Capitolo 11°

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I miei genitori erano già belli pronti e imbaccucati per bene, i signori Smith erano pronti anche loro, Sandy era sotto cura della parrucchiera ma non indossava ancora il suo meraviglioso abito bianco, Dylan era pronto, presumo anche Steve, mancavano solo io al appello? Pareva proprio di si...
Andai di sopra in camera mia chiedendomi la porta alle spalle.
Entrai nel bagno personale della mia stanza e riempii la vasca d'acqua e di schiuma, era pur sempre dicembre e faceva un gran freddo, meglio un bagno caldo. Restai un po' in ammollo tra le bolle di sapone , poi uscii dalla vasca ,mi asciugai con cura e misi il mio intimo nuovo che aveva lo scopo di non infastidire le scollature del mio vestito, per parlarci chiaro non doveva essere neanche intravisto, non volevo di certo che una spallina di un normale reggiseno rovinasse la trasparenza della stoffa sul décolleté. Poi asciugai i capelli e uscii dal bagno con in dosso solo quello e andai verso l'armadio della mia camera per prendere il vestito. Quando aprì la porta lanciai un urlo e cercai qualcosa nelle vicinanze con la quale coprirmi alla svelta, mentre Dylan era comodamente steso sul mio letto,mi fissava e rideva di gusto.
"Che hai da guardare? Esci fuori di qui!" Gridai...
Lui continuava a ridere e con una faccina innocente disse "Non credevo certo di trovati mezza nuda, ero solo stato attirato   dal tuo cellulare che squillava e ho deciso che avrei risposto al tuo posto visto che tu non lo sentivi"
Cosa ha fatto?
"Allora?"
"Allora cosa?"
"Chi era?"
"Ah nessuno un call-center, gli ho detto di non disturbare"
"Grazie, ora che ti sei tolto lo sfizio del "segretario" mi ridaresti il telefono?"
"Lo vuoi adesso? Proprio sul più bello?Non ho ancora finto"
"Cosa non hai finito? Non chiamerà più"
"Ma non mi riferivo a quello"
"E a cosa allora?" Mi stava davvero facendo perdere le staffe.
"Sono nel bel mezzo del tuo repertorio fotografico e mi sto divertendo,non posso interrompere..."
"Con questo vuoi dire che stai spiando nella mia galleria?"
"No, non mi interessa la tua galleria"
Mi rilassai, ma lui continuò...
"O almeno non tutta...diciamo che la cartella con i tuoi selfie é molto interessante"
Adesso ero rossa di rabbia, aveva spiato nelle mie foto personali?
Mi ripresi il telefono e lo cacciai fuori dalla mia camera.
"Ma che ti passa per la testa?"
"Lo chiederei più a te...a cosa pensi quando ti scatti quelle foto?!" Continuava a ridere, così non ebbi altra scelta che chiudergli la porta in faccia, ma sta volta sarei stata attenta a chiudere la porta a chiave.
Tornado a me... Indossai il mio vestitino di seta e blu. Aveva uno scollo all'Aamericana, ma sotto la leggera stoffa blu si vedeva il corpetto a cuore molto aderente, che poi scendeva a campana con delle balze alla fine e in più aveva una fascia blu leggermente più scura sotto al seno, dove cominciava la gonna larga. Misi un paio di calze color carne perché faceva leggermente freddino, e allacciai le stringhe dei miei sandali gioiello neri abbinati alla borsetta ,anche lei nera con qualche brillantino qua e là.
Avevo anche una stola, odio le stole, non avevo intenzione di metterla così la ficcai nella borsa .
Un pochino più tardi ero pronta, mi ero fatta dare un leggero movimento alle punte dei capelli,giusto qualche ricciolo poco definito sulle punte , non mi era mai piaciuto esagerare, ero per la semplicità, la bellezza è sinonimo di semplicità,non serve diventare dei lampadari agghindati, non serve se una volta che vai a dormire spegni le luci, non serve che una persona si trasformi una volta sveglia e che poi spezzi la magia una volta tornata a letto... Per questo mi mantenni leggera anche sul trucco, mi bastava giusto un tocco di colore.
Adesso che ero finalmente pronta decisi di andare a vedere Sandy a che punto fosse, ci tenevo ad aiutarla con il suo vestito, l'avevo aiutata nella scelta e per me era altrettanto importante aiutarla nel indossarlo.
Mentre scendevo per le scale mi
imbattei in Dylan, l'ultima cosa che volevo, se fosse stato un po' di tempo fa sarebbe stato diverso,perché lui era diverso. Mi scrutò dalla testa alla punta delle dita dei piedi, e poi disse
"Meglio del pigiama"
"Hahahaha" sforzai una risata
"Ho visito di meglio"'disse poi...adesso sembrava volesse farmi innervosire,lo capivo dall'espressione che aveva, ma non gliel'avrei data vinta.
"Ovvio che hai visto di meglio...Se posso solo immaginare con quante ragazze sei stato...anzi no, mi correggo...se posso solo immaginare con quante "cose" sei stato purché respirassero"
beaccati questa!!!
"Ahhhh da quando hai tutto questo senso del umorismo ?" Chiese, continuando a ridere.
"Ahhh e da quanto spari strozzate a vanvera?" Ora si era ammutolito,non parlava più, ma continuava a fissarmi,così continuai io.
"Cosa c'è ...hai perso le parole ? O stai cercando un nuovo insulto da rifilarmi?" 
Rise e poi disse
"Non c'è bisogno che mi invento un insulto, basta che ti descrivo...descriverti non è già un insulto di per se?"
Adesso stavo per tirargli un pugno in faccia...mi dovetti contenere veramente tanto, ma alla fine ci riuscii.
"Era solo un parere..."disse poi.
"Magari prima di esprimere il tuo parere dovresti contare fino a "«chi cavolo te lo ha chiesto?»" dissi io per tutta risposta.
"In realtà conto fino a dieci prima di esprimermi, ma questo mi aiuta solo a perfezionare l'insulto" disse sorridendo come il cretino.
Non gli prestai più,cercai di superarlo per raggiungere Sandy, ma lui mi prese il polso , si avvicinò al mio orecchio e sussurrò
"E va bene...Sei uno schianto" si fermò un secondo e poi aggiunse
"Ma ora non ti mondare troppo la testa però..."
Ora era anche bipolare? Lo lasciai prendere, avevo seriamente bisogno di un bicchiere di acqua...fredda...
Dopo aver bevuto corsi finalmente da Sandy, mi aveva aspettata, anche lei ci teneva, gliene fui grata e l'aiutai a mettersi il vestito...Era davvero bellissima vestita da sposa la mia sorellona, anche se lo era sapere in realtà anche con una semplice maglia e dei vecchi pantaloni della tuta.

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