Twenty

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Era passata poco più di una settimana dal mio litigio con Remus, ma ciò che invece non sembrava passare affatto era la mancanza che sentivo delle sue labbra e del suo corpo, dei suoi abbracci e dei suoi occhi ambra, sinceri e dolci. Non potei fare a meno di pensare, con un senso di oppressione al petto, che non si erano rivelati poi cosi sinceri come credevo.
Quando avevo lezione di Difesa Contro le Arti Oscure cercavo sempre di concedergli meno attenzioni possibili ma senza essere maleducata, ed ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano, non potevo fare a meno di chiedermi se anche lui sentisse almeno un po' la mia mancanza. L'inverno era ormai alle porte e il vento freddo iniziava a farsi più persistente, agitando gli alti rami del Platano Picchiatore e spogliandoli completamente delle ultime foglie ingiallite dell'autunno. Quella mattina mi alzai controvoglia date le basse temperature e rimasi più tempo del dovuto sotto il getto caldo della doccia, facendo arrabbiare non poco Hermione, che sosteneva che per colpa mia avremmo fatto tardi per Storia della Magia. Mi asciugai distrattamente i capelli, e indossai il mantello e la sciarpa di lana rossa e gialla di Grifondoro, presi la borsa e raggiunsi Hermione, Ron, Harry e Neville che mi aspettavano in Sala Comune. Scendemmo la scala per allontanarci dalla torre di Grifondoro, e imboccammo il corridoio che portava alla Sala Grande, dove fummo ripetutamente fermati da Sir. Cadogan, un cavaliere di un quadro del decondo piano, che sguainava la spada correndo sulle piccole gambette e urlando a Harry e a Ron di fermarsi e combattere. Quando varcammo l'ingresso della Sala, fummo subito avvolti dal calore della stanza e dal profumo della colazione e le allegre chiacchiere degli studenti delle diverse case ci accolsero, facendo quasi dissipare la sensazione dell'inverno che stava arrivando. Mentre Ron, Harry e Neville parlavano del Quidditch, azzardai un'occhiata al tavolo degli insegnanti, dove vidi Remus parlare con Flitwick e non sembrava minimamente essersi accorto della mia presenza. I miei amici ed io prendemmo posto nell'unica parte libera della tavolata, ossia la parte più vicina al tavolo degli insegnanti ed ognuno iniziò a mangiare per conto suo. Iniziai a sorseggiare piano una tazza di thè alla vaniglia che era appena apparso sul tavolo, quando notai che Blaise Zabini mi stava osservando attentamente dal tavolo di Serpeverde con l'ombra di un sorriso sulle labbra, e, appena ricambiai il suo sguardo, vidi il suo sorriso allargarsi appena. Per un momento pensai di non essere io l'oggetto della sua attenzione, dato che nel corso dei sei anni ad Hogwarts ci eravamo parlati si e no cinque volte, ma poi vidi che continuava a sorridermi, così gli rivolsi uno dei brevi sorrisi di cortesia che solitamente usavo con gli estranei. Mi voltai appena in direzione del tavolo degli insegnanti e notai con la coda dell'occhio che Remus stava osservando sia me che Zabini, così, facendo finta di niente, tornai a guardare il ragazzo Serpeverde e gli rivolsi uno dei miei migliori sorrisi, e a quanto pare tanto bastò ad incoraggiarlo ad avvicinarsi al nostro tavolo. Non avevo la più pallida idea di che cosa avessi combinato e di che cosa avrei detto a Zabini, sapevo solo che Remus sembrava a dir poco infastidito, e questo mi spingeva a continuare con la mia recita. Volevo disperatamente che mi rivolgesse le sue attenzioni, e le avrei avute, anche se ciò significava comportarsi come una ragazzina.
Appena Ron vide Blaise avvicinarsi, si alzò in piedi e gli si paró davanti con fare minaccioso dicendo "Che cosa vuoi Zabini? Che c'è, a quel frocetto di Malfoy pesava il culo a venire e quindi ha mandato te?"
"Ehi amico rilassati, non é certo per te che sono venuto fino a qui." Rispose Blaise, con un ghigno che mi ricordava  quello di Malfoy e guardando nella mia direzione.
"Ron non preoccuparti, Zabini ed io siamo...ehm...amici, ed è venuto per fare quattro chiacchiere, vero?" Chiesi lanciando al serpeverde uno sguardo eloquente. La mia affermazione sulla mia presunta amicizia con Blaise lasciò i miei amici a bocca aperta; non avevano idea che frequentassi Zabini, e francamente, nemmeno io.
"Ma certo." Rispose prontamente lui sedendosi accanto a me e obbligando Hermione a spostarsi.
"Che cosa vuoi?" Gli domandai a voce bassa, una volta che i miei amici ebbero ripreso a chiaccherare, anche se tenendoci d'occhio costantemente.
