Chapter 36 👑

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Quando quella sera Scar mi riporta in gabbia, sullo specchio del bagno c' è un biglietto che non posso ignorare.

Fatti la doccia. Hai un' ora per vestirti e prepararti.

Sono abbastanza intelligente da sapere quando insistere e quando mollare. Considerando il mio atto di sfida di questo pomeriggio, decido che seguire le istruzioni può solo aiutarmi.
Dopo una doccia veloce mi affretto a prepararmi. Non ho bisogno di molte cure, ma ci vuole un' eternità per asciugare i capelli. Non ho la minima idea di quanto tempo sia passato perché Scar non mi ha portato la borsa, così mi sbrigo a fare ogni cosa: entro nella cabina armadio e vi trovo appeso un abito bianco, simile nello stile a quello che ho già indossato. Mentre lo infilo non posso evitare di sentirmi come se stessi per diventare un' offerta sacrificale.
Quando Scar con il cappuccio in mano, sono in attesa in salotto.
Almeno ho rispettato i tempi.
Scar mi trasporta su e giù per le scale, seguendo curve e svolte: sto per essere consegnata a Mount per affrontare le conseguenze delle mie azioni nel pomeriggio. Lo so.
Gli avvertimenti di Magnolia mi affollano di nuovo la mente, ma ne è valsa la pena.
Quando Scar finalmente mi rimette in piedi, mi strappo il cappuccio, subito vigile.
È una stanza nuova per me. Tutto trasuda potere in maniera appariscente, inclusa l' enorme scrivania dietro cui Mount è seduto e gli schermi di fronte a lui, che svaniscono in scompartimenti segreti. Guarda dietro di me, e fa un cenno con il capo a Scar.
Alle mie spalle si sente un fruscio e poi silenzio.
Sono di nuovo sola e completamente alla sua mercé.
Oppure no?
Mount apre la bocca per parlare, ma io lo interrompo prima che possa iniziare. Un buon attacco è la miglior difesa, giusto?
"Ora controllo anche ogni mio movimento? Mandando il tuo scagnozzo a recuperarmi nel momento in cui esco dai ranghi? Te
l' ho detto, non riuscirai a sputtanarmi la vita in ogni suo aspetto, e dicevo sul serio".
Quella oscurità quasi sempre presente nel suo sguardo si intensifica. "Non riesco a capire se sei stupida o solo sfacciata a sfidarmi in questo modo". "E quindi che intenzioni hai? Uccidermi?" Nel momento stesso in cui la domanda mi esce dalla bocca, mi pento di avergli suggerito l' idea. Gli occhi scuri di Mount si stringono, ma sul suo volto si allarga un sorriso agghiacciante. "No, ma mi assicurerò che tu rifletta bene prima di disobbedirmi ancora".
"Tu...".
Solleva il mento, come a sfidarmi a pronunciare qualunque insulto mi frulli per la testa, così chiudo di scatto la bocca, mordendomi il labbro per tenerlo fermo.
"Vieni qui". Mi ordina.
Deglutisco, perché girare intorno a quella scrivania è l' ultima cosa che vorrei fare in questo momento, ma qualcosa nella sua espressione mi dice che disobbedire sarebbe una pessima idea.
I tacchi, che immagino abbia scelto personalmente, risuonano sul parquet mentre mi avvicino, ma sono solo a metà strada quando Mount si alza dalla pesante sedia in pelle e mi blocca, afferrandolo per la vita e sollevandomi sulla scrivania sgombra. Lo aveva previsto? La trepidazione che sentivo al ristorante è niente in confronto a ciò che mi si sta accumulando ora nelle vene.
"Che cosa intendi fare?"
"Non farti imbavagliare anche tu"
Anche?
La sua mano si sposta tra i seni, e mi spinge verso il basso finché non mi ritrovo sdraiata sulla scrivania, le ginocchia piegate sul bordo. Le scarpe mi scivolano dai piedi, una alla volta, e cadono sul pavimento.
"Mount..." Un panico assoluto mi attraversa quando pronuncio il suo nome.
"Ti fidi di me, Keira?".
La mia risposta è sempre la stessa: "No".
Un sorriso da predatore si stampa sul suo volto. "Probabilmente è una mossa intelligente".
Si accovaccia tra le mie gambe, e io mi aspetto di sentire aria fresca colpirmi la pelle quando mi solleverà il vestito, invece qualcosa di morbido mi confermi la caviglia, bloccandola alla gamba della scrivania.
"Che diavolo..."
Prima che riesca a reagire, l' altra caviglia subisce lo stesso trattamento, ma dall' altro lato, lasciandomi con le gambe spalancate e vulnerabili. Strattono allora i lacci, ma sono inflessibili come l' uomo di fronte a me.
"Non farlo" dice.
Al suo ordine blocco ogni movimento. "Vedi che sai obbedire? E per questo non ti ammanetterò".
I suoi pollici partono dalle caviglie, appena sopra i lacci, e scorrono verso l' alto lungo l' interno delle gambe fino a raggiungere le cosce. Le dita si allargano, stringendosi sulle gambe e sollevandomi il vestito centimetro dopo centimetro finché il perizoma si rivela alla vista.
"Hai paura, Keira?"
Una parte di me è pietrificata, ma
l' altra, quella ormai impazzita, è responsabile del fluido che già si raccoglie tra le mie gambe proprio per quella sottomissione. L' ho sperimentata una sola volta in precedenza, ma allontano quel pensiero dalla mente.
Non ripensare a quella folle sera di Martedì Grasso, con tutte delusioni che si è portata dietro.
I palmi di Mount si fermano, posizionando un pollice proprio sul mio centro, e io capisco che è in attesa di una risposta.
"Sì". Lascio uscire a forza quella parola dalle labbra, e il suo sorriso si fa vittorioso.
