Rimasi da sola con le foto.
Non mi rimaneva nient'altro da fare,così seguii di nuovo le indicazioni e tornai indietro. Già mi mancava, avevo paura di quanto mi sarebbe potuto mancare. Uscii fuori e con il cappotto che fungeva da ombrello, mi incamminai verso la macchina ,ma mi fermai un secondo quando vidi l'aereo passere sopra la mia testa,lasciando una scia bianca nel cielo, lo stesso aereo che avevo visto prima decollare,lo stesso aereo che avrei voluto tanto fermare. So che anche se fossi arrivata prima non avrei potuto fermarlo,non avevo di certo in programma di fare una scenata alla madre e di riportarlo a casa con me, come voleva anche lui, ma avrei voluto dargli almeno quelle foto. Conoscevo quel ragazzo da quando eravamo bambini, ma in due settimane aveva stravolto la mia vita, aveva dato una scossa al mio piccolo mondo, mi aveva portato l'emozione che stavo aspettando, aveva fatto ardere e bruciare la mia piccola fiamma trasformando la mia cotta in amore, facendo si che lo scoprissi...mi aveva reso felice, mi aveva fatto del bene...
Non potei far almeno di cedere a qualch'altra lacrima mentre guardavo l'aereo continuare la sua rotta, proprio sopra la mia testa, ricoperta dal cappotto. Mi stavo bagnando tutta, non smetteva di piovere, ma volevo calmarmi prima un po' e poi tornare da Sandy.
D'improvviso sentii una voce familiare, melodia per le mie orecchie e mi girai di scatto.
"Piccola ti farai venire un accidente così...che ci fai qui?" La voce di Dylan spezzò quel silenzio orribile e si mescolò con i suoi cupi del temporale.
"Dylan.....!!!"
Corsi verso di lui e gli gettati le braccia al collo. Lui allungò il suo ombrello sulle nostre teste ,per non farmi bagnare,anche se ormai ero già tutta bagnata, e posò i suoi occhi su di me.
"Che diavolo ti è saltato in mente, sei pazza?"
"Si sono pazza...pazza ti te" senza preoccuparmi di chiedergli cosa ci facesse lì,ne perché non fosse sul aereo che io stessa avevo visto partire,lo baciai come se non avessi bisogno d'altro. Aveva il sapore del ritrovo, della rivincita e una nuova sfumatura di libertà.
Quando mi staccai dalle sue labbra, mi presi finalmente lo scomodo di chiedergli delle spiegazioni, ma prima gli diedi le foto e lui sorrise,facendomi intendere che aveva capito benissimo cosa ci facevo io lì,perciò ora ero io a voler sapere cosa gli era passato per la mente.
"Che ci fai qui? Ho visto il tuo aereo partire con miei stessi occhi..." gli dissi finalmente.
"In effetti l'aereo è partito"
"E tu???Aspetta dove è la tua valigia?"
"È sul aereo,con i miei genitori, diretti verso casa..."
"Aspetta, mi stai forse dicendo che...."
"Siiii"
"Si?"
"Si"
"Oddio si...."
"Si resto qui"
"Come hai fatto a convincere tua madre?"
"Appena usciti da casa tua ho iniziato a lagnarmi e a fare un serio discorso ad entrambi, fino a che mio padre,convinto che avessi ragione,ha passato tutto il tempo, ad argomentare un discorso molto più convincente a mia madre, solite cose da genitori. Ero quasi sicuro che non ci sarei riuscito,ma era davvero quello che volevo. Avevamo consegnato i bagagli ed eravamo persino sul aereo,quando ho capito che non potevo farlo, anche se mia madre non voleva,era quello che volevo io e credo che sia più importante."
Fece una pausa e mi prese il viso tra le mani, le mia pelle fredda reagì subito al contatto con le sue dita calde e un brivido mi percosse tutta la schiena.
