Capitolo 28°

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Come da programma,dopo il pranzo,sgattaiolammo fuori di casa sotto una miriade di occhi indiscreti. Ci mettemmo poco ad arrivare alla pista di pattinaggio. Per tutto il cammino non feci altro che guadare le nostre mani unite che ciondolavano tra di noi ad ogni passo.
Arrivammo alla pista e subito Dylan andò ad affittare i pattini.
"Un 37 e un 42" disse al responsabile dietro alla cassa.
"Eccoli" il signore glieli porse e Dylan pagò i biglietti.
Indossammo i pattini e ci avviammo sulla pista.
Ero pessima quando si trattava di stare in equilibrio, infatti stavo per cadere proprio sui primi centimetri di ghiaccio,così mi appiccicai alla ringhiera e immobile ci restai.
"Sai pattinare?"gli chiesi
"Beh diciamo che me la cavo"
Finì la frase e iniziò a pattinare alla velocità della luce,lasciandomi alla sbarra,sbigottita.
Correva per tutta la pista con un'eleganza innata. Passando lasciava linee perfette impresse sul ghiaccio alzando piccoli cristalli di acqua congelata.
Ad un certo puntò iniziò a pattinare stando in equilibrio su un solo piede,senza perdere mai il ritmo. Finì la corsa di tutto il perimetro con una giravolta e poi si fermò affianco a me facendomi arrivare tanti cristallini di ghiaccio sulle gambe...gran bel spettacolo.
"E tu questo lo definisci "cavarsela" sei bravissimo" lui rise
"Dai vieni che ti insegno"così mi prese per le mani e mi portò con lui al centro della pista.
"Dylan non sono capace"dissi ridendo
"Si invece"
Posò le sue mani sui miei fianchi per tenerni in equilibrio facendo combaciare il suo petto con la mia schiena.
"Ti tengo io...Un piede alla volta,inizia con il destro"
"Non riesco a muovere i piedi...cado!!!"dissi ridendo
"Fai un passo alla volta"
"E se cado? Mi prendi?"
"Credi che ti lascerei mai cadere?!"
Su quella frase iniziai ad ascoltare i suoi "insegnamenti",se così si possono chiamare. Iniziai a muovere lentamente un piede dopo l'altro con lui sempre dietro di me. Con le sue mani sui miei fianchi mi resi conto che anche se avessi voluto, non sarei mai riuscita a cadere.
Ci mettemmo un bel po',ma alla fine riuscimmo a fare il giro completo della pista.
"Adesso ti lascio"
"Cosa?No"
Non mi ascoltò e mi lasciò sul serio, con mia grande sorpresa mantenni l'equilibrio e non caddi.
"Vedi? Già ti mantieni in equilibrio"
"Beh questo vuol dire che sei un buon maestro"
"Modestamente..."disse ridendo
"Però adesso che riesci a stare in piedi senza cadere,prova a fare un paio di passi"continuò
Iniziai a fare un paio di passi, stavo pattinando,senza cadere,da sola...wow
"Brava,adesso doveri preoccuparmi?stai diventando più brava di me" disse ridendo.
"Credo che mi stai iniziando a piacere"
Stavamo uno accanto all'altra,mano nella mano e pattinavamo per tutta la pista,era bellissimo,mentre piccoli fiocchi di neve ricadevano sui nostri volti.
"Hai freddo? Hai tutte le guance rosse"
"Non ho freddo...sto benissimo"risposi io
"Beh allora forse hai le guance rosse per un altro motivo"disse ridendo e io persi l'equilibrio... Stavo per cadere quando lui mi prese per i fianchi,sollevandomi per non farmi finire sul ghiaccio. Lui si schiantò sulla schiena e io gli caddi dritta,con tutto il peso addosso. Ero completamente addosso a lui,ma a lui non sembrava turbare ovviamente.
Mi scostò una ciocca di capelli dal viso e me la mise dietro al orecchio.
"Te lo avevo detto che non ti avrei fatta cadere"
"Ma tu sei caduto... ti sei fatto male?"
"Tranquilla è tutto ok"
"Allora potremmo anche alzarci?!" Dissi,visto che eravamo ancora stesi per terra.
"Si,potremmo...però ti ricordo che tu sei stesa su di me,se non di sposti tu,io non posso alzarmi"disse ridendo e le mie guance diventarono di nuovo rosse...
"Ecco è successo di nuovo"disse ridendo senza muoversi dalla sua posizione.
"Cosa?"
"Sei di nuovo tutta rossa"
Alzò la testa,mi sorrise dolcemente e  lentamente, si avvicinò al mio viso
"Dylan che fai? Siamo nel bel mezzo della pista piena di gente..."
"Che importa?!"
"È un luogo pubblico...Non..."
Non riuscii a finire la frase che mi stava già baciando mentre eravamo schiantati per terra con i fiocchi di neve che incorniciavano tutta la scena.Non potei fare altro che ricambiare prontamente il bacio,passandogli le mani nei capelli per poi lasciarle ad accarezzare le sue guance morbide e lisce,se non fosse stato per quella sottile linea di peluria lungo la mascella,che mi solleticava le dita.
Successivamente,rotolai giù da lui,per dargli la possibilità di alzarsi. Lui si alzò e poi aiutò me a rimettermi piedi.
"Inutile dire che adesso sei ancora più rossa di prima"disse ridendo.
"Taci"
Mi sembrava logico,mi aveva appena baciata in mezzo a tutta quella gente, mentre i nostri corpi stesi per terra erano uniti tra loro,conto la neve,però era anche vero che io avevo continuato.
Non mi ero fatta niente cadendo,ma lui si era buttato sotto di me,sbattendo la schiena,che era tutta bagnata.
"Sicuro di star bene ?"Gli chiesi
"Ma guardami...Non sono mai stato meglio"disse sorridendo.
Si era fatta sera, togliemmo i pattini e li restituimmo,dopo di che mangiammo una pizza alla rosticceria lì accanto e poi tornai a casa con lui,a letto,tra le sue braccia...nel mio posto preferito.

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