Quando oltrepasso la porta della distilleria, giuro di concentrarmi sul lavoro per tutto il giorno, lavoro e nient' altro, ma ci riesco solo marginalmente: sono in attesa di un altro sms da un numero privato.
Niente.
Nessuna consegna di cibo. Nessun biglietto. Silenzio totale, quasi come se Mount fosse sparito dalla mia vita, lasciandomi quel piercing come unico ricordo.
È una buona cosa, mi dico, persino mentre inizio a preoccuparmi che qualcosa proprio non vada.
Aiuto Temperance a definire i dettagli finali per l' evento della squadra di football e sbrigo quasi tutta la lista di cose da fare: sono mesi che non avviene.
"Oggi sei davvero inarrestabile. Bel lavoro"
Scocco un sorriso alla mia assistente prima che lasci il mio ufficio. "E il mio stile. Io sono inarrestabile"
Quando sto per completare l' ultimo lavoro e sono pronta a chiudere la giornata, Temperance irrompe nel mio ufficio senza bussare.
"Merda! Hai visto il notiziario?"
"No, cos' è successo? Qualche cessione?"
Il suo volto già pallido, perde le ultime tracce di colore. "No, hanno trovato il corpo di Lloyd Bunt nel pomeriggio"
In me tutto si paralizza, tranne il sangue che pulsa nelle tempie e mi ronza nelle orecchie. "Cosa hai detto?"
"Lloyd Bunt. È morto. Dicono che sia suicidio, o forse omicidio. Non sono riuscito a escludere nessuna ipotesi. Ma non era solo".
Stringo le dita intorno ai braccioli della sedia. "Chi c' era con lui?"
"Una prostituta. Si ipotizza che la causa della morte della donna sia stata asfissia autoerotica".
Lloyd Bunt. Con una prostituta. Omicidio. O suicidio. I fatti si scontrano nella mia mente simili ad
un' auto in collisione frontale.
"Terribile" la voce mi trema, e parlo sul serio. Solo pochi minuti fa, mentre rimettevo i documenti del prestito nello schedario, mi consideravo fortunata che oggi Bunt non mi avesse contattata.
Ora so perché.
O per ho.
"Devo andare". Afferro la borsa e il trench e supero di corsa Temperance, schizzando fuori dal mio ufficio.
Scar è fuori ad attendermi con l' auto: senza aspettare che lui faccia il giro per aprire la, spalanco la portiera posteriore.
"Portami da lui" ordino.
Scar incrocia il mio sguardo nello specchietto retrovisore e annuisce, poi mi getta il cappuccio.
Lo infilo senza lamentarmi, perché ho bisogno di vedere Mount subito. Iniziamo il solito ridicolo percorso per rientrare, e quando Scar mi trasporta nel mio salotto, non oppongo resistenza.
La mia prigione.
Che posso lasciare solo per lavorare.
Questa situazione sembra completamente, radicalmente sbagliata, che ciò che sospetto è vero.
Mount non è solo spietato. È uno psicopatico.
Cammino su e giù per la stanza, agitandomi sempre di più finché alla fine lui arriva dopo quella che mi è sembrata un' eternità.
Gli scaglioni addosso la domanda senza aspettare che parli. "Sei stato tu?"
La sua espressione, già vacua, non cambia. "A fare cosa?"
"Lo hai ucciso tu?"
Mount solleva quel suo arrogante sopracciglio del cazzo. "Dovrai essere più precisa".
"Lloyd Bunt. Il funzionario della mia banca".
"Quello che ieri ha cercato di costringerti ad avere un rapporto sessuale?" Chiede Mount.
Lo stomaco mi crolla a terra. Non posso essere responsabile per la morte di Lloyd, non posso mi dico.
A Mount riservo una risposta diversa. "Le cose non stanno affatto così. Voleva solo una cena. Un appuntamento".
"E avrebbe continuato a insistere per avere di più, minacciando la tua preziosa distilleria finché non avesse ottenuto esattamente quello che voleva. Scoparti". La dichiarazione di Mount è rude, e la bile mi sale in gola. "E cosa c' è di tanto diverso da quello che hai fatto tu?".
Gli lancio quell' accusa a mo' di coltello, e la sua espressione vacua scompare, sostituita da uno sguardo acceso.
"Io sono stato del tutto onesto su ciò che volevo: te in cambio del debito. Niente sotterfugi. Lloyd Bunt non era in grado di cancellare il tuo debito. Non aveva un solo brandello di potere del cazzo".
"Però..." Provo a controbattere ma Mount mi interrompe.
"E c' è un' altra importante differenza"
"Quale?"
"Tu non lo desideravi"
Irrigidisco le spalle. "E pensi che voglia te?"
"So che è così, che tu lo ammetta o no con te stessa"
"Stronzo arrogante..." Quando Mount avanza, io allungo una mano come se potessi fermarlo. "Non osare neanche toccarmi. Né ora né mai più".
Forse la mia mano non ha l' effetto desiderato, ma le mie parole lo bloccano. E quando dico bloccare, intendo pietrificare.
Mentre Mount si gira per andarsene, i suoi tratti si induriscono nella maschera di granito che con me non usa mai.
"Lo hai ucciso tu, vero? E anche lei!"
Ancora una volta Mount ignora la mia domanda ed esce sbattendo la porta.
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🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE - 🌹 L' Impero Del Desiderio.
ChickLitNew Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E che abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova a...