Capitolo 33°

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Anche quella mattina mi svegliai presto...chissà perché?!!!
"Dai che quando me ne sarò andato potrai dormire fino a tardi"disse ridendo.
Quella che doveva essere una battuta,non mi fece ridere per niente,anzi mi rattristò,lui se ne accorse ed anche il suo sorriso svanì.
"Scusa,non volevo..."
"Tranquillo è tutto okay,sapevamo dall'inizio come sarebbe finita tra noi"dissi con un sorriso amaro
"Ma che dici?! Non è finita! È appena iniziata...Davvero credi che sia questo a separarci,la distanza?"
Non lo risposi...Tra due giorni sarebbe partito e cosa ne sarebbe stato di noi? Del nostro amore? Quando l'avrei rivisto? E come? Eravamo già sopravvissuti una volta, ma ora la posta in gioco era più alta,il destino ci stava per dividere di nuovo,e per la seconda volta lo stava facendo prima di unirci per davvero.
Mi alzai e andai in bagno a fare una doccia calda per scacciare via i pensieri.Mentre lui era rimasto steso sul letto a guardare il soffitto.
Mi svestii ed entri nella cabina doccia. Lasciai l'acqua calda scorrermi addosso pensando che avrebbe lavato via il dolore,ma non fu così. Insieme all'acqua,scorrevano anche le mie lacrime. Non mi accorsi del tempo che passava,continuano a disperarmi sotto quel getto d'acqua,continuavo a singhiozzare, non volevo mi sentisse,sapevo che era ancora in camera, cercai di piangere in silenzio,ma i singhiozzi erano troppo forti, e qualcosa mi disse che mi aveva sentita.
Lo sentii sbuffare e avvicinarsi alla porta del bagno,prima di bussare lievemente.
"È tutto a posto lì dentro"
Non risposi.
"Melany?"
Non risposi.
"Mi sto preoccupando,è quasi un'ora che sei lì dentro e non dai segni di vita..."
Non risposi neanche questa volta.
"Melany!!!"gridò
"È finta Dylan...è finta"gridai in lacrime dalla doccia.
"Non dire cazzate...non è finita"
"Si invece,stai per tornare a Los Angeles,stai per tornare alla tua vita....stai per dimenticarti di me per la seconda volta. Chissà quando ci rivederemo , e se ci rivredemo"
"Stronzate...possiamo continuare a stare insieme,fanculo la distanza"
"No,non possiamo"
"Ti dico di si,invece"
"Ti prego vai via...ora"
"Cosa?No!"
"Ti prego,non complicare ancora di più le cose,lasciami sola"
"Non vado da nessuna parte,non mi muovo di qui"
"Ti odio"
"No, tu non mi odi, tu mi ami,odi solo il modo in cui non riesci a controllarti con me...odi il fatto di diventare così vulnerabile. Non odi essere felice.Hai solo paura di esserlo,devi lasciarti andare"
"Non dirmi cosa devo fare,vattene"
"Scordatelo,non me vado perché hai paura di rischiare per amore...me ne andrei solo se non mi amassi,ma non è così perché tu mia ami...perciò resto qui"
"Vattene"
"Mi ami?"
"Dylan vattene cazzo!"
"Mi ami?"
"Vai via"gridai
"Dimmi che non mi ami e me ne vado,ma devi essere credibile"
"Vattene"
Continuavo a gridargli di andarsene e a piangere,mentre l'acqua mi bagnava tutta,quando sentii un tonfo.
Prendendo la rincorsa diete una spallata alla porta del bagno...un'altra...e poi un'altra ancora...
"Non provare a sfondare la porta e ad entrare"gridai
"Mi ami?"
Non risposi e lui continuò a cercare d'entrare.
"Sul serio...basta"
"Mi ami?"
".....No" dissi mentendo,sperando che la smettesse.
"Perfetto,ma dimmelo in faccia,guardami negli occhi,dimmi che non mi ami e me ne vado ora"
"Basta"gridai
Lui prese un'altra rincorsa,sentii un tonfo dieci volte più forte di quelli di prima,così lui riuscì a sfondare la porta.
Vedevo la sua ombra muoversi verso la cabina, aprì la porta ed entrò nella doccia senza farsi problemi.Non buttò occhio su niente,mi fissava negli occhi senza staccarli dai miei,senza mai farli cadere sul mio corpo nudo tutto davanti a lui.Non riusciva a credere che stavo dubitando del suo amore, che pensavo non fosse sopravvissuto alla distanza.Lui era determinato a continuare,a lottare...lo vedevo dai suoi occhi,dal suo sguardo determinato che a tratti faceva paura.
Era di fronte a me...vicinissimo.
"Dimmelo,dimmelo ora"
"Dimmi che non mi ami e me ne vado"
"Dimmelo"
Continuava a ripetere con voce calma.
"Non posso" sussurrai tra le lacrime.
Si avvicinò ancora di più facendo aderire il suo corpo al mio,schiacciandomi sulla parete della doccia. Intanto l'acqua scorreva su di noi. Era zuppo dalla testa ai piedi,con tutti i vestiti che  gli si appicicavano al corpo.
"Mi ami?"chiese di nuovo serio senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
"Ti amo"gli gridai finalmente in faccia,mentre le lacrime mi rigavano il viso. Era impossibile mentirgli guardandolo negli occhi.
"Lo so...perciò non me vado"
Senza mai abbassare gli occhi,mi spinse contro al muro e mi baciò. Lo amavo.
"Sai che ho fatto installare una rete telefonica intercontinentale a casa mia?"
Un piccolo sorriso comparve sul suo volto,lasciando intravedere la sua adorabile fossetta.
"Davvero?"
"Certo...Ti ho detto che ho intenzioni serie con te. Dureremo.Perché non ti fidi? Sai che per me ci sei solo tu,anche se dovessi prendere un aereo ogni due giorni, o anche tutti i giorni...per te farei America-Italia anche tutti i giorni...e non mettermi alla prova,non ti conviene. Possiamo continuare a stare insieme, ma la domanda è una sola...Ti fidi di me?"
Annuii sorridendo,aveva ragione.
"Allora sarà così"disse baciandomi di nuovo per poi uscire dalla doccia,disegnando con le dita un piccolo cuore sul vetro appannato ,per poi tornare in camera zuppo.
Quando rimasi sola iniziai a rimettere insieme i pezzi...Oddio cosa cazzo era successo? Era davvero entrato e mi aveva visto in quello stato?!
Beh pareva di si...Anche se in quel momento era l'ultimo dei miei problemi.



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