"L'aereo stava per partire,ma avevo già staccato la cintura e mi ero alzato già dal sedile,nonostante i continui richiami l'hostess.Se doveva cambiare qualcosa,sarebbe potuta cambiare solo in quel momento.Ho detto loro che qualsiasi cosa avrebbero voluto per me, se non l'avrei voluta anch'io ormai non l'avrei più accettata,per quanto gli volessi bene, non avrei potuto lasciargli continuare a scegliere per me, ho quasi diciotto anni e voglio poter prendere da solo le mie decisioni. So cosa voglio, e anche se Los Angeles è una delle città più belle del mondo,non può offrirmi ciò che voglio, non può darmi l'amore. Vedendo la mia determinazione, mamma ha finalmente capito che lasciarmi vivere qui era la cosa giusta,perché aveva visto la mia sicurezza ed aveva capito che era realmente ciò che volevo . Ho dovuto fare una scelta e l'ho fatta,ho scelto l'amore, ho scelto te...
So che non me ne pentirò"
"Wow...è una cosa magnifica. Puoi sul serio?" Chiesi incredula...
"Certo che posso...Ti ricordi quanti anni sto per compiere?"
"Certo...18"
"Esatto, il che vuol dire che presto sarò maggiorenne, molto presto. Ti ricordi per caso quand'è il mio compleanno?"
"L'otto Gennaio..."
"Esatto anche questo... Domani quanto ne abbiamo?"
"Ma cos'è? Una maratona di indovinelli?"Chiesi ridendo...
"No...avanti rispondi!"
"Domani è otto Gennaio..."dissi roteando gli occhi al cielo, per poi collegare solo dopo. Un enorme sorriso comparve sul mio volto quando capii ciò che voleva dirmi.
"Oddio non ci credo, domani fai 18 anni. Quindi sei maggiore...Perciò puoi restare in Italia senza genitori tranquillamente" gridai contenta per poi abbracciarlo.
"Si...e c'è del altro... Mio padre ha fatto un paio di telefonate ed è riuscito a ricomprare la nostra vecchia casa,proprio di fronte alla tua...Saremo di nuovo vicini, a due metri di distanza...Te l'avevo detto che il nostro amore ce l'avrebbe fatta, che sarebbe sopravvissuto sopra tutto e tutti..."
"È meraviglioso...."
"Si lo è...Domani i miei mi spediranno tutte le mie cose,avendo diciotto anni, domani mattina stessa potrò firmare i documenti per l'affidamento della casa e trasferirmici seduta stante...Ma per stasera sono ancora minorenne, non ho vestiti, ne una valigia,dopo la mia fuga imprevista dal aereo, e non ho una casa in cui stare..."
"I miei saranno felici di averti a casa anche stasera Dylan"
"Grazie di tutto...adesso però sarà meglio andare se vogliamo che ti passi la febbre in fretta...Stiamo ancora sotto la pioggia, se non te ne sei resa conto..."disse con una lieve risata.
"Si hai ragione,andiamo"
Così mano nella mano ci incamminammo verso l' auto di Sandy che non parve sorpresa nel vedere che Dylan non era partito con i suoi genitori. Durante il tragitto verso casa ,le raccontammo tutta la storia, di come il mio ragazzo super aveva avuto la meglio, e di quanto era dolce. A Sandy scappò un sorriso sincero...
"Ragazzi siete davvero bellissimi insieme,ed avete una gran bella storia alle spalle..."
"Lo sappiamo"'rispondemmo io ed il mio ragazzo al unisono,dal sedile posteriore della macchina. Inutile dire che per tutto il tragitto "aeroporto-casa",Sandy contò tutti i baci che ci dammo, arrivò a 18 proprio quando imboccò il vialetto di casa...18,gran bel numero, era stato proprio quel numero a permettere a Dylan di restare, era stato quel numero che avrebbe fatto continuare i nostri sogni. Intanto,il temporale era finito,durante il tragitto le nuvole nere avevano liberato il cielo,ed il sole era ritornato nel cielo,proprio come era appena successo nella mia vita adesso...ma pioggia o no, io il mio sole ce l' avevo. Il ragazzo che avrebbe illuminato tutte le mie giornate era proprio accanto a me...
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Always You❤
RomanceIl Destino li ha divisi prima ancora di unirli per davvero,ma se ad un certo punto le stelle li riportassero sullo stesso cammino?Lei sarà ancora innamorata di lui? E lui sarà rimasto il dolce ragazzo della porta accanto,l'amico fidato di cui lei er...