Capitolo 17

215 13 0
                                    


La notte non è stata tranquilla come le altre, nel bel mezzo del silenzio, dopo che Adam aveva chiuso gli occhi, avevo sentito dei rumori sospetti.
Per un attimo mi sono preoccupata, poi ho sentito delle urla, la porta si è spalancata e mia madre è stata la prima ad entrare, successivamente sono venute anche le altre in nostro soccorso, ci hanno slegato, abbracciato, stretti a loro.

Nostra madre era preoccupata, davvero tanto, aveva paura che io ed Evan non l'avremmo mai perdonata.
Invece non è stato così, i nostri genitori ci hanno raccontato tutto una volta arrivati a casa, ma oramai cosa potevamo fare? Essere arrabbiati con loro a pro di che? Non sarebbe comunque servito a nulla.

Ho stretto forte mio fratello a me, prima di tutti gli altri.
Siamo andati verso la stanza dove sentivamo le urla, Logan era ancora incazzato a morte con mia madre e con sua sorella Mara.
Jason non faceva altro che ripetere a sua moglie di correre via, di tornare a casa, ma lei ha preso coraggio, ha parlato con suo fratello e le ha detto tutto ciò che da tempo aveva tenuto dentro di se.

Logan, ormai sconfitto, infine ha allungato le mani per farsi mettere le manette, mio padre non ha aspettato un secondo.

Adesso lui e Samuel sono al fresco, a quanto pare Logan si è affezionato a quel posto, tanto da non lasciarlo per più di un anno.

Stamattina mi sono svegliata nel mio letto, a casa mia, non potevo essere più felice di così.

Per quanto io voglia andarmene da qui, tornare a casa mia, dalla mia famiglia, mi ruba sempre un po' di felicità.

Mi preparo e scendo giù, mangio la mia solita frutta e vado in macchina dove Evan è seduto al volante, appena mi vede arrivare, butta la sigaretta a terra mettendo in moto l'auto.

"Fumi ancora così tanto?" Chiedo.

"No, quando mi rompo il cazzo ne accendo una, concludi tu"

"Quindi, praticamente sempre"

"Brava" Mi prende in giro con tono di voce acuto. "Oggi hai la visita?"

Oggi ho la mia solita visita, per vedere come il mio corpo ha reagito fino ad ora, per vedere se riuscirò a dimagrire nonostante i miei problemi ormonali.

Annuisco.

"Vengo anche io, Rose" Dice convinto senza sapere la mia risposta.

Non controbatto, con lui riesco a sentirmi al sicuro.

Entro a scuola, finalmente vedo Nate venire verso di me. "Quando non ci sono io non fai altro che metterti nei guai" Sussurra lui. "Da adesso in poi sarai al sicuro"

"Nate? Sei sicuro di sentirti bene?" Gli poso una mano sulla fronte come faceva nonna Melanie quando ero piccina.

"Perché non indossi il tuo solito ciondolo?" Chiede ad un tratto.

Mi tocco il collo, non trovando il ciondolo nero.
Cerco una risposta. "Giuro che non so dove si sia cacciato"

"Devi tenerlo con te"

"Perché?"

"Perché se lo hai trovato tu, un motivo dovrà pur esserci"

Entro in classe, seguita da lui.
Questo ragazzo sembra essere ogni giorno sempre più strani, per giorni non si è presentato a scuola facendo credere agli altri di essere ormai deceduto, adesso arriva e mi dice di trovare il mio ciondolo.

Sto rivalutando l'idea di tornare in quelle quattro mura fradice, mi ci rinchiudo da sola, sarebbe anche l'unica soluzione per continuare a vivere tranquilli.

Il professor Collins entra con passo svelto, posa subito lo sguardo su di me e i miei compagni. "Ragazzi, tutto bene? Menomale che ora è tutto passato"

"Si, prof" Risponde Leon. "È tutto passato"

"I vostri genitori ne hanno passate tante, vi parlo da loro professore, li ho visti crescere, come sto vedendo anche voi" Viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta.

Entra un ragazzo, indossa una maglietta bianca che riesce ad illuminargli il viso insieme ai suoi occhioni azzurri, quasi come il cielo.

Un ciuffo di capelli color castano scuro gli cade sulla fronte, guarda Adam, quest'ultimo si alza andandolo ad abbracciare, così fa anche Leon.

In realtà, ha un viso conosciuto, ma non riesco ad affiancarlo a nessun ricordo. "Vi presento Drake Caniff, lui è il figlio del nuovo preside"

"Collins, mi presento io" La sua voce è dura, nonostante sembri un bambino dall'aspetto pulito. "Vengo dalla California, ho diciannove anni e niente, mi sono rotto i coglioni di parlare" Va a sedersi facendo strusciare la sedia sul pavimento.

Le altre ore passano velocemente, faccio per uscire dal corso di letteratura e incontro il ragazzo di prima. "Rose" Urla. "Come fai a non ricordarti di me?"

"Semplice, non mi ricordo" Rispondo. "Significa che la mia mente ti ha demolito"

"Sono il figlio di Taylor Caniff, Drake"

Alle sue parole, mi fermo voltandosi verso di lui, apre le braccia e mi stringe a lui. "Giuro, non riuscivo a riconoscerti"

"Dall'ultima volta che mi hai visto, sono solo un po' dimagrito, ho messo qualche centimetro di altezza e i miei capelli sono diventati marroni"

"Devo assolutamente salutare tuo padre"

"Stavo andando proprio da lui!" Esclama allungando il passo, saliamo le scale per poi arrivare nel suo ufficio.

"Signor Caniff" Urla suo figlio, Taylor alza lo sguardo.

"I miei spermatozoo erano drogato quando ti feci" Sbuffa, vede entrare anche me, mi squadra dalla testa ai piedi, corruga la fronte. "Successo qualcosa?"

"Si, questa ragazza mi ha picchiato" Parla Drake.

"Beh ha fatto bene!" Esclama Taylor. "Però, poteva farlo fuori l'ambito scolastico, signorina, li non avrei dovuto metterle un rapporto disciplinare. Anzi, l'avrei aiutata volentieri" Butta fuori un respiro pesante. "Nome e cognome"

"Rose Dallas"

Alza lo sguardo sgranando gli occhi, si alza dalla sedia, viene verso di me accarezzandomi i capelli, attorciglia le sua dita tra i miei boccoli, mi sfiora le guance. "Gli stessi occhi" Sussurra. "Sei tu, Rose" Mi abbraccia. "Sei cresciuta così tanto, eri un piccolo batuffolo che correva per le strade, che beveva il brodo della zuppa direttamente dal piatto"

"Oh lo faccio ancora" Dico sorridendo.

"Mi dispiace per quello che vi è successo, Logan per tanto tempo è stato un pericolo per tutti loro" Dice con tono triste. "Ma adesso, se volete scusarmi, vado a trovare tuo fratello"

"È quasi impazzito quando ha visto Jacob e Jade, continuava a dire che Jade era uguale a sua madre. Lo sai che mio padre ha avuto una storia con Selena ai tempi del liceo?"

Rido di buon gusto. "Non ne sapevo niente"

Rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora