Capitolo 19

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"Sei andata a visita?" Mi chiede lui.

Mi chiudo in me stessa, anche se con lui non dovrei farlo.
Potrei deviare il discorso, ma ogni volta è sempre la stessa storia.
La mia mente va in subbuglio, la mia bocca si rifiuta di parlare.

Annuisco.

"E non me lo hai detto?"

"Sapevo che te lo avrebbe detto mio fratello, sapevo che ti avrebbe detto tutto non appena tu gli avresti chiesto qualcosa. Ovviamente tu adesso mi dirai di stare tranquilla, che le cose miglioreranno, ma non sarà così. Anche tu proverai pena per lo schifo di persona con cui stai parlando"

Sgrana gli occhi, quasi gli escono dalle orbite. Apre la bocca per parlare, la richiude poco dopo. "Come puoi solo pensare questo? Io non sono tutti gli altri, io sono Adam. Sono la persona che ti rimboccava le coperte da piccola quando tuo fratello se le prendeva tutte, sono la persona con cui ti sei sempre sfogata e ti è sempre stata affianco. La persona con cui giocavi a nascondino, ma sapevo già dove ti eri nascosta. La persona che mi ha imparato a bere il brodo dal piatto. Sei la persona più importante per me. Come puoi, solo pensare che io potrei provare pena per te?"

"Le tue sono solo parole, parole che il vento si porterà e a me non rimarrà niente"

"Stai impazzendo, Rose!"

Forse si, forse davvero sto impazzendo.
Davvero non riesco più a capire chi ci tiene a me e chi no.
Chi mi potrà fare del male e chi no.

Allungo il passo allontanandomi del tutto da lui, entro in casa. "Ciao Rose!" Esclama Taylor con indosso una bandana verde. "Ciao Adam!" Dice poco dopo.

Per tutta la sera ho scherzato con Drake, ho cercato di allontanare Adam, forse senza neanche un apparente motivo. 

Come adesso, incrocio il suo sguardo mentre mio fratello gli parla. "Allora Rose, fra qualche mese farai diciotto anni?"  Mi domanda Taylor.

"La mia bambina è cresciuta, Tay" Dice mio padre.

"Non avrei mai pensato che un giorno sarei stato qui, dentro la casa di Cameron Dallas e Ashley Blake"

"Invece è stato così" Risponde mio padre.

"Ne sono passati di anni, eh?" Nash socchiude gli occhi. "Sembrava ieri che giocavamo a basket, tutti a casa mia o che facevamo i falò tutti insieme sul solito molo di Santa Monica."

"Hai sentito più Matt?" Domanda mio padre, sempre inopportuno, infatti mia madre lo brucia con lo sguardo.

"Non lo sento da ben dieci anni" Fa Taylor con tono triste. "Avrei voluto sentirlo, ma non potevo. Non potevo!"

"Taylor!" Esclama Nash. "Tornerà"

"Ehi papà? Tutto okay?" Domanda Drake.

"Si, figliolo è tutto okay"

"Forse sarà meglio andare" Dice Taylor salutando tutti noi.

"Stavo preparando un piatto di dolci per loro" Fa mia madre.

Non appena sento la parola dolci, mi affretto ad andare in cucina, prendo un delizioso cupcake mangiandolo tutto.

Poi ne mangio un altro.
E un altro.

Fin quando non vado in camera mia, indosso il pigiama, mi metto a letto.
Sento ancora lo stomaco brontolare, come se avessi ancora fame, ma allo stesso tempo potrei scoppiare.

Ho mangiato tanto.
E non dovevo farlo.
Ma ho litigato con Adam e non trovavo un altro modo con cui sfogarmi.

Da tempo non lo facevo più, vado in bagno, buttando tutto quello che avevo in corpo, lo faccio finché non sento il vuoto.

Poi sento la voce di Jade chiamarmi, vorrei dirle che sono qui in bagno, ma sono a terra e non esce un filo di voce.
Quindi do un calcio leggero alla porta, sento la sua voce avvicinarsi sempre di più a me, ma è nello stesso momento in cui sento la sua voce che non riesco a sentire più niente.

Rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora