Capitolo 21

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Svegliarmi al suo fianco forse è stato il buongiorno più bello fino ad ora, aprire gli occhi ed essere felice, non trovo le parole per spiegare la felicità che mi ha trasmesso il suo sorriso di prima mattina.

Perché in fondo la felicità non ha bisogno di essere spiegata.

Torno a casa, trovando i miei nonni, le persone che più amo al mondo. "Piccola Rose" Urla nonno Will alzandosi dal divano per venirmi ad abbracciare, Melanie fa lo stesso appena mi vede. "Non fare più sciocchezze, hai capito?"

Mio nonno mi ha sempre raccontato tante cose della mamma, lui ha sempre combattuto per lei e adesso è felice nel vederla realizzata.

"Lo sai, tante volte tua madre è finita in ospedale per la sua maledetta testardaggine, che in fondo hai anche tu."

"Si nonno, me lo hai già raccontato"

"E quindi? Te lo racconterò fin quando non lo capirai" Mi stringe la mano. "Lo so che piacersi è difficile, ma non fissarti sempre sullo stesso argomento. Tu non hai niente che non va"

"Grazie per le belle parole, ti voglio bene"

"Oh anche io" Sorride mostrando lo stesso sorriso di mia madre.

"Ragazzi, il pranzo è pronto" Urla nonna Melanie dalla cucina. "Se volete mangiare, altrimenti andate in qualche ristorante a spendere i vostri soldi"

Andiamo in cucina, come al solito, nonna ha il vizio di riempire ogni spazio libero che trova sulla tavola.
A volte, cerchiamo di occuparlo tutto pur di non farle cucinare altro.

I miei genitori non ci sono, come al solito sono a lavoro, di domenica.

"Mamma, quando la smetterai di cucinare così tante cose" Sbuffa Genevieve sedendosi a tavola.

"Sempre a lamentarti, però poi le mangi tutte! Sei come tuo padre, sempre a dirmi di non cucinare però poi tutti si siedono a tavola"

"Cosa vorresti dire?" Battibecca il
Nonno.

In questa casa è sempre così.

"Possiamo mangiare per favore? Genevieve potresti riempirti la bocca con qualcosa e stare zitta" Sbraita mio fratello.

"Evan, c'è uno spazio libero al tuo fianco, potresti occuparlo con qualcosa?" Domanda il nonno.

"Oh, ecco qua" La nonna occupa quello spazio con un piatto di patate al forno. "Buon appetito" Si siede a tavola, finalmente.

"Zia Mel, non c'è problema, mangio tutto io" Grida Jacob mentre mangia il suo solito secondo piatto di pasta.

"Non ingozzarti di cibo, sei sempre il solito porco" Lo rimprovera Jade.

"Ma se ho fame" Si giustifica lui.

"Sei come Melanie, deve riempire ogni spazio libero, anche tu devi riempire ogni spazio libero del tuo corpo con del cibo" Lo prende in giro nonno Will.

"Papà, sempre così squallido" Genevieve alza gli occhi al cielo.

"Poi non lamentarti quando le tue magliette ti andranno strette"

"Jade, tanto te le prenderai tu"

"Dio mio, anche Rose fa così! Ogni fottuto giorno perdo una maglietta, il mio armadio si svuota ogni giorno di più"

"Infatti, perché dovete prendere le nostre maglie?" Jacob fa spallucce. "Un caso irrisolvibile"

"Quando i vostri genitori erano ragazzini facevano come voi, si lamentavano che le loro ragazze, cioè le vostre madri, si rubavano le loro felpe" Interviene mio nonno, lui e i ricordi, è fissato, dannatamente.

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