Oggi è il grande giorno per i ragazzi, ci sarà la partita, giocheranno contro il Minnesota, zio Nash non gli ha dato tregua neanche per un minuto.
Si sono allenati ogni giorno, fino a notte fonda.Sono due giorni che Nate sembra starsene per fatti suoi, in realtà è un tipo molto solitario, da quando è qui non l'ho mai visto parlare con qualcuno, oltre me.
Dopo le lezioni sono tornata a casa, senza mio fratello, lui è rimasto ad allenarsi fino ad ora.
"Siete pronti?" Domanda Martin sorridendo alla squadra. "Nash, hai fatto un buon lavoro"
"Grazie, capo" Lo prende in giro Nash mentre si avvicina a me. "Che c'è che non va, piccola Rose?"
"Zio Nash" Lo abbraccio. "Va tutto bene"
"Non me la racconti giusta" Mette il broncio. "Mi sembra di parlare con tua madre quando era ragazzina" Sento un filo di malinconia nella sua voce.
"Ti mancano quei momenti?"
"Mi manca tutto ciò che riguarda la mia adolescenza" Risponde. "Adesso ci siete tutti voi, che ci ricordate tanto noi"
"Coach, stiamo iniziando" Urla un ragazzo vestito in bianco e nero.
"Andiamo" Mi prende per mano e andiamo a sederci vicino alle ragazze.
"Papà, cosa ci fai qui?" Chiede Jade. "Sei il loro coach dovresti essere dall'altra parte"
"Jade, ho capito che vuoi mandarmi via, adesso vado ma guai a te se ti trovo con un ragazzo"
Jade fa una smorfia, dopodiché suo padre raggiunge gli altri.
La partita inizia.
Vedo i ragazzi agitatissimi eppure è una delle prime partite.Vedo Megan seduta, non da confidenza a nessuno e ha gli occhi fissi sulla partita mentre Brenda e Jade urlano come delle pazze.
Nessuna delle due squadre ha segnato un punto, durante la pausa, Nash parla con i suoi ragazzi.
Vedo i nostri padri che urlano facendo il tifo per i nostri fratelli.
Finita la pausa, il primo punto lo segna la nostra squadra. "Grande Evan, sei uguale a tuo padre!" Esclama dopo il canestro fatto da Evan. "Un capitano, c'è solo un capitano"
Papà, ti prego, tappati quella bocca.
Questa volta è l'altra squadra a segnare un punto, dopo il loro canestro, Leon segna con un tiro libero.
Martin si alza in piedi. "È mio figlio!" Esclama. "Leon, sei un campione" Continua a gridare. "È mio figlio quello lì"Marco viene squalificato per un'infrazione di campo, quindi ricominciano senza di lui.
Adam prende la palla nelle sue mani, palleggia due volte, guarda il canestro e fa un tiro all'interno dell'area, che segna due punti.
Per ora sono quattro per i nostri è un punto per l'altra squadra.
Il tempo sta per finire, nessuna delle due squadre riesce più a segnare, dopo l'infortunio di Jacob.
I secondi passano velocemente, vedo Adam passare la palla a mio fratello, entra nel canestro facendo un tiro all'esterno dell'aria, ciò significa che ha segnato tre punti.
La nostra squadra vince.
Di solito vedevo i ragazzi abbracciarsi, Adam e Evan si saltavano addosso, urlavano come pazzi, invece adesso ognuno festeggia per fatti suoi.
In campo subentrano le cheerleader, per la sigla finale, Megan fa parte di esse, ovviamente per risaltare le sue forme.
Entriamo in campo anche noi, correndo verso i giocatori. "Siamo solo noi i campioni, i campioni" Marco mi prende in braccio mentre continua a cantare.
"Siamo i vincitori, lalalala, i vincitori" Adam alza il tono di voce, ogni volta che vince inizia a cantare per i prossimi giorni .
Mio fratello alza il trofeo, sentendosi un campione, come mio padre.
Che per tutto il tempo non ha fatto altro che urlare.Come ogni volta, dopo la partita, andiamo tutti a festeggiare, questa volta si festeggia a casa di Martin e Lucy, i genitori di Leon e Brenda.
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Rose.
Fanfiction'Il Sole amava la Luna così tanto da morire ogni notte, per farla respirare.'