Capitolo 38.

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Mentre dormo nella più tranquilla delle beatitudini, una luce bianca quasi mi acceca. "Sei una dormigliona, tutto il contrario di me" Sento sbraitare Abigail mentre apre le tende della camera. "Dai, ti sistemo il letto mentre aspetto che ti cambi"

"Ma io voglio dormire ancora un po'"

"Rose, qui non esiste la frase che hai appena detto, qui si combatte, si resta svegli per settimane, non ci si abbatte mai"

Sbuffo alzandomi dal letto. "Sembrava così bello qui e poi alla fine non posso neanche riposarmi"

"Sorellina mia, arriverà un tempo che i tuoi occhi si chiuderanno per sempre ed è ad allora che potrai riposarti, c'è tempo per questo! Dai, svelta"

Vado in bagno e resto a fissarlo per un po', è tutto bianco, non c'è qualcosa che non sia di questo colore.

Mi accorgo di essere ancora nuda, mi guardo attorno e vedo solo un abito lungo e pomposo, di un colore chiaro e delicato da non poterlo descrivere, ma lascerò che sia mia sorella ad indossare questa sudiceria che solo a guardarlo provo sofferenza.
"Abigail" Urlo dal bagno.

"Si?"

"Non ho niente da mettermi"

"Lo so, indosserai uno dei miei vestiti!" Esclama. "E si, dovrai indossare quella sudiceria"

Quasi mi chiedo come abbia fatto a sentirlo, poi ricordo che è una strega e che riesce a leggere il mio pensiero prima ancora che io lo pensi.

Dopo aver indossato l'abito, che di mio già mi sento ingombrante, figuriamoci con questa gonna a campana.

Non mi guardo neanche allo specchio, ritorno direttamente da lei che non perde occasione per dirmi che sono bellissima. "In realtà non sono riuscita a guardarmi, per non vedere due bruttezze insieme" Dico provando a camminare senza inciampare sulle tante sottovesti del vestito.

"Abigail ho sistemato tutto ciò che mi hai richiesto" Sentiamo la voce di Nate insieme alle risate di Lord venire verso di noi, Nate alla mia vista resta incerto sui suoi passi dopodiché continua a venire verso di me spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Sei bellissima" Mi sussurra.

Sento queste parole risuonarmi nelle orecchie, come se mi fossero entrate dentro le ossa, mi tremano le gambe.
Mi guarda perplesso. "Cosa c'è?"

"Non me lo aveva mai detto nessuno"

"Avrebbero dovuto farlo" Mi sorride.

"Nate!" Esclama con voce dura mia sorella. "Rose è qui per me, non per perdere tempo con te" Mi prende la mano e mi trascina via, mentre lo fa, mi volto a guardarlo ed è ancora lì dove l'ho lasciato.
Mi guarda con sguardo compassionevole, poi guarda a terra ed io entro in una stanza richiudendo tutto fuori .  "Perché parli così con Nate?"

"Devi capire che Nate non è come noi due, non lo sarà mai, deve rimanere lontano da te"

"Per quale motivo?" Chiedo.

"Le persone vanno via, Rose, indipendentemente se lo vogliono o no"  Sospira. "Guarda qui" Mi indica una sfera.

"Scarlett" Sussurro guardando la persona che ha rovinato le nostre vite.

"Ti faccio vedere ciò che non hai mai visto"

Vedo una Scarlett sempre uguale ad allora, come se tutti questi anni non l'avessero toccata.
Un giovane ragazzo, mio padre, e una giovane ragazza, quasi uguale a me, mia madre.

La maggior parte delle sofferenze sono state causate da lei e ciò che ho visto ha aumentato la mia voglia di combattere contro di lei, avere lo stesso sangue non significa somigliarsi.

"Jason è la copia esatta del giovane Cameron" Dice lei sorridendo. "Raccontami di lui, del vostro rapporto, quando vi ho lasciato eravate due calamite"

"Lo siamo sempre stati, fino a qualche tempo fa. Si è innamorato della sorella di Adam, Megan. Io e lei non abbiamo mai avuto un bel rapporto e quindi odio il fatto che lei abbia rubato il cuore di mio fratello"

"Ah la gelosia" Sospira. "Devi capire che anche nostro fratello ha il diritto di essere felice con chi riesce a prenderlo. Non fare la bambina, a te infondo che importa? L'importante è che lui sia felice, no?"

Annuisco. "Bene, adesso mettiamoci al lavoro"

"Non vuoi proprio sentir parlare di questa Megan, eh?" Continua a stuzzicarmi lei.

"Lo hai capito adesso?" sorrido. "Chissà cosa staranno combinando, come stanno andando le cose"

"Prima che tu venissi qui, nel tempo di reazione, hai avuto un incidente e credo che tu sia stata quasi salvata da una persona, ma lo scoprirai da sola"

"Allora non dirmi niente, no?" Sbuffo. "E adesso, per favore, potremmo esercitarci con i nostri poteri?"

Annuisce sorridendo.
"Va bene, sorellina"

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