"Adam, hai tagliato i capelli?" Chiede mio padre con tono scherzoso, voglio ucciderlo.Odio parlare a tavola, figuriamoci entrare in una situazione imbarazzante come questa visto che mio padre ha deciso di prendere in giro i capelli allungati di Adam.
"No"
"Infatti era una battuta, quando hai intenzione di tagliarli?" Guardo mio padre minacciandolo con gli occhi.
"Cameron, vogliamo ricordare a tutti i capelli che avevi tu alla loro età?" Ride alzando il sopracciglio, prima donna nostra madre. "E guai chi glieli toccava" Sbuffa. "Non ho mai capito come faceva a vedere le persone con quei capelli che gli arrivavano sul naso"
"Cosa c'è papà? Mamma ti ha zittito?" Lo prende in giro Evan.
Continuando il pranzo, notiamo che Abigail non tocca cibo e non alza lo sguardo dal piatto e per concludere, di Lord non c'è ombra.
"Megan dov'è?" Chiede mia madre.
"Megan è influenzata" Risponde Evan.
"Avevo contato un posto anche per lei" Sospira. "Ehy, cosa c'è?" Ed ecco nostra madre che fiuta subito quando qualcosa non va, cane da caccia.
"Non mi sento bene, mal di stomaco" Butta una scusa.
"Vuoi prenderti qualcosa?"
Abigail scuote la testa. "Passerà da solo"
Mio fratello mi lancia uno sguardo ed io alzo le spalle.
Dopo il pranzo, mio fratello convince Adam ad accompagnarlo a casa sua.
"Non puoi prendere la tua auto?" Sbraito contro di lui.
"Shh" Si imbestialisce. "Ho preso una multa per eccesso di velocità, domani andrò a pagarla" Sussurra mentre Adam se la ride, io alzo gli occhi al cielo.
I nostri genitori sono andati sicuramente a casa di Selena, quindi non c'è nessuno da avvisare.
"Avanti devo mettermi io" Insisto.
"Sei una bambina" Sbuffa mio fratello.
"Anche tu se ti metti a discutere con me"
"Allora?" Urla Adam con l'auto accesa.
Entriamo in macchina e Adam parte verso casa. "Quanto hai preso di multa? Fenomeno!"
"Diecimila"
"Ma sei cretino? Evan cosa cazzo combini? Dove hai intenzione di prenderli diecimila euro? Non farti venire in mente di chiederli a nostro padre"
"Rose, per caso te li ho chiesti a te? No! Quindi fatti gli affari tuoi"
"Evan" Lo rimprovera Adam. "Davvero, dove hai intenzione di prenderli?"
"Vi mettete d'accordo quando parlate? Vi siete messi d'accordo per attaccarmi oggi?"
"È una cazzo di domanda, Evan! Cosa ti scaldi a fare?"
"Saranno anche cazzi miei, no?"
"Da quando? Abbiamo sempre condiviso tutto"
"Infatti, non dovevo condividere niente con te, ti sei preso anche mia sorella"
"Evan" Dico io.
"Mi sono preso anche tua sorella? Potrei dire lo stesso di te, ma evito." Scende dalla macchina. "Lo avrei lasciato a piedi se solo non fossimo già arrivati a casa"
"Adam, lo sai che quando si innervosisce perde il controllo"
Si siede sulle scale davanti il suo portone accendendosi una sigaretta. "Dovrebbe non perderlo, non è una scusa buona"
"Volevo solo sapere dove prenderà quei soldi"
"Lo terrò d'occhio" Butta fuori il fumo acciaccando nervosamente la sigaretta sotto le sue Adidas.
Entriamo in casa, trovando sua madre Mara nella solita cucina. "Piccola stella" Viene verso di me mentre mi guarda con i suoi occhioni marroni uguali a quelli di Adam. "Mi ha chiamato tua madre prima"
"Si?"
"Si, le solite chiacchierate" Dice prendendo la borsa.
"Stai andando da Nash?" Chiede Adam.
Sua madre annuisce. "Tuo padre è già li"
"Perché non mi hai detto che saresti andato a casa di Evan?" Megan scatta contro suo fratello mentre lui la guarda non curante di ciò che sta dicendo. Poi lei viene verso di me baciandomi le guance, in segno di saluto. "Adam, vuoi rispondere?"
"Non avevi la febbre, il mal di stomaco. 'Oh mi gira la testa?' " Imita la sua voce.
"Beh, sarei venuta lo stesso"
"E invece no. Come hai la febbre per fare i tuoi doveri, così ce l'hai anche per i tuoi piaceri"
Adoro quando Adam si comporta come un padre con i suoi amici, con sua sorella, con me.
A volte esagera, però alla fine viene sempre ringraziato."Non sei mio padre"
"Sono tuo fratello, cosa cambia? Tuo padre avrebbe dovuto limitarti qualche cosa"
"Ehy, Adam, Megan! Siete abbastanza grandi per queste stronzate! Ancora devo preoccuparmi di lasciarvi soli a casa?" Sbotta sua madre.
"No, noi stiamo per andare via" Mi prende per un braccio portandomi via, saliamo in macchina e parte verso non so dove e non ho intenzione di chiederlo.
"Non preoccuparti, non ti sto portando in un bosco per ucciderti" Ride, almeno ride.
"Non mi sarei preoccupata, ti avrei ucciso io"
"Già, sarebbe andata più o meno così" Ci fermiamo davanti un centro commerciale. "Ti spiego dopo, vieni con me"
Mano nella mano, entriamo dentro questo centro commerciale dove siamo sempre andati tutti insieme.
"Ti servirà qualche cosa da metterti per domani a scuola" Dice. "Anzi, compra solo un jeans o qualcosa del genere"
"Sono confusa" Sussurro.
Ride. "Lo so"
Entriamo in un negozio. "Prendi un leggings"
"Sai che li odio, si vede tutto"
"Anche io, ma avrai qualcosa di lungo sopra" Prende un paio di leggings neri e va a pagarli.
Ci fermiamo a mangiare in un locale qui dentro, prendiamo dei panini e delle patatine.
Come al solito, Adam, esagera.
Quando si tratta di cibo, potrebbe mangiare di tutto e non ingrassare di un chilo.Ci rimettiamo in marcia. "Tieni" Prendo venti dollari e glieli passo.
"Non azzardarti"
"Non accetto queste cose"
"Lo so che odi queste cose perché sembra che qualcuno abbia pietà di te, ma devi imparare ad accettarlo perché non tutti sono uguali. Io faccio perché voglio farlo, perché non c'è niente di male nel renderti felice" Sorride.
Annuisco sorridendo.
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Rose.
Fanfiction'Il Sole amava la Luna così tanto da morire ogni notte, per farla respirare.'