Chapter 86 💎

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"Fanculo".
La soddisfazione che provo quando impreca, rovesciando indietro la testa, mentre gli stringo le palle in una mano e ingoio l' uccello probabilmente è una follia ma non importa. Non appena mi ha lanciato la sfida, ho deciso che dovevo vincerla.
La lotta di potere è ricominciata, ma stavolta sono io in vantaggio.
Mi chino a succhiargli prima un testicolo, poi l' altro, e il suo gemito riempie la suite. Continuo ad aspettare che infranga la promessa e mi distrugga la pettinatura, offrendo a entrambi una scusa per non lasciare la stanza, ma non lo fa.
Rispetta la mia richiesta e questo aumenta di un' altra tacca il mio potere.
Lo masturbo, alternando mani e bocca, senza abbandonare mai le palle e lo osservo attraverso le ciglia. Il suo sguardo scuro mi infilza e il bisogno, il desiderio che gli leggo dentro, basta a farmi venire la tentazione di gettare tutto il mio potere alle ortiche.
La voglia di sentirlo pregare impallidisce al pensiero che mi sollevi da terra, mi volti e mi sprofondi dentro.
Cosa dice di me non importa e non lo voglio sapere.
"Manderai giù tutto, quando ti verrò in gola?" Chiede, e io scuoto la testa. Corruga la fronte, confuso. "A che gioco stai giocando?" Vuole sapere, quando mi lascio uscire il suo glande di bocca con un piccolo schiocco.
Mi alzo, lentamente. "Nessun gioco. Non stavolta".
Lo sguardo di Mount si fa di brace. "Vuoi che ti fotta, vero?".
Annuisco.
"Grazie a Dio".
Non rispetta il copione che ho immaginato, ma quando mai lo fa? Mi trascina verso il divano, mi scosta
l' abito e mi fa chinare contro lo schienale. Rimane senza fiato quando scopre che non indosso biancheria intima.
"Che ragazzaccia. Quando arriveremo al galà, stasera, mi sentirai ancora pompare dentro di te. È questo che vuoi?".
"Sì" Bisbiglio.
"Più forte".
"Sì, sì!".
"Allora reggiti, perché non ho intenzione di trattenermi".

Mount ha mantenuto la parola.
Un' ora più tardi, dopo aver sistemato il trucco e qualche ciocca, continuo a sentirlo pulsare tra le mie gambe.
E quando entriamo nel salone del galà barcollo ancora. Barcollo perfino dopo il primo bicchiere. È l' effetto Mount, decido.
Venti minuti dopo, l' attenzione dei presenti si concentra sul palco, dove il presentatore comincia ad annunciare i vincitori del concorso. Sorrido e applaudo, ma avrei tanto voluto saperlo prima perché il Seven Sinners è buono almeno quanto quelli che stasera si stanno portando a casa un premio. Forse anche di più.
Apro la bocca per dire a Mount che ho bisogno di un altro bicchiere, ma il presentatore annuncia il Tasters' Choice, nella categoria dei whiskey americani, e mi blocco, perché questo è il premio che avremmo potuto vincere noi.
"E il premio va..." L' uomo apre la busta in modo teatrale prima di continuare. "Alla distilleria Seven Sinners, con lo Spirit of New Orleans". Mi guardo intorno, domandandomi se anche gli altri hanno sentito quello che ha detto o se l' alcol sta dando le allucinazioni solo a me. Com' è possibile?
La mano di Mount mi scivola lungo la schiena e mi circonda la vita, attirandomi contro di lui. Lo guardo,  scioccata e confusa.
"Sei stato tu? Ci hai fatto vincere tu?". Scuote la testa. "Io mi sono limitato a fare in modo che accettassero la vostra iscrizione anche all' ultimo momento. Ma la Seven Sinners ha vinto da sola".
"Oh, mio Dio". Mi sento travolgere da un' euforia accecante.
Mount indica il palco con un cenno del mento. "Credo sia ora che tu vada a ritirare il premio".
Fendiamo insieme la calca, con la sua mano sulla mia schiena, ma salgo da sola le scale fino al podio.
Tremo, quando accetto la bottiglia di cristallo e stringo la mano del presentatore.
"Grazie". Da lì osservo la folla, alla ricerca di un volto solo. E non è quello di uno dei miei concorrenti.
È il suo.
Quando lo trovo, mi sento travolgere da un' altra ondata di euforia. Sta sorridendo e il suo è il sorriso che finora ho visto solo nei miei ricordi frammentari della sera prima.
Luminoso come l' ho sempre immaginato.
Il presentatore mi saluta con un cenno. "Il piacere è nostro, signorina Kilgore".
Mando giù le emozioni che minacciano di esplodermi nel petto e scendo le scale. Mount mi aspetta in fondo con un' espressione sorprendente sul viso.
Orgoglio.
"Congratulazioni, signora presidente".

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