Capitolo 2.

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Percorro il corridoio, d'altronde questo è l'ultimo anno dopodiché farò il college.

Entro in classe, per fortuna ci siamo io e la professoressa, scelgo il penultimo banco, l'ultimo lo lascio sempre a qualcuno, da lì capisco che tipi sono.

L'ultimo banco è per colui che vuole allontanarsi da tutti quanti gli altri, colui che non vuole essere disturbato da nessuno o semplicemente da colui che non gliene frega una mazza.

Entrano tutti quanti gli altri e l'ultimo banco galleggia ancora, vedo anche Jade che si siede ai primi banchi, lei e la matematica.

Dopo qualche minuto di lezione sulle disequazioni, sui numeri alla seconda, qualcuno bussa alla porta, la professoressa lo fa entrare.

Un ragazzo compare sulla soglia, incrocia subito il mio sguardo, ed io il suo. Restiamo a guardarci, i suoi occhi sono così diversi, sono di un marrone semplice, cupo. Eppure è come se mi dicessero qualcosa, i suoi capelli sono nascosti in un cappello rosso, intorno alle sue labbra, nonostante la distanza, posso notare delle scottature, mentre il suo viso è incorniciato da una folta barba.

Indossa una felpa tre volte più grande di lui, posso intravedere dei tatuaggi dalla manica tirata su.
Intravedo dei disegni che sembrano lune e dei segni strani, come se fossero scritte in un'altra lingua.

Si accorge del mio sguardo su di lui e lui fa lo stesso con me, non dovevo guardarlo, adesso lui si accorge di me, del mio corpo. Cerco di nascondermi con lo zaino, nascondendomi dietro al compagno davanti.

"Lui è Nathan Maloley" Afferma la professoressa.

"Nate" Corregge lui, con una voce dura e roca.

"Nate" Sbuffa la professoressa. "Vai a sederti adesso"

Il ragazzo viene verso di me, ha lo sguardo puntato nel mio, io guardo altrove per non creare altri danni.

Si siede dietro di me, l'ultimo banco.

È arrivato solo da qualche minuto e la prima cosa che penso è che lui e la stranezza, il mistero, vanno d'accordo.

Alcune ragazze gli mettono da subito gli occhi addosso, lui sembra non accorgersene oppure fa finta e cerca semplicemente di ignorarle.

Durante l'ora di matematica, che non sono mai riuscita a seguire. Penso a quello che è successo stamattina tra Adam e mio fratello, perché ha reagito così esageratamente? Lo sa che io e Adam siamo uniti, ci salutiamo sempre così, lui tiene a me più di qualsiasi altra cosa.

Tra me e lui, continuo a pensarlo, se non ci fosse stata la regola e sopratutto se non ci fosse stato mio fratello, ci sarebbe stato qualcosa.

Ma con mio fratello tra i piedi, i ragazzi non sono il mio pensiero, tranne Adam ovviamente.

Qualche tempo fa, il mio fisico era, non dico perfetto, ma ero molto più in linea.
Essendo sicura di me stessa, davo molta più confidenza ai ragazzi, adesso neanche quello, perché sono insicura di me stessa, di ogni mio gesto, del mio corpo.

Ero fidanzata con il migliore amico di mio fratello, Samuel, ma non ero giusta per lui, non gli bastavo, non gli piaceva il mio corpo e mi ha ripudiata in tutti i modi, mio fratello stava accettando la relazione, alla fine hanno litigato, non si guardano più in faccia.
Mio fratello è contento così, Samuel è sempre stato un ragazzo arrogante e abbastanza ridicolo.

Frequenta questa scuola, ma ha ripetuto l'anno quindi ripeterà i corsi dell'anno scorso.

Finita la lezione di matematica, vado a quella di scrittura dove presto attenzione ad ogni parola che esce dalla bocca del prof, noto anche la presenza di Nate, che sembra sempre essere assente.

Rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora