Capitolo 49°

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Non posso dire che non me l'aspettavo, forse un po' me l'aspettavo...In realtà me lo aspettavo, ma non mi aspettavo quello...
Avete capito?! Beh io no...Fatto sta che era il mio diciottesimo compleanno e mi trovavo su un aereo per Londra insieme a Dylan. Si, quella era la sorpresa che mi aveva fatto quella mattina. C'è da dire che però, la sera mi aveva aiutato a fare tutte le valige , e a mezzanotte in punto le aveva trascinate a casa sua, prima però mi era saltato addosso con una marea di regali.
Così ieri abbiamo passato la prima notte nella nostra nuova casa. Sta mattina , intorno al letto c'erano tanti palloncini ad elio, di tutti i colori. Sul palloncino centrale c'era disegnata la bandiera dell'Inghilterra e c'era una bustina con due biglietti aero,appesa all'estremità. Ecco come mi trovavo su quel aereo che di ansia me ne metteva molta...
"Dylan perché ridi?"
"Ehi...stai volando,perché sei così agitata? Non c'è niente di più bello"
Non mi potevo lamentare infatti della sensazione, ne del panorama...era stupendo.
La cosa che però mi infastidiva erano quei dannati, malettedi vuoti d'aria,mi sembrava di cadere da un momento al altro.
"Quanto manca ?"
"Due ore"
"Ed ora ?"
"Un'ora , cinquantanove minuti e cinquantanove secondi"
"Ora?"
"Un'ora , cinquantanove minuti e cinquantotto secondi"
...Andammo avanti così per un bel po',finché non arrivammo finalmente a Londra.
Andammo a prendere i bagagli e ci dirigemmo verso il taxi che ci aspettava fuori. Ero emozzionatissima, era il mio primo primo viaggio da sola...e il primo con lui. Durante il tragitto, mentre ci accompagnavano al hotel, non facevo che guardare stupefatta ogni cosa...tutto era bello di quella città.
"Cavoli...ma anche le cacce dei cani sono più belle qui?"
"Beh in realtà non ce se non per terra..."mi rispose Dylan ridendo.
"Oddio è vero...restiamo qui per sempre, perdiamo la carta d'identità così non ci fanno tornare in Italia!"
"Hahahh...ma da dove le prendi queste idee?!"
"Non so...mi vengono e basta"
"Ma quanto posso amarti da uno a mille?"disse con voce sognante.
Feci finta di pensarci un po' e poi risposi "Due mila"
"Ok, this is the hotel..." mi parve sentire il tassista .
"A si due mila?" Scherzò Dylan
"Ehm...you can go!" Era di nuovo il tizio del taxi?!
"Anziiiii...tre mila" continuavo a rispondere il mio ragazzo.
"È poco!"mi stuzzicò lui.
"Allora quattro mila, cinque mila, sei mila, sette mila, otto mila...."
Mi zittì con un bacio...
Ma mentre ci baciamano, sentii di nuovo quella voce , o era solo la mia immaginazione?
" You can go...if you want!!!!"
Beh si...era il tassista davvero, non era la mia mente che mi faceva scherzi.
Dylan sobalzò e si staccò da me.
"Ehm...sorry"
Afferrò le valige,pagò il signore e andammo in hotel. Anche qui, senza parole.La camera da letto era stupenda.
Il letto a baldacchino era la parte che preferivo di più... era pieno di petali di rosa .Nella camera ,la luce era soffusa e c'era della musica dolce presi la rincorsa e mi ci buttati sopra.
Per tutta risposta Dylan mi si fiondò addosso...
"Ti piace? " mi chiese.
"È stupendo....poi i petali?!"
Mi passò le mani tra i capelli e mi sistemò una ciocca dietro al orecchio...
"Ho detto io di metterli"
"????"
"Si,è la prima notte che passiamo insieme, da soli..."
"E ieri ?"
Rise..."Ma quella di ieri non vale! I tuoi erano attaccati alle finestre e ci spiavano, in più non abbiamo comprato ancora le tende..."
"Ops...è vero"
L'espressione sul suo viso cambiò,smise di ridere e si fece serio...
"Aspettavo il momento speciale, se tu vuoi, potrebbe essere la nostra prima volta, ..."
Certo che lo volevo, erano anni che lo volevo... Non c'era bisogno che lo rispondessi a parole, i miei gesti parlavano chiaro...Afferrai il suo collo e lo tirai verso di me, iniziai a sbottonare i piccoli bottoncini della sua camicia e gliela tolsi,gettandola a terra. Lui fece lo stesso con la mia maglietta e alla fine il pavimento si ritrovò inondando dai nostri vestiti...
Con occhi carichi e di passione ed eccitazione, mi guardò negli occhi, e il mondo si fermò...
"Sei sicura"
"Si, ti voglio...ora"
"Ti amo Mel..."
"Anch'io ti amo, non sai quanto"
Su quelle ultime parole venne verso di me, e beh il resto lo lascio alla vostra immaginazione....
Si, quella sera lo facemmo per la prima volta...e fu perfetto, eravamo un'anima in due corpi, ormai non c'erano più dubbi.

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