Capitolo 26

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"Rose, accompagna Adam a comprare le pizze per favore" Dice Brenda vedendomi sulla porta.

"Non può andarci nessun altro?"

Mi guarda, come per dire che tutti gli altri sono indaffarati tra loro, quindi decido ad andare.

Vado in macchina, mi siedo il più distante da lui, appoggiandomi del tutto al finestrino, lui sembra accorgersene e parte schiacciando tutto il piede sull'acceleratore.

Una volta arrivati in pizzeria, scendiamo andando verso l'entrata.

Siamo venuti con la stessa auto, ma sembriamo due perfetti sconosciuti che camminano uno al fianco dell'altro ma senza sfiorarsi.

"Buonasera" La voce leggera e fastidiosa di una ragazza mediorientale che continua a guardare Adam con due occhi chiusi, dicesi a mandandola, ci saluta.

"Buonasera" Ammicca Adam, come sempre. "Ho chiamato poco fa, ho ordinato una ventina di pizze"

"Ehm" Fa la ragazza sfogliando un'agenda, ogni tanto alza lo sguardo e sorride, mostrandosi come una ragazza senza neuroni funzionanti.

Io alzo gli occhi al cielo, mi sto davvero innervosendo, non ha davvero rispetto per me. Continua a provarci con lei, davanti a me, ed io me ne sto in un angolo come una stupida.

"Grier?" Chiede lei.

"Si, Grier" Risponde sicuro di se grattandosi la nuca.

Mentre lui aspetta che escano tutte le pizze, vado verso il frigo per prendere delle bibite.

Prendo delle birre e un pacco di Coca Cola, non riuscendo a tenerle tutte in mano, barcollo un po'. "Dolcezza, aspetta che ti aiuto" Un ragazzo vestito di bianco, dovrà essere il pizzaiolo, mi aiuta prendendo le bevande. "Avresti potuto farti male, lo sai?" Mi guarda con un paio di occhi pieni, pieni di un verde uguale a quello di un prato bagnato, ma per quanto possano essere belli non riescono a colpirmi.

"Si, forse, avrei potuto" Pago la metà delle bibite, le altre ha insistito per darmele gratis.

Guarda Adam con sguardo curioso. "Adam!" Esclama.

Adam già ci stava guardando da un po', stringendo anche i pugni sul bancone e non dando più importanza alle parole della ragazza. "Ryan" Risponde lui con le labbra socchiuse. "Come mai sei finito qui dentro?" inizia a provocarlo.

"E tu cosa fai? Scommetto che continui a prendere i soldi del papi?" Ryan prende la borsa con la roba da bere seguendo Adam verso la sua auto.

"Non dovresti parlare di cose che non ti riguardano"

"Adam, non cambi mai! Dovresti aiutare la tua ragazza, dovresti farle da bodyguard, dovresti avere davvero paura che qualcuno te la porti via, ma sei sempre il solito cazzuto" Detto questo, alza il sopracciglio. "Stammi bene" Guarda lui, poi guarda me accennando un sorrisino.

Vedo Adam indeciso sul da farsi, prende una rincorsa afferrando il ragazzo da dietro, iniziano a picchiarsi. "Ho detto di non parlare di cose che non ti riguardano" Entrambi sferrano pugni pesanti sul viso.

Odio Adam con tutto il mio cuore, o forse solo la metà, o neanche quella.

Ma non posso vedere che qualcuno gli fa del male, per quanto può essere odioso, insopportabile, presuntuoso e arrogante, è sempre la persona con cui sono cresciuta.

Vado verso di loro, afferro Adam per un braccio tirandomelo via, ma lui sembra non staccarsi dalla sua preda. "Per favore, andiamo via" Sussurro nel suo orecchio, si volta verso di me guardandomi negli occhi, poso le mani sulle sue spalle mentre con una mano asciugo il sangue che scorre dalla sua bocca. "Andiamo a casa" Scandisco le parole, lui annuisce.

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