Non so perché mi scomodo a lavorare per il resto della giornata: non riesco a concentrarmi su niente, se non sul giocattolino che ho lavato nel bagno privato annesso all' ufficio e poi avvolto in una salvietta di carta e ficcato in borsa, dopo aver impiegato quasi un' ora a togliermi l' henné.
Le cinque del pomeriggio arrivano e passano, ma io non lascio l' ufficio. Più rimango qui, più a lungo posso posticipare l' esecuzione di un altro dei suoi ordini.
Sono già scoccate le sette quando qualcuno bussa alla porta: sento le spalle tendersi subito, e stringo gli angoli della scrivania.
Non è lui, mi dico imponendo al mio corpo di rilassarsi. Mount non busserebbe mai.
Invito chiunque sia a entrare: è Temperance a infilare la testa nel mio ufficio.
"Mi sembrava di aver visto la tua luce ancora accesa. Pensavo che dopo la nostra vittoria di oggi saresti uscita a festeggiare".
Uscita a festeggiare. Non ho più la libertà di agire... Oppure sì?
"Mi conosci, stacanovista fino al midollo".
"Questo è vero. Ecco perché ho portato io i festeggiamenti da te". Da dietro la schiena tira fuori una bottiglia di champagne.
Io fisso sorpresa la bottiglia. "Non credevo bevessi. Non hai mai assaggiato il whiskey".
Lei si morde il labbro inferiore e mi guarda con un' espressione imbarazzata. "Forse questo mi farà licenziare, ma...il whiskey non mi piace, ecco".
Fingo di farmi il segno della croce come se fossi un prete e lei avesse peccato in mia presenza. "Sul serio?"
Annuisce e sorride di nuovo. "Sono sicura che il Seven Sinners sia il migliore al mondo, ed è per questo che riesco a commercializzarlo al meglio. Ma dopo quella notte, al primo anno di college, in cui la mia nuova compagna di stanza si è ritrovata a reggere il cestino dei rifiuti mentre io vomitavo dal letto di sopra nella nostra camera, non sono più riuscita a toccare quella roba".
Unisco le dita a guglia, con gli indici premuti sul dorso del naso, e rido immaginandomi la scena. "Mi sembra giusto. Io ho un' avversione simile per il gin: quando lo vomiti, sembra uno di quei terribili deodoranti per ambienti al pino, almeno il gin a buon mercato che ho bevuto al college. Ora resto fedele al buon whiskey".
"Solo il Seven Sinners?".
Scuoto la testa. "No, mi impegno ad assaggiare tutta la concorrenza possibile: devi sapere cosa stanno facendo i tuoi avversari per essere sicura di superarli".
Lei solleva la bottiglia di champagne. "Allora questo significa niente champagne per festeggiare?".
Il suo invito tradisce una grande speranza, e se ci unisco il fatto che non ho la minima fretta di andarmene, non posso fare altro che accettare. "Ho dei bicchieri che possiamo usare. Non sono calici da champagne, ma almeno non dobbiamo andare di sopra a scovarli". Temperance sorride. "Non sono esigente. Ero disposta ad accontentarmi delle tazze da caffè con il marchio dell' azienda". Prende una delle sedie di pelle di fronte alla mia scrivania e mi tende la bottiglia. "Vuoi avere l' onore?".
Ricordo l' ultima volta che ho stappato lo champagne. Ero a casa mia la prima notte di nozze, e Brett era riuscito a capirlo.
Ora mi chiedo se l' alcol era tutto ciò che lui aveva da offrire quella notte. Qualunque bel ricordo che avevo cercato di conservare dopo il suo tradimento ora è contaminato dai racconti di Magnolia. Mio marito era un truffatore e un cocainomane, come anche un traditore figlio di puttana. Seppellisco quel pensiero e afferro la bottiglia che mi porge Temperance.
"Ma certo". Prendo i bicchieri da sotto lo scaffale dei liquori, usato per esibire i whiskey Seven Sinners nel corso degli anni, e li sistemo sulla scrivania.
Faccio saltare il tappo senza combinare un disastro e li riempio fin quasi all' orlo.
"Ehi, calma. Sei più generosa del solito!" Commenta Temperance.
Invece di rispondere sollevo il mio bicchiere, spingendola a fare lo stesso. "Slàinte!"
