Chapter 18 👑

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Non appena entriamo nel parcheggio di fronte alla distilleria, Scar con un grugnito mi fa capire che posso togliermi il cappuccio.
Gli chiedo di aspettare e frugo in cerca della mia borsa, che per fortuna è rimasta in auto da ieri sera. Sorprendentemente lui mi asseconda, così io estraggo il kit da trucco
d' emergenza e cerco di dare al mio viso una parvenza di normalità.
I tacchi a spillo che ho addosso dalla sera prima sono scarpe sexy molto raffinate - le più costose che abbia mai indossato - ma anche il mio abbigliamento non può passare inosservato: l' aderente camicia dorata abbraccia le mie curve e si infila nella gonna dritta che sottolinea i fianchi e il culo, tanto da mettermi a disagio. Il filo bianco di perle mi stringe la gola come un collare.
Lo ucciderò, se solo osa mettermi un guinzaglio.
Chiudo di scatto lo specchietto, decidendo che è il meglio che possa fare: sono troppo incazzata per ottenere di più con il trucco.
E poi c'è la distrazione di quelle palline vaginali versione high-tech dentro di me...e la consapevolezza che sia Mount a tenere il telecomando mi fa letteralmente stringere le cosce.
Le due parti in conflitto del mio cervello non riescono a conciliare ciò che mi sta accadendo.
Come posso odiare così tanto un uomo, mentre il mio corpo ama ciò che lui gli sta facendo?
È un mistero che non risolverò certo in questo parcheggio. Mi allungo verso la maniglia della portiera, ma Scar mi blocca con un grugnito e mi porge un biglietto.

Se dici qualcosa a qualcuno assisterai al suo funerale.

Lo accartoccio e lo getto tra i sedili anteriori. "Digli che il suo perverso segreto è al sicuro. Almeno per oggi". Non appena procuncio l' ultima parola e spalanco la portiera, il giocattolo dentro di me prende vita per un solo istante, come una scossa che corregge il comportamento di un animale. Io sobbalzo, guardandomi intorno per vedere dov'è. Dev' essere nei paraggi no? Che portata avrà quel coso?
Conoscendo Mount e il potere che esercita, probabilmente chilometri.
Lo odio, cazzo.
Mi impongo di uscire dall' auto, la testa alta e le spalle dritte, e attraverso la strada come se niente fosse.
C

ome se non avessi venduto il mio corpo e la mia libertà per salvare
l' eredità della mia famiglia.
Rivolgo un cenno del capo agli impiegati, sorridendo e salutandoli come sempre, sperando fortemente che non notino niente di diverso in me. Il mio trench London Fog lo hanno già visto prima: le sopracciglia si alzeranno per quello che porto sotto.
Non appena entro nel mio ufficio, Temperance balza in piedi dalla sedia di fronte alla mia scrivania e il cuore mi batte forte nel petto.
"Grazie a Dio! Stavo per mandare una squadra di soccorso a cercarti. Non hai risposto ai miei messaggi questa mattina. Il responsabile operativo dei Voodoo Kings ha richiesto un incontro a pranzo per discutere la proposta del parcheggiatore, e ha specificato che vorrebbe che ci fossi tu, perché a quanto pare non crede che io abbia
l' autorità per prendere decisioni. Immagino sia vero, ma comunque è stato uno stronzo".
Quando il polso rallenta a un livello quasi normale, a denti stretti riesci a dire: "Mi dispiace, io... Ho avuto un problema con la macchina stamattina. Ho dovuto usare Uber. Il primo non si è presentato, e devo essermi dimenticata di riattivare le notifiche... Ieri sera le avevo disattivate per raccogliere le idee".
Temperance mi studia... Non proprio come se fosse entrato nell' ufficio un alieno, ma con una curiosità che mi preoccupa: come riuscirò a portare avanti questa farsa?
"Brava. A volte basta solo un po' di tranquillità e solitudine perché il cervello dia il meglio. Ho sentito dire che la meditazione fa miracoli: lo sappiamo tutte e due che io non ho la pazienza per questo genere di cose, ma scommetto che sarebbe fantastico per il ho stress. Forse dovresti scaricare un' app o qualcosa del genere".
La tranquillità e la solitudine che ho avuto ieri sera le ho utilizzate per riflettere su come fuggire da una stanza chiusa a chiave, o su come uccidere un uomo senza mettere a rischio tutti quelli che conosco e amo. Non proprio la meditazione di cui parla Temperance.
"Bene. Ora ci sono, quindi aggiornami su ciò che devo sapere". Sgancio la cintura del soprabito e lo getto
sull' attaccapanni d' epoca
nell' angolo.
"Merda. Sembri... Accidenti".
Cazzo lo sapevo.
Cerco di minimizzare. "È una di quelle offerte di benvenuto che ti riservano i siti online: mi hanno mandato queste cose. Non che io abbia il tempo o la tendenza a fare shopping..." La facilità con cui le bugie continuano a uscirmi dalla bocca forse dovrebbe preoccuparmi, ma mi consolo con un solo pensiero: è
nell' interesse di Temperance non conoscere mai l' esistenza di uomini come Mount. La sua in particolar modo.
"Bè, sembra uno di quegli abiti che si prendono a noleggio. Dovrai dirmi dove l' hai trovato, perché sei uno schianto". Serra le labbra. "Scusami, sei il mio capo, probabilmente non dovevo dirlo, giusto?"
Scuoto la testa. "Va bene. Solo... Prova a dirlo in un altro modo".
"Be', potrei dire che ti sta bene, e a pranzo stenderai quei tizi. Saranno così impegnati a guardarti che accetteranno qualunque proposta. Farò in modo di avere i contratti pronti per la firma".
Si siede di nuovo di fronte alla mia scrivania e mi ragguaglia su tutti i dettagli, così sarò preparata per la riunione, ma io ho problemi a concentrarmi per via di quel coso dentro di me.
Non lo azionerà mentre sono al lavoro, vero?
Mi ritrovo a ripetermi ossessivamente la domanda mentre Temperance scorre la lista dei punti di cui dobbiamo discutere durante la riunione, e io annuisco come se fossi d'accordo con tutto ciò che sta dicendo, ma in realtà non sento una parola.
Nella mia mente c' è spazio per un solo pensiero: lui.
Magnolia mi ha avvertito che mi avrebbe fottuto la mente, e lo sta facendo alla grande. Devo ricompormi, trovare il mio baricentro. Devo tornare agli affari e fingere di non aver mai sentito il suo nome.

🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE  -  🌹  L' Impero Del Desiderio. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora