👑 Chapter 27

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Il fuoco di quella donna è ineguagliabile. Servivano solo il giusto stoppino e la scintilla. Fortunatamente ho imparato presto le basi: pietra focaia, acciarino e la carta sottratta dal cassonetto del macellaio sono stati sufficienti a tenermi caldo nelle rare notti in cui faceva un freddo tale da congelare tutta New Orleans.
Se avessi avuto Keira Kilgore non ce ne sarebbe stato bisogno, perché insieme avremmo ridotto questa città in cenere. Sai cosa succede quando getti benzina sul fuoco? Scateni un inferno, ed è ciò che è successo stasera.
Almeno finché non sono uscito e il mio sperma non è colato dalle sue gambe.
Merda.
Non sono mai venuto senza un preservativo, anche nei giorni in cui derubavo le donne perché non volevo scegliere tra sesso e cibo.
Keira mi guarda come se l' avessi appena inseminata con la progenie del diavolo, e forse non è così lontana dal vero. "Perché lo hai fatto? Come hai potuto non usare un preservativo?"
Vuole farla sembrare colpa mia? Ovvio, perché quando il diavolo è presente nella stanza, chi altro potrebbe esserci da accusare?
"Avevo in mente di infilarti il cazzo in bocca e di farti ingoiare ogni goccia, ma sei stata tu a mandare tutto a puttane"
La bocca in questione, quella che non ha ancora toccato il mio uccello, si spalanca. "Stai dicendo che è colpa mia?" Si indica e scuote la testa. "Sei proprio uno stronzo".
Nessun' altra donna oserebbe lanciarmi così tanti insulti come fa lei,
ma per qualche ragione lei mi diverte. Il più delle volte.
"Be', almeno io sono lo stronzo che ha sempre usato un preservativo. Da me non becchi schifezze. Di questo puoi fidarti".
"Fidarmi di te?"
Il mio caratteraccio scoppia senza controllo. Sono appena venuto con
un' intensità mai venuta prima, con la donna che mi ha fatto aspettare di più, e non riesco neanche a godermela per più di qualche secondo dopo che l' uccello ha smesso di pulsare, perché lei sta perdendo la testa per questa cazzata del preservativo.
Poi mi colpisce un altro pensiero. Lo ammetto, avrei potuto gestirla meglio, ma questa donna mi spinge al limite.
"Sono più preoccupato per quello che io potrei prendere da te. Il tuo squallido marito si scopava qualunque cosa si muovesse".
Il suo respiro trattenuto rasenta
l' istinto omicida e, dato il suo temperamento, non escludo questa possibilità.
Soprattutto perché non riesce a formulare una risposta.
"Almeno dimmi che prendi la pillola. Avere un figlio del cazzo non è nei miei piani". Non ho mai corso un rischio così stupido prima.
Un figlio sarebbe la massima debolezza.
Alla fine Keira riesce a parlare. "Grazie a Dio ho la spirale e non dobbiamo preoccuparci di questo".
Il modo in cui lo dice mi fa infuriare al punto che la mia ira si trasforma in ghiaccio. Se esplodo ora, lei non is riprenderà più, quindi come un diavolo travestito da gentiluomo, afferro la mia giacca dalla sedia e gliela getto.
"Copriti. Nessuno deve vedere quelle tette, quel culo o quella fica tranne me".
I suoi occhi verdi lampeggiano come smeraldi fusi. Si avvolge la giacca intorno al corpo, raddrizzando di nuovo quella schiena d' acciaio con il suo inflessibile orgoglio.
"Va' a farti fottere Mount. Perché questo è l' unico modo in cui godrai ancora in questo accordo".
In quel momento sono ben oltre la rabbia, e l' impulso di ridere per quel commento vibra dentro di me, ma non cedo. Lei esce impettita dalla stanza, indossando solo la mia giacca simile a un sacco di patate.
V sarà fuori dalla porta, pronto a riaccompagnarla nella sua stanza: almeno di questo non devo preoccuparmi.
Le uniche cose di cui devo preoccuparmi sono il fatto che lei si sbaglia, e di molto, e come trovare un modo per entrare in quella fica stretta. L' alternativa non è
un' opzione, e la sua disponibilità non è negoziabile. Su questo non voglio compromessi.

Quando mezz' ora dopo entro nella spaziosa doccia nel mio bagno padronale, l' unico mio pensiero è ottenere quello che voglio, perché allora sarà fantastico. Sempre di più. Keira può raccontarsela quanto vuole, ma io conosco la verità.
"Merda". Sputo fuori l' imprecazione nel momento in cui mi infilo sotto il getto: l' acqua colpisce i segni dei denti sulla spalla e quelli degli artigli sulla schiena, che la mia piccola ribelle irlandese mi ha lasciato nonostante avesse la mano ferita.
Era davvero magnifica. No, niente passato. È.
Anche mentre si allontana con indosso solo la giacca, teneva la testa alta. Molti non mi guardano negli occhi, ma questa donna non ha paura di dichiararmi guerra totale. Una guerra totale.
Se pensa che mandarmi al diavolo mi spingerà a lasciarla andare, si sbaglia. Lei mi diverte. Mi sfida, e cazzo, mi rende furioso al punto che l' unica cosa che posso fare è sottometterla con una scopata. Cosa di cui, fortunatamente per entrambi, lei ha bisogno, che lo capisca già o no.
Rivivo nella mente la scena di stasera, a partire dal momento in cui è entrata in sala da pranzo, con quel vestito: i seni incredibili in mostra proprio come li volevo io, e quegli spacchi ai lati che rivelavano le gambe a ogni passo.
Stringo la mano sul mio uccello mentre la immagino camminare verso di me come una regina che si degna di dare udienza a un poveraccio.
Mi chiama arrogante, ma ogni volta che solleva quel suo mento altezzoso io desidero prenderla sulle ginocchia e sculacciarla, e questo mi provoca
un' erezione.
Non ho bisogno di masturbarmi nella doccia. Non è passata neanche un' ora dal mio orgasmo, ma non posso smetterla di vederla e sentirla nella mente.
"Va' a farti fottere, Mount. Non mi inginocchierò mai per te"
Oh, lo farai, Keira. Lo farai. E io mi assicurerò che tu ti goda ogni singolo secondo.
Con una mano appoggiata alla parete di pietra della doccia, mi stringo
l' uccello e lo strofino mentre immagino quelle labbra rosse che da incazzate diventano morbidamente imbronciate dopo che l' avrò fatta godere al punto da spingerla a implorare di fermarmi.
Allora mi prometterà in cambio qualunque cosa, ed è in quel preciso momento che le sue labbra si chiuderanno intorno al mio sesso.
A quell' immagine i testicoli si contraggono, e io strofino più forte e velocemente.
Merda, non ho neanche bisogno di farla inginocchiare.
Può sistemare quella folta massa di capelli rossi oltre il bordo del letto e io le scoperò la faccia e le insegnerò a prendere ogni centimetro in gola senza soffocare.
Il mio orgasmo preme più veloce del previsto, considerando che sono appena venuto. Ma non dipende da me.
È il pensiero di lei che geme mentre succhia e passa la lingua sulla mia asta ogni volta che la tiro fuori, finché non le esplodo in bocca, guardando lo sperma scendere da quelle labbra ostinate.
Mia.
Mentre il mio sperma schizza sulla parete in pietra della doccia, giuro a me stesso che è l' ultima volta. Non mi respingerà mai più.
Stasera può anche avermi marchiato, ma l' ho marchiata io per primo.
Keira Kilgore ha bisogno di un' altra lezione su cosa significhi essere una proprietà di Lachlan Mount.

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