Capitolo 41°

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Verso le undici, riuscii a spostare lentamente le sue braccia possenti dal mio corpo,senza svegliarlo. Riuscii a sgattaiolare fuori dal letto, e dalla camera, senza che se ne accorgesse. Avevo solo un'ora, ed avevo avuto pochissimo tempo per organizzare tutto, ma ci sarei riuscita lo stesso. Corsi in cucina e sempre facendo attenzione a non svegliare nessuno, presi tutti gli ingredienti dalla dispensa e iniziai ad impasticciare qualcosa. Avevo in mente di fare una piccola torta al cioccolato, con tanto di ganasce,a forma di cuore. Dovevo sbrigarmi, era un dolce molto veloce da fare,per fortuna anche la cottura era abbastanza veloce.
Prima,mentre Dylan era impegnato a farsi entrare il mio pigiama, avevo  raccontato a mia madre cosa avevo in mente di fargli a mezzanotte,ottenendo così la sua complicità. Infatti era subito uscita a comprarmi palloncini colorati e una candelina fluorescente con il numero "18", aveva lasciato tutto nella credenza, vicino alla cioccolata, così non mi fu difficile trovarli. Più tardi tirai la torta a forma di cuore fuori dal forno e ci feci colare la glassa sopra. Decorai i bordi con scegliete di cioccolato, e misi al centro il grosso numero che si illuminava al buio. Gonfiai i palloncini colorati fino a far diventare i loro colori fluo ,chiarissimi, tanto che rischiai di farmeli scoppiare in faccia, ci andai vicina ma non successe. Legai tutti i palloncini ad uno spago  presi la torta e mi incamminai su per le scale, verso la mia camera. Mancavano solo cinque minuti alla mezzanotte. Avevo sonno e domani sarebbe toccato andare a scuola ad entrambi,ma non credo che preferirebbe dormire, perché neanche io ero di quel parere. Con l'orologio del cellulare sotto gli occhi, contavo i secondi che mancavano. Posai la torta con la candelina accesa sul comodino e a mezzanotte in punto gli saltai a dosso insieme a tutti quei palloncini svolazzanti ed a i coriandoli leggeri che volavano sulle nostre teste, prima di caderci sul viso.
"Buon compleanno amoreeeeeeee" gridai.
Lui aprì gli occhi sul colpo,svegliandosi ricoperto da palloncini,coriandoli e da me...
"È precisamente 00.00 ,volevo essere la prima a darti gli auguri,per sta volta come per sempre. Hai stravolto la mia vita ed io intendo stravolgere la tua. Abbiamo lottato tanto per questo amore, tanto e per tanto tempo. Mi hai promesso  un "per sempre" e io intendo aggrapparmici con denti e le  unghie ,al costo di non lasciarlo andare"
Vedevo nei suoi occhi la scintilla,quella scintilla capace di illuminarmi la giornata. Quelle pagliuzze dorate che si illuminavono quando era felice erano stupende. Guardandomi negli occhi, mi tirò a se.
"Grazie piccola...so che sembra banale,ma tu sei tutto il mio mondo,lo sei sempre stata"
"...E tu l'universo che abbraccia la mia vita..."
Gli porsi la torta e lui con un soffio alla menta, spense la fiamma della candela, riportandoci al buio,prima di accendere la lampada sul mio comodino.
Mangiammo una fetta di torta, devo dire che per aver fatto tutto di fretta e furia era venuta abbastanza bene!
"È squisita...ed è stata una sospesa molto dolce..."
"La mia mente ha iniziato a lavorarci appena mi hai detto che saresti restato"dissi ridendo.
"Questa glassa è ottima, senza offendere la torta,sai dove starebbe meglio?"
"No, dove?"
Per tutta risposta infilò un dito nel cioccolato e me lo spalmò sulla guancia.
"Vuoi mangiarmi?"dissi un po' spaesata...
"Potrebbe essere nel programma" disse per poi leccare dolcemente via la glassa dal mio viso.
"Okay...uno a zero per te.Ora tocca a me"
Voleva giocare ? Allora avrei giocato!
Voleva stuzzicarmi ? Lo avrei stuzzicato anch'io.
Un ultimo morso e finì la torta, peccato che aveva tutte le labbra piene di cioccolato, perfetto, ci avrei pensato io e mi sarei anche vendicata...
Gli misi una mano sul petto e lo spinsi di nuovo sul letto, mi misi a cavalcioni su di lui e lentamente iniziai ad avvicinarmi al suo viso.
"Uhmm...hai un' po' ci cioccolata qui" dissi per poi iniziare a leccargli le labbra e rubarmi tutta la sua cioccolata. Sentii il suo corpo irrigidirsi sotto di me, così continuai. Mi abbassai ancora di più e iniziai a torturagli il labbro inferiore per liberarlo da tutta quella cioccolata, ma anche per un altro motivo...
Continuavo a succhiarlo e mordicchiarlo ,finché pensai d'impazzire, quando sentii che ansimava,e dalla sua bocca uscì un gemito con il mio stesso nome...
"...Melany..."
"Si?" Gli chiesi sussurrando per poi tornare alle sue labbra.
Sentii un altro gemito di piacere vibrarmi sotto la lingua.
"Mel...Non so se ti stai rendendo conto di ciò che stai facendo..." disse con un piccolo risolino.
Ridacchiai, lo sapevo e come, era rigido come un palo, ma come un palo della corrente perché sotto quella armatura c'erano tante scariche di corrente elettrica. Era proprio l'effetto che volevo ottenere.
Mi avvicinai un'ultima volta alle sue labbra per baciarlo,lui afferrò subito il mio viso e rispose prontamente.
"Okay basta...buona notte diciottenne"
Dissi poi stendendomi accanto a lui.
"Come basta? Mi stavo divertendo?"
"Si, ma stavi impazzendo e stavamo per perdere il controllo"
Lui rise e mi ritirò a se, per tornare a dormire.
"Grazie di tutto..."

La mattina dopo, qualche ora prima che suonasse la sveglia Dylan corse dal altro lato del corridoio e senza destare sospetti riuscì ad arrivare alla camera degli ospiti, facendo finta di non essersi mai mosso da là.

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