Capitolo 15

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Respiro profondamente con la speranza di immergermi nell'odore di Adam, ma le mie narici si rifiutano di respirare questa puzza di marcio che sembra circondarmi.

Apro subito gli occhi, mi ritrovo in una stanza piccola e buia, sento lo squittire dei topi, di sicuro sarò in un posto abbandonato, altrimenti non riesco a spiegarmi questo silenzio.

Mi meraviglio di me stessa, non ho paura, non ho paura di cosa succederà.

"Finalmente hai aperto gli occhi, credevo fossi morta, stavo per seppellirti" La sua fastidiosa voce mi riporta a galla ciò che è successo ieri sera.

"Che vuoi, Samuel?" Chiedo con tono scorbutico.

"Tu cosa vuoi?" Sorride. "Vuoi sapere chi è Logan Malone?"

"Come fai a conoscerlo?"

"La domanda è: come fai a conoscerlo tu?"

"Rispondi alla mia domanda" Continuo ad insistere.

"Se è questo quello che vuoi, ti servirò la risposta su un piatto d'argento" Avvicina la sua sedia a me. "Sei la figlia di Ashley, meglio riconosciuta cenerentola assassina" Non riesco a seguire il suo discorso, lui inizia a parlare di tutto ciò che Logan gli ha raccontato.

Mia madre gestiva il clan di Logan, maneggiava armi, faceva uso di droghe, ha ucciso il capo di un clan nemico, spacciava, faceva clandestine e venne rinominata come Cenerentola Assassina.

Come lei, anche mio padre, insieme a tutti gli altri, che hanno nascosto la verità tenendosela ben stretta a loro per tutti questi anni, forse per la paura di essere giudicati dal sangue del proprio sangue.

Logan venne incarcerato, le guardie lo presero, mia madre abbandonó tutto, lasciando Logan nella merda.
Così anche sua sorella, Mara, la madre di Adam e Megan, facendosi una vita tutta sua.
Jace, fratello di mio padre, da sempre loro nemico, veniva minacciato da Logan, alla fine di tutto pregò  mio padre di ucciderlo, ma lui non lo fece.

"Logan una volta scontata la pena, ebbe due anni di libertà, dopodiché lo presero di nuovo, per tentato omicidio. Cercó di uccidere sua sorella Mara, venendo fin qui, a New York. In quei due anni, adottò me, che adesso vivo con mia madre"

"Cosa vuoi da me?"  Chiedo a Samuel, che sembra essere molto nervoso, sentendo dei rumori provenire da fuori.

Si apre la porta, entra un uomo che mantiene Adam e Megan per la stoffa della loro maglietta. "Ecco gli altri due, ho dovuto stordirlo per portarlo qui, sarà meglio legarli tutti"

Io sono già legata ad un tubo  con una corda massiccia, riescono a legare anche Megan al mio fianco, mentre legano Adam, mi viene l'idea di urlare a squarciagola, forse una pessima idea, Adam sembra risvegliarsi dallo stordimento provocato da qualche sostanza, ma non riesce a muoversi.

"Ma che cazzo?" Sbotta lui. "Che cazzo vuoi? Pezzo di merda che non sei altro"

"Fossi in te, mi calmerei" Dice Samuel prima di raccontare tutto ciò che ha raccontato a me, su Logan, loro zio. "L'unico modo per portare i vostri genitori qui, nelle nostre mani, siete voi" Sospira. "Loro darebbero la vita per voi, però, vi hanno nascosto la parte più importante della loro vita. Io non credo che voi siete diversi, voi siete uguali a loro"

Dopo le parole di Samuel, vengono gettati a terra anche Marco, Leon e Jade.

E Samuel racconta anche a loro la storiella che sembra divertirlo parecchio, forse un po' troppo per i miei gusti.

Dopodiché la porta si riapre, vedo mio fratello con gli occhi socchiusi, Jacob nelle stesse condizioni e Brenda che cerca di mantenerli.

Vengono legati anche loro, Samuel aspetta che si riprendono per iniziare di nuovo il racconto.

Successivamente se ne va, lasciandoci soli.
Come se fossimo cani abbandonati.

Rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora