Capitolo 55

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Il ragazzino viene verso di noi. "Possiamo mangiare qualcosa?" Dice con tono euforico.

"Mangi a casa tua" Risponde Adam.

"Voglio mangiare con voi"

"Mangi con i tuoi genitori" Sbuffa Adam prendendo le chiavi dell'auto.

Il ragazzino diventa ad un tratto silenzioso, preso a male da ciò che ha detto Adam. "Non fare caso a lui è un po' stupido" Cerco di scherzare con lui, ma sembra essere distratto.

Entriamo in macchina. "Guarda che cosa hai fatto!" Rimprovero Adam.

"Cosa ho fatto? Era anche ora che la smettesse di urlare, forse si sono scaricate le batterie"

"Lo hai offeso, non puoi parlare così vicino ad un bambino" Mi volto verso il piccolo. "Non ci hai detto il tuo nome, ma non sorride e non mi calcola.

Allora mi sporgo verso di lui, inizio a fargli il solletico e inizia a sorridere. "Allora? Come ti chiami?"

"Charlie"

"Che bel nome, io sono Rose" Sorrido e lui sorride. "Ti va di andare a mangiare al Mac?" Spero in una sua reazione euforica ma fa semplicemente spallucce.

Sento Adam sbuffare, ma non mi importa.
Adoro far felici gli altri.
Arrivati al Mac, vedo il bambino avvicinarsi e camminare al fianco di Adam, come se prendesse esempio da lui, la sua camminata, la sua parlata.

"Cosa vuoi mangiare, Charlie?" Chiedo.

"Ho solo due dollari, quindi prenderò una Coca-Cola, non ho così tanta fame" Risponde.

Nel frattempo, Adam ordina il menu bambini per lui e due panini per noi.
Il suo cibo è rinchiuso in una scatola contenente anche una sorpresa, Adam gli da questo pacco e lui sorride ringraziandolo.

"Quanti anni hai?" Domando.

"Cinque" Risponde addentando una patatina.

"Hai qualche fratello o sorella?" Chiede Adam, il bimbo lo guarda sorridendo e scuote la testa.

Finito di mangiare, decidiamo di portarlo sulle giostre, dove sembra divertirsi un mondo.
Poi viene a sedersi in mezzo a noi appoggiando la testa sulla spalla di Adam.

"Hai sentito i ragazzi?" Chiedo.

Annuisce. "Mi ha chiamato tuo fratello, ho detto che non saresti tornata e mi ha minacciato di tagliarmi le palle"

"Sai che lo farebbe"

"Lo so perfettamente"

Accarezzo i capelli a Charlie, ormai perso nel sonno. "Non so come, ma ti adora"

"Cosa dici?!" Risponde imbarazzato.

"Cerca sempre di assomigliarti, di stare vicino a te"

"Sarà meglio accompagnarlo a casa" Si alza facendo attenzione a non farlo cadere, lo prende in braccio portandolo in auto.

Resto a guardarlo mentre si prende cura di una piccola creatura.

Riusciamo a trovare l'indirizzo datoci dalla donna, infatti la troviamo fuori casa sua seduta sul dondolo e appena ci vede sorride venendo verso di noi. "Sapevo si sarebbe addormentato, scusatemi davvero ma non lo vedevo da tanto tempo così contento"

"Non si preoccupi, per noi è stato un piacere. Anzi, le lascio il mio numero. Domani ci sarà la partita al campetto della nostra scuola, se vuole e se gli farà piacere posso portarlo con me"

"Sarebbe un piacere" Sorride allungando le mani per prendere suo figlio in braccio.

"Non le lascerò portare questo peso massimo fin sopra dopo aver mangiato un panino e le patatine" Afferma Adam avviandosi verso la porta di casa.

"Charlie ha mangiato? Io non so cos'altro ancora devo inventarmi per farlo magiare" Sospira. "Non finirò mai di ringraziarvi"

"Buonanotte" La Saluto con un bacio sulla guancia e andiamo verso la nostra auto.

"Bella donna però" Ragiona Adam.

"Smettila" Gli tiro un pugno sul braccio. "È gentilissima" Sospiro. "Sono contenta"

"Domani dovremmo avere di nuovo quel bimbo alla calcagna?"

"Io non capisco qual'è il tuo problema" Sbuffo entrando in casa.

Sistemiamo la roba e ci mettiamo a letto, abbracciati.

Rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora