Capitolo 48

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Un profumo morbido e gustoso di cioccolato invade le mie narici così tanto da svegliarmi.

"Buongiorno amore mio" Apro gli occhi e mi ritrovo subito dentro ai suoi, non esiste buongiorno più bello. "Ti ha mai svegliata qualcuno così?"

"Tutte vorrebbero essere svegliate così"

"Tutte vorrebbero essere svegliate da me"

"Levatelo dalla testa"

Spalanca gli occhi e alza le mani facendo finta di aver paura. Poi mi bacia lentamente, si ferma, mi bacia, si ferma, mi bacia. Definirei tutto ciò come una morte lenta e dolorosa.

Prendiamo le nostre cioccolate. "Adam" Dico con tono terrorizzato. "Che ora sono?"

"Le otto meno dieci" Risponde tranquillo.

Corro inciampando su qualcosa ma continuo a correre andandomi a cambiare. "Adam, spero tu ti sia cambiato" Urlo dal bagno.

"Certo che si" Risponde con affanno, segno che sta andando a cambiarsi adesso nel bagno di sopra.

Indosso il leggings e ricordo di non aver nessuna maglia da indossare, nel frattempo pettino i miei boccoli biondi e chiamo Adam.

"Sono pronto!" Esclama con tono impaurito.

"Vieni qui"

"Posso venire?" Chiede.

"Muoviti"

Mi affaccio, coprendo il corpo con la porta.
"Tieni" Mi da una felpa nera, non troppo grande. "Che hai combinato adesso?"

"Niente, stavo per chiederti una maglia" Sorrido lasciandogli un bacio sulle labbra e chiudendo la porta.

Indosso la felpa e adoro come mi sta, coprendo anche il sedere e facendomi sentire a mio agio.

Chiudiamo a chiave tutte le porte e ci avviamo verso la scuola, passiamo sul ponte e mi incanto di nuovo a guardare l'Hudson. "Di giorno è ancora più bello"

"Te l'ho detto!" Esclama sbadigliando, si accende una sigaretta. "Che sonno"

"Già, devo prendermi un super caffè" Sbuffo, parlando con gli occhi chiusi appoggiata con la testa sulla sua spalla. "Oggi devi allenarti?"

"Sabato abbiamo la partita, non vedo l'ora"

"Mi ricordo, fin da piccolo hai sempre sognato di diventare un buon giocatore "

"Già, è quello che voglio! Non me ne frega niente di quello che dice mio padre"

"Non vuole che giochi?"

"No, dice che non mi porterà a niente, che non servirà a nulla"

Il suo modo di prendersi ciò che vuole.

"Deve capire che ognuno ha la sua strada e ognuno deve inseguire il proprio sogno, non puoi inseguire il suo "

"È proprio questo il fatto, lui è convinto che devo prendere la sua strada, perché lui ha preso quella di suo padre" Scuote la testa. "Stupide convinzioni"

"E Megan cosa pensa?"

"Megan dice di fregarmene di ciò che dice mio padre ma averlo tutto il giorno nelle orecchie è stressante, a volte mi convince e quasi prendo la decisione di entrare nell'fbi"

"Non devi mai pensarlo, Adam, questo mai" Gli prendo le mani. "Devi promettermi di non far decidere mai la tua vita a nessuno"

"Ci proverò" Annuisce.

Arrivati a scuola, scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso il bar ordinando due caffè.

Io voglio lui.
Le sue preoccupazioni.
Le sue paure.
Le sue insicurezze.
I suoi difetti.
Le sue debolezze.
Le sue, insieme alle mie, diventano certezze.

"Non ho proprio voglia di fare matematica" Mi lamento buttandomi su di lui.

"E invece tu adesso vai a fare matematica" Mi accompagna davanti la classe, mi saluta con un bacio, poi un altro e poi mi lascia entrare.

"Buongiorno prof" Dico.

"Signorina Dallas, sta bene? È il suo primo buongiorno dopo tutti questi anni." La prof di matematica resta sbalordita dalla mia felicità, mi guarda e accenna un sorriso.

Vado a sedermi vicino a Jade che sorride e mi abbraccia. "Posso giurare di aver visto questa felpa su Adam"

"Già, è sua"

"Dove siete andati ieri? Non prendevano i cellulari?"

"Siamo stati insieme, lontani da tutto e tutti e scusami ma il cellulare è l'ultima cosa a cui abbiamo pensato."

"Lo sapevo, sai che a me non serve dirmi le cose. Tuo fratello era preoccupato"

"Deve imparare a farsi gli affari suoi"

"Grier, distribuisci i test" Annuncia la prof.

"Cosa? Dai prof" Sbuffa Drake.

"Non possiamo fare un test oggi" Si lamenta Brenda.

"Come mai? Chi lo dice?" Ride in modo fastidioso, dopo aver distribuito i test ci da il via.

Per fortuna riesco a fare qualcosa, ricordando i vecchi esercizi di Drake, ma lascio in bianco mezzo foglio.

Suona la campanella salvandomi. "Allora? Come è andato il test?" Mi chiede Drake sapendo che sono una frana.

"Secondo te?"

"Ho capito" Annuisce.
Ritorna al posto non appena arriva il prof dell'ora successiva.

Italiano, tema sulla felicità.
Solita domanda.
Cos'è per te la felicità?
Di chi ti ricordi per sorridere?

Rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora