Capitolo 11

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"L'ultima cosa che volevo fare era pulire i cessi" Si lamenta mio fratello. "Complimenti a chi ha cagato, poi"

L'aria non è più testa è solo imbarazzante, Adam e mio fratello si scambiano qualche sorriso compiaciuto.

"Mi rifiuto di entrare qui dentro" Sbraita Adam tappandosi il naso.

"C'è un cadavere marcio" Ride Evan alzando lo scopino del cesso e puntandolo contro Adam, lui fa lo stesso iniziando una guerra di scherma come se fossero veri e propri moschettieri.

Vedo che si abbracciano e mi scoppia il cuore di felicità, ho raggiunto la felicità anche se durerà davvero meno di un secondo, almeno sono stata felice.

"Vieni qui" Mio fratello mi fa cenno di andare in mezzo a loro, mi trattengo un po', dopodiché corro ad abbracciarli, come da piccoli. 

Evan mi prende delicatamente il viso tra le mani. "Scusami" Sussurra. "Sei la persona più importante per me, stare lontano da te è stato un incubo. Ti voglio bene Rose, tanto" Mi abbraccia stringendomi forte, dimostrandomi che gli sono mancata davvero tanto.

"Anche io, fratellino"

"Oh, al diavolo tutto, andiamo a fare la nostra solita grigliata" Dice mio fratello.

"Avviso i ragazzi" Afferma Adam.

Non finiamo di pulire i bagni, anche perché ne sono sicura che Collins ha dato la punizione a noi tre per farci chiarire, dal vederci sempre insieme al non vederci più.

Entriamo in macchina di Adam, la sua solita musica rock, arriviamo a casa trovando già i nostri amici ad aspettarci, che ci vengono tutti in contro, abbracciandoci. "Siamo una famiglia e lo saremo sempre" Urla Jacob come un pazzo.

Entro in casa, abbraccio mia madre, l'unica persona che trovo in casa, con la vestaglia da casa. "Sei tornata, piccola" Vedo un sorrisone aprirsi sul suo viso.

"Ci sono anche io" Sento il vocione di mio padre e vado ad abbracciare anche lui. "Vedi? Tutto si aggiusta"

Annuisco. "Beth?"

"Dorme" Risponde mia madre.

"Eccola la mia piccola bambina" Genevieve corre verso di me saltandomi addosso, in fondo lei mi ha cresciuta.

"Gen!" Esclamo felice.

Raggiungiamo gli altri, Adam è dietro la griglia ad arrostire insieme a Leon, che quest'ultimo vedendomi arrivare si allontana per farmi parlare con Adam.

Lui mi sorride. "Luce dei miei occhi"

"Non prendermi per il culo" Gli do una pacca sulla spalla.

"È la verità!" Esclama.

"Andate a farvi un giro voi due, qui finiamo noi" Afferma Marco insieme a mio fratello che annuisce.

"L'avete detto voi eh" Adam alza le mani sorridendo, guardando i suoi amici.

Ci incamminiamo, senza una meta, la strada bagnata, l'odore della pioggia, il freddo. "Ti sono mancato?" Domanda.

"Credo di sì"

"Rose? Credi di sì? Lo sai che voglio una certezza, a qualunque cosa"

"Si, mi sei mancato" Ammetto a voce bassa. "Sei importante"

"Ah si? Non me lo hai mai dimostrato"

"Si che l'ho fatto, a modo mio, credo di averti dimostrato quanto bene ti voglio"

Annuisce. "Sei sempre la mia stronzetta preferita" Mette un braccio intorno alle mie spalle.

"Perché? Ne hai altre?"

"Assolutamente no" Fa lui, a crederci.

Mentre camminiamo, qualche goccia arriva sulle nostre teste. "Sta piovendo o sto immaginando?" Corruga le sopracciglia guardando il cielo.

"Immagini" Sospiro facendo spallucce.

Convinto ormai di immaginarsi la pioggia, un'acquazzone  si abbatte su di noi. "Immaginavo, eh?" Scuote la testa.

Per fortuna ci siamo avvicinati, mano nella mano galoppiamo verso casa, una volta arrivati saliamo di corsa ad asciugarci.

"Prenderete una bronchite" Urla mia madre. "Adam prendi i vestiti di Evan"

"Grazie zia Ash" Grida Adam.

Andiamo nella camera di Evan, prendo il pantalone di una tuta e una felpa, mi metto dietro di lui. "Non voltarti"  Dico preoccupata, mentre lui sceglie cosa mettersi.

"Non mi volto, ma posso vestirmi anche io? Tanto già mi hai visto in mutande" Ride togliendosi la felpa che aveva, ammiro il suo corpo, fermandomi sulle sue spalle, fino ad arrivare al fondoschiena, sfila i suoi pantaloni buttandoli a terra, ha un fisico perfetto, non potrà mai volere una come me.
Uno sbaglio fatta persona.
Un corpo schifoso.
Un viso rotondo.

Velocemente indosso i miei vestiti e vado via, sono brava a scappare quando si parla del mio corpo.
Dovrebbero darmi un premio.

Rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora