Capitolo 26°

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Avevo una faccia da "ebete" indescrivibile,infatti quando tornammo dentro per la torta,Sandy se ne accorse.
"Cos'è quel mega sorriso che hai stampato in faccia?" Mi chiese
"Niente...la torta della mamma è ottima"mentii
"Stai dicendo che la torta della mamma alle fragole è ottima? Da quando ti piacciono le fragole? Tu le odi"
Cavolo che scema che sono, una scusa più credibile no eh? Per fortuna intervenne Dylan in mio soccorso
"Adesso le piacciono,le ha assaggiate con me in un frullato,al centro commerciale"

Erano le due di notte,e ai miei andava ancora di festeggiare...io ero stanca morta!
Verso le tre finalmente si decisero a chiudere i battenti della festa e tutti andammo a dormire. Corsi di sopra.
Ero davanti allo specchio di camera mia intenta a svestirmi. Avevo le mani sulla lampo del vestito e stavo per tirala giù, quando d'improvviso entrò Dylan in camera e la mia mano si fermò sulla cerniera,senza aprirla...rimasi immobile e diventai paonazza. Si avvicinò
Ero ancora ferma,immobile,davanti allo specchio,quando lui si mise dietro di me,sorridendo poggiò una mano sulla mia spalla e mi sussurrò qualcosa al orecchio
"Adoro vederti imbarazzata,sei troppo carina quando diventi tutta rossa, ma non c'è bisogno che ti imbarazzi con me"
I miei occhi riflessi nello specchio, si incontrarono con il riflesso dei suoi e rimasero ad ammirarsi per quella che mi sembrò un eternità,ma in realtà erano passati solo pochi secondi. Lo guardavo dritto negli occhi,in quegli occhi che avrebbero potuto far innamorare il modo..
Senza mai distogliere lo sguardo dal mio, iniziò la spostare la mano,lentamente, dalla mia spalla,pian piano verso la lampo del vestito.
Continuava a guardarmi negli occhi attraverso lo specchio,come se aspettasse un segnale,il permesso,come aspettasse che lo fermarsi,ma non lo feci.
Iniziò a giocherellare con il pendaglio della cerniera a forma di cuore,per poi tiralo lentamente verso il basso. Man mano che l'abbassava la mia schiena rimaneva scoperta,e ogni centimetro della mia pelle sentiva il calore che emanava la sua mano. Arrivò fino alla fine,ormai la lampo del mio vestito era tutta aperta, ma lui non la lasciò,continuava a mantenerla,fino a che io sorrisi e annuii...
Lui lasciò la presa, e il vestito ricadde ai miei piedi, lasciandomi solo in intimo davanti allo specchio, davanti a lui...
"Sei stupenda" disse con un sussurro al mio orecchio, mentre giocherellava con un ciocca dei miei capelli che ricadeva sul seno. E pensare che credevo che nessuno vedesse la mia nuova lingerie,mi sbagliavo,ma devo ammettere che non mi sentii minimamente a disagio. Adesso le sue mani mi solleticavano dolcemente i fianchi per poi risalire sulla schiena. Continuavo a guardarci nello specchio,e più guardavo,più ciò che vedevo mi piaceva. Mi girai verso di lui e premetti le labbra contro le sue, lui rispose prontamente al bacio e finimmo entrambi sul mio letto in un batter d' occhio.
Dopo si svestì anche lui ,rimanendo solo in box, come al solito,e si sdariò accanto a me ...io ero troppo stanca per mettermi il pigiama,perciò rimasi così. Mi accocolai a lui e tirai su il piumone per stare al caldo.
Mi teneva stretta a lui con entrambe le braccia e io tenevo la testa sul suo petto, mente le mie mani tracciavano piccoli cerchi sui suoi pettorali scolpiti. Ero sempre più tentata dal scendere più in basso e tracciare il contorno,per intero, dei suoi addominali. Era come se le mie dita fossero possedute, perché iniziarono a scendere più in basso da sole,e non riuscii a fermarle prima che arrivassero alla "V" e questo lo fece impazzire.
Le miei dita possedute continuavano a non ubbidirmi, così mi ritrovai a vederle correre sulla molla dei suoi boxer.
In men che non si dica il suo corpo rispose al mio "stuzzicarlo" e in quel momento pensai di quasi di poter scoppiare. Lui rise e pian piano spostò la mia mano via dalla sua parte "critica" .
Si mise a cavalcioni su di me
"Sei una birichina" mi disse e poi si chinò su di me, bloccadomi le mani dietro alla testa e baciandomi con passione.
Poi torno al suo posto,accanto a me...
"Credo che avrò bisogno di una doccia fredda...." disse lui ridendo
"Forse si" risposi ridendo a mia volta.
Ero ancora tra le sue braccia,quando ad un certo punto...Ops...la sentii di nuovo.
La sua erezione che premeva sul mio ventre, inizialmente la cosa mi sembrava al quanto strana, ma dopo un po' iniziai a farci l'abitudine e riuscii ad addormentarmi, in fondo ero stata io a "ridurlo" così e in un certo senso ne andavo fiera...
"Ti amo"
"Ti amo anch'io"
E dopo aver pronunciato quelle bellissime parole finii in un gran sonno, sicura e al caldo tra le sue braccia...Non avevo bisogno d'altro.

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