Capitolo 32°

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Mia madre aprì la porta,entrò con un esercito di buste delle spesa,corse in cucina e iniziò a preparare la cena. Intanto io ero ancora sul divano, con le mani sulle gambe ,immobile,quando Dylan tornò,finalmente vestito,ridendo come un matto.
Si sedette sul divano sorridendo...
"Non essere così tesa" mi disse appoggiando la sua mano sulla mia,intrecciando le sue dita nelle mie.
In quel momento dal giardino arrivò mio padre e si sedette sul divano accanto a me. Dylan spostò la mano dalla mia gamba di scatto. Mezzo secondo dopo arrivò anche suo padre e si sedette vicino a lui. Un secondo e mezzo dopo mia madre si sedette sulla poltroncina di fronte al divano seguita da sua madre. Per finire il cane saltò sul divano e si mise tra me e Dylan.
Ero circondata?! Senza volerlo un verso di disappunto uscì dalle mie labbra e Dylan scoppiò a ridere...Che c'era da ridere?!
"Che c'è?!"fece mio padre
"Forse dovremmo comprare un divano più grande" disse mia madre.
Roteai gli occhi al cielo e andai fuori...era una situazione al quanto imbarazzante,Dylan che rideva poi era la ciliegina sulla torta.
Andai in giardino,era calata da poco la sera ma si vedevano già le stelle. C'era ancora la neve, non mi andava di bagnarmi, così la scostai dalla macchina di mio padre e mi stesi sul tetto grigio della Jeep.
Rimasi lì,stesa ad ammirare le stelle,mi piaceva un sacco...
Dopo un po' arrivò Dylan, gli feci spazio e si stese accanto a me.
"Sicura che tuo padre non si arrabbierà?"
"Non la stiamo mica sfondando?!"risposi ridendo.
"Beh per ora...chi può mai dirlo che non ci venga voglia di..." iniziò a dire con un ghigno malizioso.
Lo interrompetti all'istante
"...Dylan!!!!"
Lui per tutta risposta rise,mi fece passare un braccio dietro il collo e appoggiò la testa sulla mia spalla.
Eravamo lì già da un pezzo quando una stella cadente passò sulle nostre teste.
Chiusi gli occhi ed espressi un desiderio,ma lui sembrò non accorgenerse...continuava a guardare il cielo.
"Una stella cadente...esprimi un desiderio" disse indicando il cielo con un dito rivolgendo di nuovo sguardo verso di me, mentre io in quel momento aprii di nuovo gli occhi.
"Già fatto vero?"chiese ridendo.
"Si..."
"Posso sapere cos'hai desiderato?"
"Certo che no!!!! Poi non si avvera"
"Magari potrei farlo avverare io"disse dolce.
"Hai ragione, in teoria potresti"
"Non sarà che hai desiderando che io ti........" ecco di nuovo il suo sorrisetto malizioso,il che voleva dire che avrei dovuto ammonirlo di nuovo.
"Dyalnnnnn!!!" gridai prima che potesse finire la frase.
Sospirai e roteando gli occhi al cielo glielo dissi qualcosina
"Ho desiderato che tu non parta..."
La sua espressione si incupì d'improvviso e una lacrima minacciava di uscire fuori.
Si avvicinò lentamente e mi baciò,un bacio che aveva il sapore della tristezza e della nostalgia, un bacio diverso da quelli di oggi pomeriggio.
"Non piangere mia piccola ladra...mi hai rubato il cuore con un solo sguardo, con il primo sguardo. Ti ho regalato il mio cuore,ora è nelle tue mani,sei la prima e l'ultima persona che avrà il permesso di toccarlo, fai attenzione, custodiscilo con cura, è moto più fragile di quanto tu possa pensare. Ecco,è tutto tuo,ma sappi che se proverai a restituirmelo,ora, oppure un giorno lontano,se vorrai ridarmelo,sappi che non lo vorrò"
Si abassò leggermente, accarezzò l'orlo superiore del mio maglione abbassandolo delicatamente,fino scoprire il punto dove abita il mio cuore.
Lasciò un bacio proprio lì,sul mio cuore,fu in quel momento che mi lasciai andare alle lacrime che ora si rincorrevano sul mio viso,cadendo anche sul suo bagnandolo tutto.
"Non te lo ridarrò mai... il miglor ladro è quello che ti rapisce il cuore con un solo sguardo?Allora non sono solo io la ladra,siamo in due..."
"Non ti fermare alle apparenze, io non credevo di essere così perso finché non mi hai ritrovato, non credevo di essere così solo fino alla notte in cui stando nel tuo letto,accanto a te, mi sono sentito così amato e a casa più di quanto mi sentissi a casa, nel mio letto, tra le mura di casa mia. Nella mia vita ho sbagliato tante volte, ma chiederti di essere la mia ragazza è stata la cosa giusta che io abbia mia fatto nonostante e da pazzi iniziare una relazione in due settimane,dopo essere stati amici per anni,dopo essersi persi e ritrovati ,sapendo della partenza in programma.
Tu sei tutto ciò che stavo aspettando. Sei tutto ciò di cui ho bisogno e continuo a non capire come abbia fatto ad aspettare così a lungo ciò che avevo sempre avuto sotto gli occhi...Ti amo tanto così tanto che non so se tutte le parole che ti sto dicendo bastino per fartelo capire...ma ti giuro che te lo dimostrerò."
"Ti amo anche io...non ho altro da dirti"
"Non c'è nient'altro che io voglia sentire!"

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