Chapter 8 👑

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Decido di aspettare un giorno prima di compiere un gesto sconsiderato. Dopo può succedere di tutto, perché è il giorno X. Il giorno della scadenza.
"Cosa vuoi che ti tatui esattamente sul culo?". Il gigante barbuto mi fissa con occhi più sbalorditi di quanto mi sarei aspettata in uno studio di tatuaggi chiamato Voodoo Ink.
"Perché, te ne importa qualcosa?".
Si inchina in avanti, appoggiando gli avambracci grossi e tatuati sul bancone. "Senti, bellezza, tanto per cominciare sono prenotato per i prossimi sei mesi".
Incrocio le braccia e lo fisso come se non fossi impressionata, anche se in realtà lo sono. Chi si immaginava che questo posto fosse così quotato?
"Non può richiedere più di quindici minuti. Devi pur riuscire a inserirlo nella tua fitta agenda".
Qualcuno ride dal retro, e dei tacchi si avvicinano battendo sul pavimento a scacchi bianco e nero. Una splendida donna con una frangia alla Bettie Page tinta di blu elettrico mi squadra.
"L' unica ragione per cui una donna si vuole tatuare sul culo SONO SOLO MIA è una relazione finita male".
"Il tipo di relazione che si interrompe con un marito infedele morto in
un' auto bruciata nel Nono Distretto?".
Li osservo entrambi: mi si stringe il cuore per essermi espressa in maniera così cruda, ma i fatti sono fatti.
L' uomo si allontana di scatto dal bancone e la donna allarga gli occhi. Il loro cambio di atteggiamento mi spinge a pensare che ora sanno esattamente chi sono io.
La morte di Brett ha fatto sicuramente notizia.
"Temo che non riusciremo ad aiutarti oggi, e ho la sensazione che molti altri negozi in città ti daranno la stessa risposta". Dice lui, la voce rude un po' ammorbidita.
La donna gira intorno al bancone. "Che ne dici di andare a farci una tazza di caffè qui accanto? Così puoi, come si dice "vuotare il sacco con una perfetta sconosciuta" per liberarti di quel peso senza compiere il terribile errore di farti un brutto tatuaggio che rimpiangerai per il resto della vita".
Sto per dirle che il resto della mia vita probabilmente non sarà lungo, invece mi ritrovo a seguire il fruscio del suo vestito rosa vintage con una crinolina nera che spunta da sotto la gonna, fuori dal negozio di tatuaggi.
Il caffè accanto in realtà è un negozio di ciambelle chiamato Il tuo buco preferito. Non mi ci sono mai fermata perché ogni ciambella che mangio si piazza direttamente su quel culo che volevo tatuare, e molti jeans mi vanno già stretti.
La donna ordina per tutt' e due, senza scomodarsi a chiedermi cosa voglio. Il barista si mette all' opera, servendoci in tempo record i caffè e un sacchetto di ciambelle.
"Quello è per te". Con la testa mi indica una tazza, poi porta l' altra e il sacchetto a un tavolo.
Io prendo la mia e la seguo.
"A proposito, mi chiamo Delilah" dice, porgendomi la mano libera.
"Keira"
"Kilgore, giusto? L' ho capito dalla tua storia: non tutti possono cacciarsi in un simile casino. Sinceramente però credo di averti riconosciuto già prima. Fai un whiskey con i controcoglioni: io adoro il single malt, e il cocktail con la limonata e un rametto di menta. Sul serio, mi piace da morire". Fa una pausa. "E, per la cronaca, mi dispiace davvero per la tua perdita. Comunque sia, è stato uno schifo".
Per qualche ragione il bisogno di piangere cresce, ma lo soffoco. Ho già versato fin troppe lacrime per Brett. Invece mi limito a dire: "Non hai idea quanto".
Lei sorseggia il caffè prima di appoggiarlo sul tavolo. "Ti credo. Allora vuoi dirmi perché volevi farti quel tatuaggio? Saresti sorpresa di quante belle storie potrei raccontarti che iniziano con un nostro rifiuto a tatuare il culo di qualcuno...".
Per un solo istante prendo in considerazione l' idea di spifferarle la storia del disastro in cui mi trovo, ma non posso rischiare di trascinare
un' altra persona innocente nella mischia. O, per essere più precisi,
nell' area a rischio.
"Magari sento solo il bisogno di dichiarare la mia indipendenza" è la mia vaga risposta.
"Questo implica che senti che qualcuno la sta minacciando".
Le lancio un' occhiata tagliente per
l' acuta osservazione. "Sei una tatuatrice o una psicologa?"
Lei ride e fruga nel sacchetto in cerca di una ciambella. Hanno un odore delizioso. Cannella e zucchero e qual meraviglioso impasto...
Sono tentata di prenderne una, ma mi trattengo limitandomi al caffè: ha un gusto che somiglia molto al profumo delle ciambelle.
"Spesso entrambe, tatuatrice e psicologa. Ho visto molta merda. E ne ho sentita anche di più". Esamina la sala come per assicurarsi che nessuno origli prima di continuare. "So che non mi conosci, ma ti darò un consiglio. Presumo che tu ti stia trovando in una situazione non troppo buona, a giudicare dall' auto con i finestrini oscurati parcheggiata al di là della strada, e dal tizio che fa finta di non osservarti".
Provo a girare la testa in direzione della vetrina anteriore, ma lei mi ferma gettandomi in faccia una ciambella. Mi rimbalza sulla fronte e mi distrae.
"Che diavolo..."
"Non guardare"
La testa comincia a martellare, così butto giù altra caffeina, sperando che stronchi l' emicrania in arrivo.
"Okay, va bene. Qual è il tuo consiglio?" Chiedo riappoggiando il caffè sul tavolo.
"Anche se forse desideri dichiarare la tua indipendenza, o magari mandare un messaggio molto forte a qualcuno, suggerirei di trovare un altro modo per farlo, magari un po' meno duraturo di un tatuaggio sul culo. Non scherzo quando dico che altrimenti lo rimpiangerai per sempre".
Anche se mi ha detto di non guardare, con indifferenza sollevo di nuovo il mio caffè e sbatto contro il sacchetto di ciambelle spargendole sul tavolo. Quando Delilah si distrae, do
un' occhiata.
In effetti c'è un uomo con un completo appoggiato a un lampione con un giornale infilato sotto il braccio. Una BMW nera è parcheggiata nel posto di fronte a lui.
Delilah capisce. "Ho detto di non guardare".
"Ha importanza?"
"Che tu sia seguita e ora tu lo sappia, e che lui sappia che tu sai?" Scrolla le spalle. "Non lo so. Dipende con chi hai a che fare".
Abbasso lo sguardo sul mio caffè, giocando con il coperchio in plastica della tazza.
"Merda. Sei nei guai, vero?"
Posso solo annuire.
"Fino a che punto hai le spalle al muro?" Chiede.
La inchiodo con lo sguardo. "Che ti importa?"
"Ai Voodoo abbiamo la tendenza a raccattare i randagi, e anche se non considererei mai Keira Kilgore del whiskey Seven Sinners una randagia, oggi sembri un po' meno impeccabile di quanto mi aspetterei, data la tua reputazione. Ma se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti, non hai che da dirmelo".
"Nessuno può fare qualcosa per aiutarmi. Voglio dire, a meno che tu non sia ricca e abbia a disposizione una gran quantità di capitali liquidi". Afferro una ciambella e me la ficco in bocca per impedirmi di aggiungere altro.
Mentre mastico, Delilah continua a studiarmi. "Bene, non dirmelo. Ma, se vuoi davvero fare il tatuaggio, posso raccomandarti un buon tatuatore che usa l' henné a un paio di isolati da qui".

🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE  -  🌹  L' Impero Del Desiderio. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora