32.

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Mi trovo davanti Daniel con le braccia aperte. Ci mancava questo.
"Cosa ci fai qui?" Chiedo. Madison resta calma.
"Madison, mi sei mancata tantissimo" dice abbracciandomi. Io non ricambio l'abbraccio e rimango bloccata.
"Mollami" dico spostando le sue braccia. Mio fratello si alza dal divano e viene vicino a noi.
"Madison, non mi hai perdonato?" Ma sta scherzando?
"Io? Perdonato te? Che bella battuta. Stai tanto bene con quella troia, vai con lei, perché sei venuto fino a qua?" Inizio a mordermi il labbro per trattenere le lacrime.
"Madison, te l'ho già detto, è stata lei"
"Oh... Certo... Però quello che ha continuato sei stato tu!" Inizio a sentire le lacrime rigare il viso.
"Madison, lo sai che non..." lo interrompo mentre mi asciugo le lacrime.
"Vai via. Sei venuto qui inutilmente."
"Madison possiamo risolvere tutto" dice mettendomi una mano sulla spalla.
Sposto la mano dalla mia spalla, alzo la testa e gli do uno schiaffo. Lui mette subito una mano sulla guancia rossa.
"Adesso vai via." Matthew fa segno con la testa di ascoltarmi. Daniel si gira e se ne va. Chiudo la porta e mi siedo con la schiena appoggiata a quest'ultima. Inizio a piangere, senza più fermarmi. Matthew si siede accanto a me e mi mette un braccio sulle spalle, cercando di consolarmi. Alzo la testa e mi asciugo le lacrime con la manica della felpa. Mio fratello si alza, prende il telefono e scrive qualcosa. Mi alzo in piedi, salgo le scale e mi butto sul mio letto, continuando a piangere. Dopo 10 minuti di completa disperazione, mi calmo un po'.
"Come va?" Chiede Matthew entrando nella stanza.
"Un po' meglio" dico asciugandomi le lacrime che continuano a scendere.
"Ho chiamato una persona che ti può aiutare" dice indicando la porta. Vedo Jack appoggiarsi al muro vicino alla porta. Mio fratello esce dalla stanza e ci lascia da soli. Jack viene vicino a me e si siede. Ci guardiamo negli occhi e poi lo abbraccio forte. Questo è uno di quegli abbracci che ti fanno riacquistare la forza che hai perso. Quando ci stacchiamo mi prende le mani e le tiene dentro le sue. Alzo la testa e gli sorrido.
"Grazie per esserci sempre" dico guardandolo.
"Per te io ci sono, e ci sarò sempre" gli vado vicino e ci baciamo. Quando finalmente mi tranquillizzo del tutto, io e Jack decidiamo di andare al McDonald. Metto un top bianco, dei pantaloni della tuta neri intrecciati ai lati e le Nike, mentre ai capelli faccio uno chignon disordinato.

 Metto un top bianco, dei pantaloni della tuta neri intrecciati ai lati e le Nike, mentre ai capelli faccio uno chignon disordinato

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Io e Jack scendiamo le scale, saluto mio fratello dandogli un bacio sulla guancia ed usciamo di casa.

I need you |Jack Gilinsky|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora