Sono comunque la prima a svegliarsi, anche se sono strafatta di antidolorifici. Mi sono costretta a riprendere conoscenza perché dovevo assicurarmi che Lachlan respirasse ancora.
Le mie ferite non mi interessano minimamente, sono molto più preoccupata per lui. Il suo viso è teso anche nel sonno.
Ho giurato di odiarlo fino al mio ultimo respiro. Che non gli avrei mai dato ciò che voleva, costruendo mura impenetrabili intorno al mio cuore, anche se mi avesse confuso la testa costringendo il mio corpo a tradirmi. Lachlan Mount invece ha abbattuto quelle mura. Quando si è girato di schiena, usando se stesso come scudo umano, ho capito perfettamente qual era il mio posto. Lo sapevo prima ancora di accorgermi che gli avevano sparato.
A essere onesta fino in fondo, però, non è allora che le mie mura hanno iniziato a franare. No, quel cemento ha cominciato a cedere quando ho capito che mi stava portando a Dublino per realizzare il sogno della mia vita, anche se quel sogno non lo riguardava.
Non ho ancora avuto modo di porgli le mie domande, ma scommetto qualsiasi cosa sul fatto che l' altruismo rappresenti una novità per Lachlan Mount.
La porta si apre di nuovo ed entra V.
L' ennesimo cambiamento, visto che nella mia testa non lo chiamo più Scar. Perché non è più uno dei responsabili della mia prigionia, ma un altro uomo disposto a morire per me.
"Va tutto bene?" Sussurro.
So che non mi risponderà, e anche se la mia amica Magnolia sostiene che Lachlan gli ha tagliato la lingua, sono sicura al cento per cento che si sbaglia. Lealtà come quella che V dimostra al suo capo non nascono dalla paura e dall' intimidazione. Sono frutto di rispetto.
V annuisce, ma mi porge qualcosa.
La mia borsa. E nell' altra mano? Il mio cellulare.
Li appoggia entrambi sul letto accanto a me, facendo più volte cenno in direzione del telefono.
Lancio un' occhiata allo schermo e vedo diverse chiamate perse di mio padre e dei messaggi di Temperance. Merda. È l' una del pomeriggio, e siamo un giorno avanti rispetto a quello che pensavo.
Ho dormito molto più di quanto credevo.
Non aiuta certo il fatto che abbia perso la cognizione del tempo per via del cambio di fuso orario dopo il volo, per i farmaci, e per la mancanza di un orologio in questa stanza.
Sbocco il display e per prima cosa leggi gli sms.
Temperance: I NOSTRI TELEFONI SQUILLANO INCESSANTEMENTE. TUO PADRE. LA STAMPA. L' ENTE DEL TURISMO. I DISTRUBUTORI. TUTTI VOGLIONO SAPERE DEL PREMIO VINTO AL GWSC. SO CHE ANDARCI È STATA UNA DECISIONE
DELL' ULTIMO MINUTO, MA DEVO PUR DIRGLI QUALCOSA, CAPO. AIUTAMI.
Temperance: STAI BENE? DOVE SEI?
Temperance: KEIRA, PER FAVORE RISPONDIMI. TUO PADRE HA DETTO CHE DOMATTINA PRENDERÀ UN AEREO E VERRÀ QUI.
L' ultimo sms è di un' ora fa.
Merda. Ora come ora non voglio mio padre neanche nei paraggi di New Orleans. Soprattutto vista la situazione in cui mi sono ficcata. Lachlan mi ha giurato che avrebbe tenuto la mia famiglia al sicuro e io gli credo, ma continuo a non volerli qui. Verifico le tacche e scopro di non avere connessione.
Guardo V. "Devo fare delle telefonate. Mandare messaggi. Devi aiutarmi. Devo impedire a mio padre di venire qui".
V getta un' occhiata alla sagoma di Lachlan addormentato nel letto e poi guarda di nuovo me. È combattuto tra noi due, non sa che verso chi mostrare la sua lealtà.
"Mi bastano pochi minuti. Per favore, è importante. Credimi, non ti chiederei di allontanarmi da lui se non fosse davvero necessario".
Qualcosa lo convince, non so se le mie parole o il tono che ho usato, ma annuisce e alza un dito. Il gesto universale per dire aspetta un secondo. Lascia la stanza e torna poco dopo con l' infermiera che mi ha impedito di togliermi la flebo dalla mano.
"Ha bisogno di qualcosa? Che succede?". Sposta lo sguardo da me a Lachlan.
"Ho bisogno che mi liberi. Devo fare alcune telefonate. È di estrema importanza".
Socchiude gli occhi. "Ha
l' approvazione di Mount?".
"Glielo spiegherà lei come mai non ha eseguito un ordine così semplice? Perché le assicuro che a questo punto per lui respingere una mia richiesta è come respingere una sua". Il tono che uso non invita alla discussione e pronuncio ogni parola ostentando autorità.
La mia affermazione la scuote e decide in un lampo. "Mi sia un momento per liberarla, signora".
La sua voce è innegabilmente rispettosa. Con movimenti rapidi ed efficienti mi toglie gli elettrodi dal petto e mi stacca la flebo.
"Non ne ha più bisogno, ma è meglio se gli dice che ha voluto toglierla lei, o passerò dei guai".
"Non si preoccupi. So gestirlo". Rivolgo un' occhiata a V che mi aspetta in silenzio. "Vai a scegliere qualcuno che ti sostituisca fuori dalla porta. Qualcuno di cui ti fidi ciecamente". Gli indici con la testa la figura addormentata di Lachlan.
V fa segno di aver capito e alza ancora una volta un dito prima di sparire. Quando torna io sono già in piedi, più instabile di quanto voglia ammettere, e lui mi accompagna fuori dalla stanza. Sulle prime non riconosco i due uomini all' ingresso, ma so di averli già visti.
Sono quelli che hanno afferrato Lachlan quando è caduto.
"Abbandonatelo anche solo per un secondo e vi uccido entrambi con le mie mani. Sono stata chiara?". Formulo la minacciano senza esitazioni e lo shock nei loro volti è quasi comico.
Mi sorprende soprattutto il piacere che ho provato nel dare quell' ordine. A questo punto mi sento pronta a compiere azioni che prima non avrei mai considerato. Ho venduto il mio corpo per tenere al sicuro la mia famiglia e i miei amici. Ora venderei
l' anima per proteggere Lachlan.
"Sì, signora. Nessuno passerà da qui". Risponde uno degli uomini.
Rivolgo a entrambi un cenno di assenso e loro ricambiano il gesto con rispetto.
I cambiamenti continuano ad aumentare.
Non sono più una prigioniera. Sono la consorte del re.
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🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE - 🌹 L' Impero Del Desiderio.
ChickLitNew Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E che abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova a...