risponde alla mia lettera?"
Lei mi sorrise ma non disse niente, dopodiché si alzò dal suo letto portando con sé il cuscino e lo sistemó accanto al mio, sul mio letto.
"Che fai?" Domandai alzando un sopracciglio.
"Dormo con te visto che sei depressa, mi pare ovvio." Rispose beffarda, facendomi l'occhiolino. Le sorrisi e spesi la piccola fiamma della candela con un soffio, dopodiché ci mettemmo sotto la coperta.
"Grazie Herm." Sussurrai nel buio, e lei sapeva che non mi riferivo solo al supporto che mi dava con Remus, ma anche a tutte le volte durante questi sei anni nei quali mi era sempre rimasta accanto, nel bene o nel male. La nostra amicizia era forte e pressoché indissolubile, un legame che ognuna delle due avrebbe difeso da tutto e da tutti. Ci saremmo state sempre l'una per altra. E questo lo sapevamo bene entrambe.
"Dopo tutto questo tempo?" Mi chiese porgendomi il mignolo, che prontamente incrociai con il mio.
"Sempre."

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora