Capitolo 74: Maestro

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Romi

"Che c'è?" mi chiede Kevin, tentando di nascondere un sorriso terribilmente adorabile. Si passa l'avambraccio sulla fronte e si volta a guardarmi. Io gli sorrido a mia volta: "Mi piace guardarti mentre dipingi" gli rivelo, avvicinandomi a lui e posando un bacio sulla sua guancia, in un punto dove non è ricoperto di macchie di colore. Quando dipinge si imbratta sempre volto e vestiti, come constato guardando la sua maglietta bianca e i jeans sporchi.

Anche io tuttavia non sono da meno: la mia salopette di jeans è ricoperta di pittura e credo di averne un po' anche sui capelli, che tengo raccolti in una coda spettinata. "Grazie per quello che stai facendo" gli dico quando si volta e torna a lavorare al disegno sul muro. "Tu invece stai facendo ben poco, quindi smetti di fissarmi e torna al lavoro, che quella parete non si pitturerà da sola!" mi riprende e, quando mi volto, lo sento pizzicarmi fugace un fianco, facendomi sobbalzare.

Questa sera, dopo che ho finito di studiare per gli esami finali, io e Kevin siamo venuti a casa di Mila. Lei ha deciso di portare Silvy a vedere la campagna, trascorrendo il weekend presso alcuni suoi familiari che vivono fuori città. Così ho avuto il suo permesso per fare una sorpresa a Silvy e ho chiesto a Kevin di aiutarmi a ridipingere la sua cameretta. Credo che l'affido di Silvy si protrarrà per molti anni e onestamente lo spero, perché Mila è buona, le vuole bene e sa prendersi cura di lei. Inoltre è importante che Silvy non subisca ulteriori sconvolgimenti, cambiando ancora casa e famiglia. L'anno prossimo inizierà la scuola elementare e vorrei che fosse un'esperienza felice per lei. Io non potrò esserci sempre, frequentando il college, ma non mancherò di starle vicina. E magari i colori di questa stanza la faranno sentire a casa e le ricorderanno me.

Kevin ha accettato subito quando gli ho chiesto questo favore e, anzi, ha insistito anche per decorare le pareti con dei disegni meravigliosi, mentre io mi limito a passare il rullo con il colore su tutta la superficie del muro, trattandosi dell'unica cosa che sono in grado di fare senza combinare guai.

Mi arrampico sulla scaletta di legno un po' traballante per raggiungere la parte alta della parete, con il secchiello di colore in una mano e il rullo per pitturare nell'altra. "Romi, lascia stare, faccio io" mi intima Kevin, ma vedendo che non demordo, insiste con tono apprensivo: "Romi, è pericoloso, scendi da lì. Non sei abituata a fare queste cose." "Ce la faccio, non sono così impedita" ribatto, divincolandomi, quando lo sento afferrarmi per un braccio e tirarmi giù dalla scaletta. "Non devi dirmi cosa fare, lo so da sola" gli faccio notare un po' stizzita. Lo vedo pronto a ribattere, ma poi si trattiene, abbassa lo sguardo e scuote il capo: "Scusami, hai ragione. Sai badare a te stessa, non volevo insinuare il contrario" dice, sinceramente dispiaciuto. Io non gli lascio quasi finire la frase: "No, scusami tu. Ho capito, volevi solo assicurarti che non corressi pericoli. Grazie. Però sto imparando a cavarmela da sola. Ho un buon maestro" alludo con un sorriso furbo e lo bacio di nuovo. Vedo le sue spalle rilassarsi. E' bello constatare che finalmente imparo a poco a poco a cavarmela da sola, a partire dalle più piccole cose, e che non c'è bisogno che Kevin mi accudisca in tutto.

Osservo i disegni che ha realizzato sul muro. Sono fiabeschi: principesse, gnomi, fate, castelli, fiori dai colori sgargianti sembrano usciti da un libro di favole. Mi stupisco nel notare che sono tutti frutto della fantasia di Kevin, senza seguire alcun modello. Tuttavia ogni tanto l'ho notato osservare alcuni bozzetti contenuti nella cartelletta rossa che porta sempre con sé.

Una volta terminato il nostro lavoro ci sediamo per terra, appoggiando la schiena al cellophane che ricopre il letto di Silvy. Io colgo l'occasione per sfilargli di mano la cartelletta e sbirciare i suoi disegni. Mi sembra di venire catapultata in un mondo magico, in un poema cavalleresco con boschi incantati, fanciulle nelle torri ed eroi a cavallo.

LA VITA E' COME TE LA FAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora