"Dai bussa..."
"No,bussa tu."
"Perché dovrei farlo io?"
"E perché io?"
La cosa era andata avanti per una decina di minuti,faceva un freddo cane e nessuno di noi due voleva bussare a quella cazzo di porta per avere finalmente la risposta che aspettavamo da ore ormai.
"Devo diventare un ghiacciolo,o ti sbrighi?"
Finalmente si arrese e bussò alla porta di casa dei miei. Dopo due secondi la porta si spalancò e comparve mio padre in tutta la sua gloria da "padre-odia-fidanzato" ,anche se nel mio caso doveva essere un po' diverso, eravamo cresciuti insieme cavolo, non l'avrebbe dovuto vedere come una sorta di figlio? Mah...
"Salve ragazzi...tutto bene la festa?"
"?????"
"???"
Nessuno dei due rispondeva. Mi girai per guardare Dylan...Era rosso come un peperone, non lo feci volutamente,ma mi venne da ridere.
"Che succede ragazzi?" Sembrava confuso,a giudicare dal tono.
"???"
"????"
Da parte nostra neanche una parola.
"Allora?"continuò papà.
Credevo che prima o poi l'avrebbe risposto, ma era immobile. Sbuffai e senza dare troppo nell'occhio, gli diedi una gomitata nello stomaco. Prima fece uno strano verso,poi però si schiarì la voce e finalmente aprì bocca.
"Dobbiamo farle una domanda, forse dovrebbe sedersi" ecco che arrivava la risatina...
Entrammo in casa, arrivò anche mamma e si accomodarono sul divano, mentre io preferii la poltrona e Dylan rimase in piedi vicino alla porta...credo fosse una posizione di fuga, semmai l'avessero cacciato a calci in culo, ne sarebbe uscito inleso al più presto.
"Vi conosco da una vita..."esordì Dylan
"Dove vuoi arrivare arrivare ragazzo?"
"Papà!!! Lascialo parlare"
Abbozzò un sorriso nella mia direzione e continuò a parlare.
"Stavo dicendo...vi conosco da sempre,e amo vostra figlia da sempre,é per questo mi permetto di dirvi una cosa del genere.So che lei è ancora minorenne, però..."
"Però cosa?"mio padre saltò in piedi,tirandosi quasi il divano con lui. Fece una pausa e poi continuò.
"Vuoi forse dirmi che mia figlia è incinta?"
"Cosa?certo che no!"
"Allora ? Volete sposarvi?"
"Oh Cristo, no! Niente del genere!"
Dopo quest'ultima risposta, il volto di papà parve rilassarsi, si accomodò di nuovo sul divano e fece segno al mio ragazzo di continuare a parlare, ma sembrava un po' intimorito adesso.
"Va bene, senza tirarla per le lunghe, sono venuto a chiedervi se per voi va bene che Melany si trasferisce a vivere con me. Non ha ancora diciott'anni lei, ma io si,perciò basterebbero le vostre firme e sarebbe tutto legale. Se ci pensate, non staremo neanche a tre metri di distanza, l'unica cosa che vi separerà da lei sarà il marciapiede. Fate finta che state in camere diverse,credo sia la stessa cosa,no?"
"Certo che non è la stessa cosa" risposero i miei al uniscono,così decisi di intervenire.
"È la stessa cosa...passo tutto il giorno nella mia camera, ora che non c'è più Sandy starò da sola, che c'è di male se passo tutto il tempo nella camera della casa di fronte?"
"Non potete vivere insieme!"
"Ma abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto per una ventina di giorni, per di più abbiamo condiviso la stessa camera..."
"Ma non è questo il punto. Sarete da soli in una casa tutta vostra...Non è una cosa normale"
"Potrebbe esserlo invece."
"Melany,non puoi andare a convivere con un ragazzo alla tua tenera età, anche se il ragazzo in questione è lui."intervenne calma mamma.
"Ma chi ha parlato di convivere? In questi venti giorni che ha passato qui da noi,non si e mica parlato di convivenza ? Eravamo dei semplici amici che passavano del tempo insieme sotto lo stesso tetto."
"Ma con due famiglie adulte alle vostre spalle. E correggetemi se sbaglio, ma non siete più dei semplici amici giusto? "
Rimasimo entrambi senza parole, stavamo forse chiedendo troppo? In effetti si... Dylan sembrò leggere i miei pensieri e gettò altro fuoco in una conversazione che si era chiusa con un "ovvio NO".
"So di avervi chiesto troppo, ma vorrei veramente che si trasferisse da me, solo per passare con lei tutto il tempo possibile, so che potrei stare sempre con lei, anche se non stiamo nella stessa casa. Capisco che è una grande richiesta, ma chiedo a voi di capire anche un po' noi. Siamo stati lontani tanto tempo ed ora che ci siamo ritrovati, non riusciamo a stare lontani più di un'ora. Ho ricominciato a vivere da quando sono tornato qui, e a detta di tutti i suoi amici, erano anni che Melany non era così felice. Siamo solo due innamorati felici che vogliono passare tutto il tempo a loro disposizione insieme, non chiediamo nulla di più...Sono solo un paio di metri, pensateci."
"Ragazzino, per favore non farmi essere volgare...Ma che ti è saltato in mente. Due ragazzini in una casa da soli, ventiquattro ore su ventiquattro? Non fate cose di cui poi potreste pentirvene. "
"Mi potrei pentire solo di cose che farei contro la mia volontà papà, non di una scelta."
"Non sei ancora responsabile delle tue scelte mia cara, fino che non compirai diciotto anni, tu non ti muovi di qui. Siamo noi i responsabili delle tue azione fino a che non diventi maggiorenne. È quest'azione non mi sembra per nulla responsabile. Una volta maggiorenne e diplomata sarai libera di fare ciò che vuoi, fino ad allora non mi parlare più di convivenza...con questo ho chiuso, buonanotte."
Girò tacchi e tornò a letto, intanto la mamma rideva come una pazza e si fermò a guardarci .
"Ma siete seri?"disse continuando a ridere...
"Si"
Continuava ancora a ridere, era una cosa altamente fastidiosa.
"È tardi, andate a dormire...ciao Dylan"
Molto "gentilmente"lo accompagnò fuori alla porta, che successivamente chiuse a chiave. Spense la luce,mi augurò buona notte e tornò a letto. Intanto io guardavo allibita. Volsi lo sguardo alla finestra del salotto,eccolo lì...ancora lì...
Dylan era rimasto lì fuori, picchiettò con le dita sul vetro della finestra per attirare la mia attenzione .Mi avvicinai alla finestra e l'osservai mentre tirava fuori dalla tasca del giubbotto un pennarello e un foglio di carta. Aprì il pennarello con i denti, e mantenendo il tappo tra le labbra scrisse una cosa sul foglio, per poi girarlo verso di me. Lo lessi.
«Lascia la finestra aperta stasera»
Mimai un «Perché?» con le labbra, ma lui scosse la testa e alzò le spalle, girò il foglio dal altro lato e scisse un'altra frase:«Ti amo».
Io risposi mimando un bacio e lo salutai.
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Always You❤
RomanceIl Destino li ha divisi prima ancora di unirli per davvero,ma se ad un certo punto le stelle li riportassero sullo stesso cammino?Lei sarà ancora innamorata di lui? E lui sarà rimasto il dolce ragazzo della porta accanto,l'amico fidato di cui lei er...