Facciamo tintinnare i cristalli e io bevo un sorso abbondante. È un equilibrio perfetto di dolce e secco, con un vantaggio aggiuntivo: le bollicine mi vanno subito alla testa mentre mi concentro a scolarlo tutto.
Sì, è esattamente quello che mi serviva dopo questo pomeriggio.
Appoggio il bicchiere e giro la bottiglia per esaminare attentamente l' etichetta. Non riconosco il nome, ma questo non significa molto. Non sono aggiornata sul business del vino.
"Buon scelta" commento riempiendomi il bicchiere.
Quando alzo gli occhi lo sguardo di Temperance incrocia il mio.
"So che gli ultimi mesi sono stati turbolenti. Se c'è qualunque cosa che posso fare, altre grane che posso toglierti, fammelo sapere. Sono qui per aiutarti".
È dolce, e una fantastica impiegata, ma non ha la minima idea del perché vorrei tanto finire questa bottiglia da sola. Forse se sono ubriaca quando torno da Mount...
Appena formulo il pensiero, realizzo che è la mossa sbagliata. Ho bisogno di rimanere lucida quando lo affronto e, anche se posso bere whiskey tutto il giorno senza problemi, con lo champagne la situazione è del tutto diversa.
"O se vuoi parlare di ciò che è successo...".
Mi porto di nuovo il bicchiere alle labbra e, quando lo abbasso, lascio cadere le mani in grembo. "Ti sei già assunta fin troppe responsabilità. Cavolo, meriti un aumento, e appena riceviamo l' assegno dai Voodoo Kings lo avrai".
La vedo entusiasmarsi. "Davvero? Questo sarebbe fantastico. L' ultima volta che mi è stato offerto un aumento, era impensabile che potessi accettarne le condizioni". Appena quelle parole le escono di bocca, sembra volersele rimangiare.
"Di cosa stai parlando? Qui?"
Il senso di colpa le offusca i tratti del viso mentre scuote la testa con forza. "No. Ehm, un altro lavoro. In un altro posto"
La studio più da vicino. "Sei una pessima bugiarda".
Questa volta è Temperance a sollevare il suo champagne per buttarlo giù.
"Dimmelo". Ho già una terribile sensazione che mi stringe lo stomaco. "Non avrei dovuto. Non ha più importanza".
Appoggio i gomiti sulla scrivania, il bicchiere sospeso tra i pollici e gli indici. "Dimmelo e basta. Qualunque cosa sia, rimarrà tra noi e non avrà conseguenze sul tuo lavoro. È una promessa". Ciò che le dico è
un' assoluta verità, perché non posso in alcun modo permettermi di perderla.
Si riempie il bicchiere e beve un altro sorso. "Diciamo solo che se non fosse stato per il fatto che tu sei una sorta di idolo per me nel mondo degli affari, e per lo stato di merda del mercato del lavoro qui in zona, avrei mollato il lavoro non appena Brett è arrivato qui da noi".
"Cosa ti ha detto?"
Il colore le abbandona il volto e lo sguardo vaga per la stanza, ansioso di fissarsi ovunque, ma non su di me. "Ho presentato domanda per un aumento, ma non mi sono accorta che eri già andata via per una riunione. Brett l' ha esaminata e mi ha chiamata in ufficio per discuterne".
Butta giù un' altra dose di champagne, come se avesse bisogno di bere per farsi coraggio.
Io, d' altra parte, ne ho bisogno per intorpidire la rabbia che ribolle. "E?"
"Mi ha detto che, se volevo un aumento, dovevo guadagnarmelo alla vecchia maniera. Io credevo intendesse lavorando sodo". Fa una pausa, le labbra strette come se non volesse raccontare il resto di
quell' orribile verità. Io annuisco, invitandola a continuare. "Si è abbassato la cerniera dei pantaloni e mi ha detto di succhiarglielo".
L' ultima parte sembra strozzarla, come io vorrei strozzare Brett a morte, se fosse ancora vivo.
Prendo la bottiglia di champagne e riempio i nostri bicchieri. "Temperance sono mortificata. Mi dispiace moltissimo, non so come scusarmi. Avresti dovuto mollare. Cavolo, avresti dovuto fare causa per molestie sessuali. Al tuo posto io
l' avrei fatto".
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🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE - 🌹 L' Impero Del Desiderio.
ChickLitNew Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E che abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova a...