🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE - 🌹 L' Impero Del Desiderio.

💎 Chapter 73

Non ho abbastanza dita per contare quante volte Keira mi chiede dove stiamo andando e, ogni volta che mi rifiuto di dirglielo, la sua frustrazione aumenta.
Alla fine, quando stiamo ormai volando da quattro ore, sbotta: "Farai meglio a riportarmi indietro in tempo perché possa andare in ufficio domani".
"Impossibile, mi dispiace. Ma la tua segretaria è stata informata dell'aula assenza e ti coprirà".
"Le hai parlato? Non deve scoprire tutto questo"Keira è nel panico. Non mi stupisce che non voglia far sapere agli altri il suo legame con me, ma la cosa mi irrita comunque.
"No. Ha ricevuto una mail da parte tua".
Keira spalanca gli occhi. "Come? Non dirmi che hai hackerato la mia mail. È davvero... ".
"Facile?" Le suggerisco l' aggettivo giusto.
"Non puoi farlo! Dì al pilota di invertire subito la rotta".
"Il fatto che tu sia ancora convinta di potermi dare ordini non finisce mai di divertirmi".
È arrabbiatissima e i suoi lampeggiano. "Se pensi che portarmi su una qualche isola privata ti permetterà di controllarmi meglio, ti sbagli di grosso".
Se non avessi parlato con Lucas Titan, avrei anche potuto pensare di fare una cosa del genere, ma le sue parole hanno avuto un forte impatto su di me.
"Infatti è un' isola".
"Tu...".
Prima che Keira possa articolare un insulto, tiro fuori un fascicolo da sotto il computer e glielo lascio cadere in grembo. Lei lo apre e lo fissa per qualche istante, prima di alzare la testa di scatto e guardarmi con gli occhi pieni di stupore.
"Oh mio Dio!" Sussurra. "Stiamo andando a Dublino? Alla GWSC? Ti prego dimmi che non è uno scherzo, perché non sarebbe divertente".
Inarco un sopracciglio. "Sai bene che non sono un tipo che scherza".
Keira ha gli occhi che le schizzano fuori dalle orbite. "Cristo santo".
Lascia cadere il fascicolo con la brochure tutta scarabocchiata che ho rubato dalla sua scrivania la sera in cui mi sono preso qualche libertà nel suo ufficio. Si copre la faccia con le mani prima di congiungerle davanti al naso come se pregasse.
"Non... Non so cosa dire. Non è... Non è quello che mi aspettavo". Chiude
l' opuscolo e continua a parlare. "Desidero andare alla GWSC da quando sono stata abbastanza grande per capire cos' è".
Scrollò le spalle trattenendo un sorriso trionfante. "Bene, ora ci stai andando".
"Non so cosa dire" ripete.
Il suo sguardo incontra il mio e dentro c' è qualcosa che non ho mai visto prima. Non è rivolto a me, comunque. Un misto di stupore, gratitudine e di qualcos' altro... Gioia, penso.
"Allora non dire niente".
Scuote la testa. "No, devo". Fa una pausa e stringe le labbra. "Grazie. Non so perché lo fai ma... Grazie".