Ricordo ancora come tutto ebbe inizio...sono passati nove anni, al epoca avevo solo quattro anni.
Per il mio compleanno mi ero fatta costruire una casetta sul albero nel giardino dietro casa, una vera e propria casetta in miniatura sospesa sul grosso ulivo dalle radici possenti che dominava il nostro giardino, con tanto di porta con campanello e finestrine che si affacciavano sul prato vedere con delle tendine rosa che mia nonna ricamò a mano per l'occasione. Quel giorno ero lì , come al solito e stavo giocando con la mia bambola preferita quando dalla finestrella principale entrò un ape. Per quanto stupido possa sembrare ero terrorizzata da quel esserino che incominciai a gridare,lei non gradì affatto le mie urla e mi morse sulla caviglia destra. Mi faceva tanto male e cominciava a bruciarmi ed io cominciai a piangere. Ad un certo punto sentii dei passi che pian piano si facevano sempre più vicini fino a che sentii la porta aprirsi. Spunto un bimbo alto e magro, con degli occhi verde scuri talmente profondi da riuscire a leggermi l'anima e una montagna di capelli color biondo miele che gli ricadevano ribelli sulla fronte sfiorando gli occhi. Non lo conoscevo, non lo avevo mai visto, non disse niente corse ad abbracciarmi e piano piano mi calmai, rimasi per un po' accoccolata al suo petto e piano piano i singhiozzi diminuirono e le lacrime finirono.
Mi sentivo protetta tra le sue braccia, sembrava che fossero passate ore invece non erano passati neanche minuti ,ma io già ero più tranquilla. Alzai la testa da suo petto e vedi che ora la sua maglia blu era diventata più scura ,era tutta bagnata per colpa delle mie lacrime. Lo guardai e gli sorrisi, ora anche lui sorrideva , non sembrava più tanto preoccupato come prima.
"Grazie" fu l'unica cosa che gli dissi quando i miei genitori corsero verso di me e mi riportarono nella mia cameretta, prepararono una bacinella con acqua e del amoniaca , il dolore mi passo subito senza provocare allergie sgradevoli.
Per tutto questo tempo il bambino mi aveva seguito,non mi aveva lascito neanche un secondo da sola, anche se non aveva ancora detto una parola. Mamma era troppo impegnata ad assicurarsi che io stessi bene per accorgersi del bambino seduto sul pouf verde accanto a me...Quando si tranquillizzò finalmente gli presto attenzione.
"Oh ma tu devi essere Dylan...tu e la tua famiglia vi siete trasferiti oggi nella casa di fronte alla nostra, dico bene?"
Si vedeva che era un po' imbarazzato perciò rispose con un semplice "Si"
"Oh bene allora già vi siete conosciuti...spero che diventiate buoni amici" con questo la mamma ci lasciò e io e il bimbo, che a quanto pare si chiamava Dylan,eravamo rimasti nella mia cameretta e finalmente avevamo cominciato a parlare un pochino.
"Io mi chiamo Dylan...ho sei anni e mi sono trasferito qui oggi stesso perché mio padre ha avuto un lavoro in questa città...E tu come ti chiami?"
"Io sono Melany...ho quattro anni"
Ricordo ancora le nostre vocine carine...che teneri che eravamo!
"Stavo sistemando i miei giocattoli sulla mia nuova mensola quando ti ho sentito piangere , mi sono spaventato e sono corso da te"
Era stato veramente carino,anche se era piccolo era già molto sveglio
"Sei stato davvero carino" gli dissi ,subito gli spuntò un enorme sorriso e ai lati della sua bocca comparvero due adorabili fossette.Da quel giorno diventammo inseparabili,facevamo praticamente tutto insieme,diventammo subito grandi amici ma io sapevo fin da subito che per me lui era qualcosa in più , era praticamente tutto...lo capii quel pomeriggio d'estate quando lo vidi sul uscio della porticina della mia casetta sul albero con un espressione corruciata e lo sguardo preoccupato. Si può dire che siamo quasi cresciuti insieme, siamo stati sempre inseparabili fino ad oggi ,fino a prima che lui partisse per Los Angeles dato che il padre aveva ottenuto un contratto a vita con una cooperativa Americana Tutta la sua famiglia era stata costretta a trasferirsi , tutta eccetto Steve ,il fratello ventitreenne di Dylan , che non aveva
avuto modo di lasciare l'università e partire con loro, era già un ragazzo in carriera e decise che non sarebbe partito ,avrebbe continuato la sua vita nel paese in cui era nato e poteva farlo dato che era maggiorenne e poteva provvedere da solo a se stesso,infatti abitava già da un paio d'anni in un alloggio per studenti universitari vicino alla sua facoltà, per lui quindi non ci furono cambiamenti. Ma Steve non era solo il fratello maggiore di Dylan, era anche il fidanzato di mia sorella maggiore , mentre io nascondevo i miei sentimenti al ragazzino della porta accanto ,mia sorella faceva sul serio...mente io e Dylan ci rincorrevamo sul prato , mia sorella Sandy e Steve erano una vera coppia .
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Always You❤
RomantizmIl Destino li ha divisi prima ancora di unirli per davvero,ma se ad un certo punto le stelle li riportassero sullo stesso cammino?Lei sarà ancora innamorata di lui? E lui sarà rimasto il dolce ragazzo della porta accanto,l'amico fidato di cui lei er...