"Solo passare del tempo con la ragazza più bella di tutta Hogwarts." Disse tranquillamente, mettendosi in bocca un acino d'uva. Guardai Remus e mi accorsi con piacere che non mi aveva tolto gli occhi di dosso un istante, così tornai a concentrarmi su Blaise, sorridendogli con fare civettuolo, come a volergli far capire che avevo apprezzato il suo complimento, anche se tutto quello che in realtà volevo, era che se ne andasse il più presto possibile. Improvvisamente sentii la familiare sensazione di riempimento che avevo imparato ad associare ad un incantesimo di Legilimanzia, e guardando ancora verso Remus, mi resi conto che era stato lui  a provocare l'incantesimo, in modo evidentemente non verbale. Non feci niente per fermarlo, anzi, toccai dolcemente l'avambraccio di Blaise e sorrisi alla battuta alquanto triste che aveva appena fatto fingendomi divertita e sperando che questo accrescesse la gelosia di Remus, e così fu.
'Che cosa credi di fare?' Sentii la foce profonda e familiare di Remus risuonare nella mia testa in tono alquanto arrabbiato. Il mio sorriso si allargò impercettibilmente e continuai ad ascoltare Zabini, ignorando del tutto la voce di Remus. Passarono alcuni secondi, dopodiché sentii ancora la sua voce 'Ti ho fatto una domanda.' Ringhiò.
'Non so di cosa tu stia parlando.' Pensai, sperando di far risultare il mio tono il più scocciato possibile. Aveva deciso di ignorarmi? Bene, allora lo avrei fatto anche io.
'Smettila immediatamente di fare la bambina e allontanati da Zabini.' La sua risposta arrivò chiara nella mia testa pochi attimi dopo.
'Non è forse una bambina che sono? Lascia che mi comporti come tale.' Ribattei sentendo un profondo calore accendersi sotto alla mia pelle. Forse stavo esagerando, ma non mi importava. Remus non aveva idea di quanto mi fosse mancato e di quanto fossi stata male durante quella settimana, avevo deciso che mi sarei presa la mia piccola vendetta.
"...E così Nott e Malfoy mi hanno detto che se non fosse stato per me, la Sala Comune di Serpeverde sarebbe già andata completamente a fuoco, e se non fosse stato per il mio sangue freddo e la mia intelligenza probabilmente a quest'ora Hogwarts non sarebbe altro che un immenso ammasso di cenere." Disse Blaise, concludendo quello che era probabilmente stato un discorso lunghissimo di cui non avevo ascoltato una parola.
Guardai Remus, poi subito dopo Zabini e dissi, sorridendo maliziosamente "Accidenti, allora tutti noi ti dobbiamo molto."
'Smettila immediatamente, altrimenti giuro che vengo lì e te lo insegno io cosa vuol dire comportarsi come una ragazzina.' Ringhiò Remus furente, in un angolo della mia mente.
Stavo per rispondergli che per me poteva benissimo farlo, quando vidi Blaise farsi improvvisamente troppo vicino per i miei gusti.
"Che ne dici di andare in posto più appartato?" Mi chiese con un tono di voce che quasi mi fece venire il voltastomaco accarezzandomi lentamente un ginocchio. Io mi scostai bruscamente, e prima di poter replicare una qualsiasi cosa, vidi Remus scusarsi brevemente con Flitwick, per poi alzarsi dal suo posto e dirigersi grandi passi verso il punto in cui io e Blaise eravamo seduti.
In poco tempo Lupin fu accanto a noi, e Zabini fu costretto, suo malgrado, ad allontanarsi da me.
"Signorina Hayden, ti dispiacerebbe seguirmi qualche istante nel mio ufficio? Credo che ci sia un errore molto grave che ha commesso nel suo tema per casa, e avrei bisogno di un chiarimento." Il tono di voce di Remus era così tranquillo e pacato che nessuno, a parte me, avrebbe mai potuto sospettare quanto in realtà fosse furioso. In quel momento capii che forse avevo esagerato, e che non avrei dovuto sfidarlo in quel modo. Dopotutto era sempre un uomo adulto e soprattutto il mio professore.
Iniziai immediatamente a pensare ad una possibile scusa per non dover andare con lui, ma Remus, vedendo la mia titubanza, insistette.
"Oh coraggio, ci vorranno solo pochi minuti." Il suo tono così perfettamente calmo e controllato mi faceva paura, ma non avevo intenzione di darlo a vedere.
"Certamente." Dissi ostentando sicurezza e scambiai un veloce sguardo con Hermione, che sembrava molto confusa e vagamente preoccupata.
Senza neanche aspettare che Remus mi seguisse, mi misi a tracolla la borsa e percorsi a testa alta lo spazio che mi separava dall'uscita della Sala Grande, oltrepassando Gazza che accarezzava la sua gatta spelacchiata dagli occhi rossi e aspettando che Remus mi raggiungesse poco dopo il portone d'ingresso.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora