Capitolo 50

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L'unica parola che ho detto e dedicato a tutti: Vaffanculo.

L'unica che ha più senso in questi giorni.
Adam non si è fatto sentire e per due giorni ha saltato la scuola, sapevo dove trovarlo, ma non ho voluto farlo.

Forse ho sbagliato.
Forse se fossi andata a parlare con lui, adesso saremmo insieme.
Ma questa volta deve lottare lui, altrimenti avrà già perso, mi avrà già perso.

Due giorni senza vederlo.
Senza sentire la sua risata.
La sua voce.
Lui.
Ogni cosa di lui.
Mi manca e mi manco un po' anche io.
Perché una parte di me, la porta sempre via con se.

"Sei pronta?" Sbuffa Jade sdraiata sul mio letto.

"Possiamo andare" Dico uscendo dalla mia camera e lei mi segue.

"Abbiamo fatto tardi?" Dice Jade trovando Brenda e Megan di sotto.

"Diciamo che sono già tutti lì e la partita inizierà fra qualche minuto, no, potremmo farcela" Adoro quando parla così.

Saltiamo in auto e partiamo verso la scuola.
"Sapete, ci saranno anche i giornalisti e tanta altra gente, giocheranno contro una squadra del Manchester" Spiega Megan. "Io non capisco come abbiano fatto a giocare sia nella squadra di Basket sia in quella di calcio"

"So che quella di Basket l'hanno abbandonata ormai" Dice Jade.

Le ragazze annuiscono. "Con Adam?" Chiede sua sorella.

"Sono due giorni che non si fa vivo"

"È fatto così. Quando si sente deluso da se stesso, si rinchiude nel suo nido. Come dice lui. Bisogna solo capirlo. È una persona dura tanto quanto fragile. Come una roccia, a volte riesci a romperla in mille pezzi. Altre volte, non riuscirai mai a romperla" Spiega Megan. "Io sono contenta che abbia trovato te. Io e lui abbiamo un bel rapporto quando siamo di buon umore, quindi restiamo ore a parlare di noi. Ed era bello ascoltarlo mentre lasciava parlare il cuore. Non lo avevo mai visto così, così cambiato. Così vero. Così semplicemente il vero Adam. Senza muri, senza niente che possa coprirlo"

"Tu e Adam siete uguali, siete due persone che o vi si ama o vi si odia, quindi, insieme vi amate e vi odiate" Brenda ragiona sulle parole che ha appena detto. "Non so se ha senso ciò che ho detto" Guarda in alto. "In fin dei conti, siamo tutti parenti. Jade è fidanzata con mio fratello, Megan con il tuo, tu con il suo"

"E tu?" Chiedo a Brenda.

"Io adoro stare da sola, giuro, odio avere tutti questi problemi" Sbuffa.

"Dicevo anche io così, poi è arrivato tuo fratello e mi ha persuaso con il suo accento colombiano"

"Jade!" Esclama Brenda e noi ridiamo.

Arrivate al campo, corriamo per non perderci l'inizio, ma stanno già giocando. "Maledetto traffico" Sussurra Megan.

Marco ci fa cenno di andarci a sedere vicino a lui. "Vi ho conservato i posti" Mi dice facendomi prendere posto.

Marco, a tratti, ha gli stessi lineamenti di mio fratello. Entrambi assomigliano a mio padre.
Da piccoli, lo prendevano per mio fratello.
Nessuno credeva che fosse mio cugino.

"Evan sta dormendo in campo" Dice Marco. "Stanno giocando contro il Manchester, dovrebbero svegliarsi" Urla contro Nash e mio padre.

"Te la prendi con me? Io li allenavo nel Basket" Si difende Nash.

Il primo tempo finisce.
Adam si blocca nel campo, mi rivolge uno sguardo.
Oltre al suo, anche quello di mio padre è su di me.
Dio.

Jacob lo abbraccia, ma lui continua a guardarmi.
Camminano verso la fontana, ma lui continua a guardarmi.
A guardarmi con quegli occhi socchiusi che farebbero arrossire chiunque.
Il mister li fischia, toglie lo sguardo su di me.
Vanno a lavarsi la faccia, mettendo tutta la testa sotto quell'acqua gelida.

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