Non appena V entra, mi basta guardarlo in viso per capire la situazione. Siamo nella merda.
Fino al collo.
Ho imparato molto tempo fa che, se lui non mi manda messaggi, l' unico modo per sapere qualcosa è fargli domande che prevedono un sì o un no come risposta. Non ho idea di dove sia il mio telefono, perciò non mi resta che fargli quel tipo di domande.
"Hanno trovato chi ha sparato?". Non avranno certo aspettato me: appena ricevuta la notizia, J avrà cominciato a cercarlo.
V scuote la testa. "Si sono occupati dei poliziotti?". Magari sono stai chiamati per l' incidente, e se sono arrivati sulla scena prima che fosse ripulita, occorre che dimentichino tutto. Nessuno deve sapere cos' è successo. Se girasse voce che qualcuno ha il fegato di provare a uccidermi, gli equilibri di potere potrebbero risentirne. Per fortuna, in questa città sono io che tengo d’ occhio un bel po' di poliziotti e non il contrario.
V annuisce.
"Avete trainato l' auto in garage e sgombrato la scena?".
Annuisce di nuovo.
"La pallottola?".
Solleva pollice e indice separati da un paio di centimetri.
So cosa significa. Non ancora, ma ci manca poco.
"Ribaltate quell' auto. Il proiettile
dev' essere lì dentro, non ho visto alcun foro d' uscita. Scopri da dove cazzo è partito e rintraccia il cecchino. Dobbiamo scoprire chi è stato così fottutamente stupido da provarci".
V mi fa segno di sì un' ultima volta, poi si gira per andarsene, ma io lo blocco.
"Sei stato bravo. La sua sicurezza personale dev'essere sempre la tua priorità, a qualunque costo. Prima pensi a lei e poi al resto, proprio come hai fatto".
Keira interviene, interrompendo la conversazione. "No! Non sono per niente d' accordo".
Le lancio un' occhiataccia. "Non hai voce in capitolo. Non scenderò a patti su questo".
"Sì, ma non a scapito della tua protezione. Non darmi questo peso da portare. Il rischio è troppo alto".
V sposta lo sguardo tra noi, sorpreso dall' argomento della nostra discussione.
"Chi ti dà gli ordini, V?" Sbotto, riportando la sua attenzione su di me. E quando lui mi indica, mi rivolgo a Keira. "Non conta niente quello che dici tu, comando io".
"E io dico che è una stronzata".
"Peccato".
V torna a concentrarsi su di me e io gli parlo ancora.
"Rimani di guardia. Nessuno entra qui a meno che non sia in corso un emergenza medica, e dev'essere personale autorizzato. Mi dicono che devo riposare, per poter scatenare
l' inferno su questa città e su chiunque sia stato". Faccio un sorriso sbilenco in direzione di Keira.
V annuisce e si dirige alla porta. Quando si richiude alle sue spalle, la stanchezza mi piomba addosso, ma riesco ancora ad allungare la mano per afferrare quella di Keira, e lei la stringe.
Tutta questa situazione - con lei che non mi combatte, e non cerca di fuggire via - è surreale. Esattamente come il fatto che io le do retta.
"Non ti permetterò...".
La interrompo con un' occhiata. "Non dovevo riposarmi per essere pronto alla vendetta?".
Keira solleva le sopracciglia. "Mi darai davvero ascolto?".
"A una condizione".
"Quale?" Risponde senza esitazione.
"Che riposi anche tu?".
La sua bocca si contorce in
un' espressione di sfida, ma questa volta per una ragione del tutto diversa dal solito.
"Io faccio la guardia. Tu riposi".
"C' è V fuori che la fa. Nessuno passa con lui, cazzo, quindi riposati. Ho bisogno che tu stia bene. Ho dei progetti per te, donna".
Keira mi studia per qualche attimo prima di replicare.
"Se io lo faccio lo farai anche tu?".
"Sì".
"D' accordo".
Mi tende la mano e io la stringo, sigillando il patto.
In qualche modo, in mezzo al caos, le nostre posizioni sono cambiate. Non sono più io che la costringo a piegarsi ai miei desideri perché non ha scelta. Ora siamo alla pari. Soci.
È una sensazione nuova, che dovrebbe spaventarmi a morte, ma non mi sembra affatto una debolezza. Anzi, non mi sono mai sentito così forte.
Mi addormento tenendo le dita intrecciate alle sue.
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🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE - 🌹 L' Impero Del Desiderio.
ChickLitNew Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E che abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova a...