Capitolo 22°

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Era la vigila di Capodanno e come al solito mi svegliai tra le sue braccia.
Mi sembrava di essere veramente nel posto giusto,non ci vedevo nulla di sbagliato o di strano, era semplicemente bellissimo.
Appena aprii gli occhi vidi che mi guardava.
"Che c'è da guardare?"
"Te?!...Mentre dormi hai la stessa faccia da angelo di quand'eri piccola..."
Lo risposi con un sorriso perché sinceramente era meglio che non  parlassi, ero talmente tentata da dirgli ciò che provavo che se non mi tappavo la bocca sarei scoppiata.
"Allora...oggi scoprirò finalmente cos'hai comprato ieri...sono molto curioso a dir la verità" disse dopo una po' di silenzio,che non fu imbarazzante. Era questo il bello, con lui neanche ore di silenzio a guardarsi in faccia potevano essere imbarazzanti.
Non risposi così lui continuò
"Hai intenzione di indossare stasera ciò che avevi in busta...vero?"
"Si" dissi ridendo
Lui mi sorrise,mi diede un bacio sulla fronte e andò in bagno.

Dopo essermi vestita anch'io ,scesi giù in cucina, mia mamma e la signora Smith stavano già preparando il cibo per il cenone di stasera,mente mio padre stava spostando la tv più grande che avevamo in salotto, per metterla vicino al divano. Infatti da tradizione,tutti gli anni sintonizzaiamo la tv sul "concerto di Capodanno", un programma di fine anno che invita vari cantanti ad esibire alcune delle loro canzoni che hanno fatto da colonna sonora per tutto l'anno, salutandolo. Alla fine del concerto il presentatore fa partire il countdown e tutti noi cominciamo a contare fino ad arrivare allo "0" e quindi al nuovo anno,iniziando ad abbracciarci e farci gli auguri...anche ora lo avremmo fatto e sinceramente non aspettavo altro.
Erano circa le undici quando Sandy e Steve bussarono alla nostra porta. Erano appena tornati dalla loro luna di miele e avrebbero trascorso il cenone di questa sera con noi.
"Mamma sono arrivati gli sposiniiii"
Mia madre corse alla porta e li strinse in un forte abbraccio, la mamma di Steve non fu da meno. I ragazzi però stavano quasi cadendo quando anche io e Dylan ci unimmo al abbraccio portando con noi anche i papà.
Dopo i saluti, Sandy andò in cucina con le nostri madri per aiutarle con i preparativi e per raccontare loro la sua bella luna di miele, spero che abbia saltato i dettagli più piccanti dato che mio padre era in ascolto.
"Dylan ti va di venire con me?" disse Steve al fratello
"Dove andiamo? A comprare bombe da far saltare in aria ?" Chiese Dylan con un sorrisetto biricchino.
Steve rise e si avviò verso la macchina.
"Mel vieni con noi?" Mi chiese Dylan
"Ehm...non saprei, non mi va di comprare bombe con due ragazzi pazzi"
Lui scoppiò in una forte e sonora risata...
"Pesi davvero che comprerei delle bombe ? Scherzavo, prenderemo solo fuochi d'artificio, mi sa che mi dovrò accontentare di quelli perché le bombe sono illegali" disse prendendomi in giro.
"Dai è per festeggiare, a mezza notte riempiremo il cielo di bellissimi colori...Non faremo saltare in aria niente"
Continuavo a guardarlo con un grosso punto interrogativo sul viso, sinceramente mi sarei tranquillamente aspettata che facesse saltare qualcosa in aria...
"Te lo prometto"disse ancora ridendo,ma io non lo credevo così ingenuo...sapeva farla la cazzata quando gli passava per la testa e non se ne sarebbe fatto comunque un problema.
"Okay" dissi e andai con loro.
Arrivammo al negozio di pirotecnica e fui sollevata nel vederli prendere solo fuochi d'artificio che scoppiano in cielo rilanciando spruzzate di colore, li adoravo quelli. Presero anche qualche petardo,ma niente di preoccupante. Fui contenta che nessuno accennò alle bombe di cui parlava prima Dylan, forse l'ha detto veramente solo per prendermi in giro.
Infatti continuava a prendermi in giro, chiedendomi se volessi qualche stella filante...cretino...Per dispetto però dissi di si e lui le comprò davvero lasciandomi senza parole. Uscimmo dal negozio e ci incamminammo verso la macchina,ad un certo punto Dyaln sparì e tornò di nuovo in negozio, io Steve lo aspettavamo in macchina senza sapere perché fosse ritornato lì dentro.
Finalmente sentii lo sportello anteriore
della macchina aprirsi e Dylan entrò.
"Perché sei ritornato dentro?"gli domandai
"Dovevo sbrigare una faccenda"
"Ah"
"Tranquilla non ho preso nessuna bomba" disse lui ridendo
"Hahahahah...come sei simpatico Dylan"
Dato che questa sera ci saremmo abbuffati come dei maiali, decidemmo di mangiare un calzone fritto in una tavernetta lungo la strada per il ritorno, come pranzo.
Lì trovai Molly con dei nostri amici, così decisi di restare un po' con loro per poi tornare a casa per la cena. Dylan e Steve invece tornarono a casa.
Nel preciso istante nel quale Dylan se ne andò, e io rimasi sola con loro, iniziarono le domande da parte dei miei amici, domande che mi fecero venire mal di testa.
"Che mi dici Mel? Come vanno le cose tra te e Dylan? Avevo ragione io?" Esordì Sam.
"State insieme?" Continuò Matt e con lui tutti gli altri in coro....ci risiamo...
"Melany perché non ce lo dici?" Continuò Molly ridendo.
"Perché non c'è niente da dire" dissi
"Non hai niente da dire perché è tutto ovvio, noi vogliamo sapere altro" disse
"Oh insomma ma che volete?"
"Sapere" dissero in coro
Per tutta risposta sbuffai e diedi un altro morso al calzone.
Per fortuna cambiarono discorso e andammo a fare un giro per la città tutta illimitata e colorata dalle tipiche luminarie natalizie. Verso sera tornai a casa e salii in camera a cambiarmi.

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