Capitolo 44

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Arrivo a casa buttando lo zaino a terra. "Ho appena pulito!" Esclama mia madre.

Riprendo lo zaino e lo appoggio sulle scale.
Mi chiama Brenda. "Si?"

"Sei a casa?"

"Sono arrivata adesso" Sospiro camminando per la casa. "Voi? Siete al campetto?"

"Si, Marco passerà a prendere te e Megan fra un po'"

"Oh, okay"

"Hai dieci minuti di tempo" Dice prima di attaccare la chiamata.

Corro di sopra, faccio una doccia veloce, decido cosa mettere e infine il solito trucco.

"Rose" Mi chiama Beth. "Vuoi giocare con me?"

"Piccola, adesso non posso" Rispondo stampandole un bacio sui capelli.

Mentre scendo le scale sento un clacson suonare, mi precipito fuori dimenticando di avvisare mia madre.
Rientro dentro. "Mamma" Grido, aspettando una risposta. "Ma che cazzo! Mamma"

"Rose!" Esclama con tono acido.

"Sto uscendo, a dopo" Dico correndo di fuori, entro in auto salutando Megan e Marco.

"Jade?" Chiedo.

"È al campo, non ha voluto lasciare Leon, ci sono le ragazze con il loro culo incollato su quelle sedie" Risponde Megan.

"Non posso crederci, sono dappertutto" Sbuffo.

"Ragazze" Canticchia Marco. "Imparate che con le galline ci si fa solo il brodo"

Scendiamo dalla macchina, cammino al fianco di Megan che non smette di sputare veleno sulle ragazze, che, non smettono di guardarci.

Ci sediamo sugli spalti a guardare i nostri ragazzi che giocano, sentiamo ridacchiare le ragazze, che odio.

Non ho mai parlato di loro o non mi ci sono mai soffermata più di tanto, perché ricordo le volte che Adam mi ha piantata in asso per scoparsi una di loro e quindi mi causano solo sofferenza.

Ma adesso mi soffermo a guardarle un po' di più  e capisco quanto possono essere stupidi e piccoli di cervello, i ragazzi.

C'è Kim, la ragazza con i capelli rossi, la più feroce.
Quella con più carattere, ma che basta un no a demolirla.

Stassie, quella con i capelli biondi, con le labbra rifatte, la "sanguisuga" del gruppo.
È chiamata così, perché quando si attacca ad un ragazzo non ci si stacca più.
I suoi occhi azzurri la rendono quasi un angelo, ma è tutt'altro.

Chloe, un'altra bionda.
Un po' più riservata, sulle sue.
Ma ciò non toglie che la paragono ad un serpente per tutto il veleno che ha in corpo.

Maggie, capelli scuri, lunghi.
Labbra sempre rosse.
Sguardo profondo.
Lista di uomini sempre a portata di mano.

"Possono solo guardarli ora come ora" Afferma Jade. "Altrimenti non esisterò a spaccargli i denti"

"Amore, che ne dici di calmarti?" Interviene Leon. "Sapete come sono fatte, perché dovete stuzzicarle?"

"Per passare il tempo" Risponde Jade.

"Non fare la bambina"

Jade alza gli occhi al cielo e sbuffa, odia chiunque possa mettere dei limiti alle sue follie.

Li lascio alla loro conversazione, io voglio sapere di più, molto di più. "Ehy Adam" Lo chiamo.

Si volta verso di me, lasciando il campo. "Cosa è successo?"

"Volevo parlarti"

"Vieni, ho finito l'allenamento" Accenna un sorriso, mi da le spalle andando verso l'uscita.

Passo davanti alle ragazze per entrare in campo, che continuano a guardare me e lui, sopratutto Stassie.

Mi fa cenno di sedermi. "So che non è il momento giusto, ma devo eliminare dei dubbi che continuano a ronzarmi in testa"

"Per noi è sempre il momento giusto, dimmi"

"Devi dirmi tutto su quelle quattro"

"Rose, perché? Fanno parte del passato ,sono state solo uno dei miei passatempi"

"Con chi hai scopato?" Chiedo ma non ricevo risposta. "Con tutte"

"No"

"So che tu e Evan ve le siete fatte, Adam, dimmi con chi hai scopato tra quelle quattro buste di piscio"

"Stassie"

"La sanguisuga" Sussurro. "Tra tutte proprio lei?"

"So che ti arrabbierai, ma devo dirtelo" Abbassa gli occhi poi li punta nei miei. "Ho preferito lei perché aveva i tuoi stessi occhi, i tuoi stessi capelli, chiudevo gli occhi e pensavo a te"

"Cosa? Mi hai appena paragonato a lei? Pensavi a me mentre scopavi con quella passeggiatrice svergognata?" Divento un pezzo di ghiaccio.

"Adam, Rose" Jacob ci fa segno di raggiungerli.

Mi alzo dalla panchina. "Che altro c'è da sapere?"

"Solo che è innamorata di me"

"Oh, povera stella" Dico con tono scherzoso.
Mi volto dando le spalle ad Adam e mi incammino verso l'uscita.

"Aspetta" Corre dietro di me fin quando non mi affianca mettendomi un braccio sulle spalle. "Non devi preoccuparti" Sussurra mentre passiamo davanti a loro ma non le degna di uno sguardo, io invece con uno le brucio tutte.

"Io non mi preoccupo, assolutamente" Alzo il sopracciglio.

"Per me esisti solo tu" Sussurra baciandomi il collo. "Non odorarmi, puzzo da lontano"

"Lo so" Rido.

Mi scompiglia i capelli. "Vado a lavarmi" Sorride mentre Evan lo prende per un braccio.

Sorridimi sempre così.
Che mi tranquillizzi.
Che mi fai contenta.
Che mi fai innamorare.
Ancora di più.

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