"Dovresti averne. Ma sei anche una piccola bugiarda". Scorre il pollice lungo la stoffa del perizoma che si sta inzuppando sempre di più. "Sei già bagnata per me. E ti piace. Essere alla mia mercé. Senza sapere cosa sto per farti. Potrei farti un ditalino, mangiarti la fica o scoparti. O tutte e tre le cose".
Tento di stringere le cosce, ma i lacci mi bloccano le caviglie. A Mount non sfugge la flessione dei muscoli, però.
"Sei una vera sporcacciona, Keira. Ma io l' ho sempre saputo".
"Come?" La domanda è accompagnata da un respiro tremante.
Invece di rispondere lui usa l' altra mano per strappare il pizzo del perizoma, sfilandolo via.
"Ho giurato a me stesso che non avrei assaggiato quella passera, che non ti avrei dato questo piacere finché non ti avessi infilato il cazzo in bocca, ma questa sera mi hai fatto infrangere più di una delle mie regole".
Un brivido mi scorre nel corpo mentre con il naso lui mi percorre
l' interno della coscia. Inspira il mio profumo, poi chiude la bocca sul mio centro e inizia a divorarmi.
Con un dito mi stuzzica l' entrata e la mia umidità cresce a ogni movimento, ancora prima che lo infili dentro, succhiando mi nello stesso tempo il clitoride. Il suo piano d' attacco si trasforma in una sorta di scellerato godimento istantaneo. Il piacere mi inonda. Sollevò la schiena dalla scrivania e gli afferro i capelli: non sono certa se voglio spingerlo via o trattenerlo tra le gambe per prolungare questa sensazione.
Non appena le mie dita affondano nei suoi capelli, lui allontana il volto, scuotendo la testa. "Non sai proprio obbedire agli ordini".
Si alza in piedi e gira intorno alla scrivania, poi mi afferra le mani.
"Cosa..."
"Lo vedrai".
Mi stringe i polsi in manette di pelle imbottite, legate a una sola catena, poi mi preme la schiena verso la superficie della scrivania e mi solleva le mani legate sopra la testa, fissandole a un gancio in un qualche punto più in basso.
Infine esamina il mio corpo come se fosse un banchetto allestito sulla sua scrivania, pronto per essere divorato. Ecco perché il vestito bianco. Mi sento davvero un' offerta sacrificale.
"Ora posso mangiare in pace quella fica, e tu non puoi fermarmi".
"Se questa è la parte in cui mi torturi con gli orgasmi, va bene".
Non appena quella confessione esce furtiva dalla mia bocca, una parte di me vorrebbe rimangiarsela, ma allo stesso tempo averla pronunciata mi regala potere, come se in un certo senso stessi concedendo a Mount quel privilegio.
Forse la mia mente è già completamente fottuta, perché il sorriso che gli attraversa la faccia, compiaciuto ma misterioso, mi fa solo desiderare che torni più in fretta a ciò che ha interrotto.
Scuote la testa da una parte all'altra con una lentezza esasperante, come se non sapesse cosa fare di me, e questo rafforzare i brandelli di potere a cui mi aggrappo disperatamente.
Quando si accolla di nuovo tra le mie gambe, girando intorno al clitoride con la punta di un dito, io mi dimeno, sollevando il bacino per aumentare la pressione, decisa a controllare quanto più possibile la situazione da dove mi trovo. Sarò anche legata, ma non mi sento più indifesa.
Mount mi succhia il clitoride e lo morde quanto basta a inviare al mio corpo una scarica di desiderio unità a un pizzico di dolore.
Quando allenta i denti, rimane una fitta lieve, ma non è dolore. È...più complicato. Se continua a farlo, avrò un orgasmo nel giro di sessanta secondi.
Con la lingua bacia la mia apertura prima di salire per leccarmi fino al clitoride e mordicchiarlo ancora, e io gemo, agitando la testa da una parte all'altra. Quando però allontana la bocca e riprende a sfiorare il clitoride con la unta di un dito, dalle labbra mi sfuggono potreste.
"Ami tutto questo. Quel piacere misto a dolore. La pressione sul clitoride che ti tiene costantemente al limite. E se riuscissi a tenerti sempre al limite? Pronta a venire senza preavviso?"
Deglutisco, domandandomi dove stia andando a parare quella mente diabolica. "Di cosa stai parlando?"
"Un esperimento". Si allunga verso il lato della scrivania ed estrae un pacchetto. Sollevo la testa, per quanto possibile con le braccia legate in quella posizione, per vedere cosa sta facendo, e scorgo un lampo color argento.
"Che cos' è?"
"Lo vedrai. O meglio, lo sentirai".
Un freddo metallo scorre sul mio centro infuocato, e so esattamente cosa tiene in mano: una sorta di pinza.
"Vediamo quanto ti piace". La stringe appena sul clitoride turgido, facendomi inarcare la schiena sulla scrivania.
Rapida com' è arrivata, la pressione si dissolve.
Lo voglio ancora. Magnolia mi ha detto che non esiste vergogna se siamo entrambi consenzienti e, vista la follia della situazione, voglio di più di quello che mi sta dando.
"Potrei farti indossare una pinza ventiquattr'ore al giorno per ricordarti di non disobbedire, ma non è sicuro né salutare".
Queste sono le ultime parole che mi aspetto di sentir uscire dalla sua bocca, e non so cosa ribattere. Quando lui si alza, la stretta ritorna e io sono ad un passo dall' orgasmo. Ma lui allenta di nuovo. "C' è poi
un' altra possibilità, che credo ti piacerebbe. A me sicuramente piace".

🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE  -  🌹  L' Impero Del Desiderio. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora