Chapter 54 💎

648 13 1
                                    

Non appena Mount se ne va, apro per controllare, perché ho imparato a essere meticolosa. E ovviamente, proprio come aveva detto lui, mi trovo davanti Scar. Anche se a quanto pare, il suo nome è V. Io però preferisco Scar.
"Il mio autista, e ora il mio baby-sitter, complimenti!".
Le mie parole grondano di sarcasmo. Richiudo la porta di scatto, prima che possa rispondermi, e corro alla borsa: il cellulare segnale l' arrivo di un messaggio. Quindi qui c' è connessione...
Proviene dallo stesso numero sconosciuto che ormai ho associato a Scar, così lo salvo nella rubrica.
V: VUOLE CENARE? LO CHEF LE PREPARERÀ QIALCOSA.
Keira: STO PENSANDO DI FARE LO SCIOPERO DELLA FAME.
V: AL CAPO NON PIACERÀ.
Keira: NON ME NE FREGA UN EMERITO CAZZO DI QUELLO CHE GLI PIACE.
V: ALLORA MANGERÀ QUELLO CHE SCELGO IO. SPERO CHE IL FEGATO SIA DI SUO GRADIMENTO.
Keira: CHE SCHIFO. PENSI CHE A LUI FARÀ PIACERE SE GLI CONTAMINI QUESTE STANZE CON QUELLA PUZZA?
V: ALLORA SCELGA LEI QUALCOSA.
Ci penso su un attimo e poi mi invento il menù più assurdo possibile.
Keira: ZUPPA DI TARTARUGA, ASTICE DELLA NUOVA ZELANDA, FULETTO DI MANZO ARGENTINO, PURÉ DI PATATE AL TARTUFO (SENZA BUCCE, TRITATO GROSSOLANAMENTE), FAGIOLINI BIOLOGICI E UN SOUFFLÈ AL CIOCCOLATO CON COMPOSTA DI LAMPONI FRESCHI.
Aspetto con un sorrisino trionfante la risposta, ma non arriva niente. La cosa non diminuisce certo il mio divertimento. Adesso, se non mangio, non può dare la colpa a me. Io ho obbedito ai suoi ordini.
Gironzolo per la stanza. Non voglio curiosare, ma non riesco a impedirmi di sbirciare ancora nella camera da letto a attraversare la raffinata moquette nera e oro per arrivare fino alla sontuosa sala da bagno. Persino la pietra chiara è decorata da venature nere e oro, e non posso fare a meno di domandarmi perché Mount sia così ossessionato da questi colori.
Ma poi metto un freno alla mia curiosità: non mi aiuterà certo a uscire da questa situazione.
Con il telefono ancora in mano, penso all' unica persona in grado di darmi un consiglio.
Risalgo all' ultimo messaggio di Magnolia e gliene mando un altro.
Keira: DEVO PARLARTI, SUBITO. QUI È TUTTO ASSURDO.
Aspetto alcuni istanti, esaminando i decori dorati di una vasca da bagno grande come una piscina. La zona del wc è più grande di tutto il mio bagno.
Uno squillo e riporto l' attenzione sul display. Leggo la risposta di Magnolia: HO UN APPUNTAMENTO DI LAVORO STASERA. QUANTO ASSURDO?
Keira: ABBASTANZA DA FARMI IMPAZZIRE.
Magnolia: LO SPOSTO. DAMMI DIECI MINUTI.
Esco dal bagno e quando raggiungo la camera mi libero dei tacchi, sprofondando con i piedi nello strato alto della soffice moquette.
Gli edifici del Quartiere Francese costano un occhio della testa al metro quadro. Più di quanto io potrei mai permettermi. Mount invece ne possiede in gran numero.
La curiosità che ho represso finora, si risveglia e decido che è arrivato il momento di strappare a Magnolia la maggior quantità possibile di informazioni su Lachlan Mount.
Gli devo più di due milioni di dollari. E questa consapevolezza mi colpisce come uno schiaffo.
Come farò a restituirglieli? Non ci riuscirei nemmeno se organizzassi ogni mese un evento come quello dei Voodoo Kings, quadruplicando il fatturato nel giro di due anni. Senza tener conto di quanto mi costerebbe aumentare la produzione per far fronte a una domanda del genere.
Comunque Mount non mi ha chiesto di ripagarlo in denaro, ma con favori sessuali.
Il telefono suona e quando vedo il nome di Magnolia sullo schermo, mi rendo conto di aver perso il senso del tempo. Rispondo al volo.
"Ehi".
"Cosa sta succedendo?".
"Da dove vuoi che cominci?".
"Dall' inizio, direi. Racconta tutto,
Ke-ke".
Così attacco dal ritorno di Brett dal regno dei morti.
"No, cazzo! Non prendermi per il culo. Io c' ero, sotto quel velo nero di merda, mentre tu seppellivi le sue ceneri".
Le avevo assicurato che il velo non era necessario, ma lei aveva preferito non scatenare, durante la funzione, quelli che definiva "melodrammi".
"Sì, be', a quanto pare le ceneri non erano le sue e qualcuno ha pagato il medico legale perché certificasse il contrario". Le dico.
"Non bisogna essere dei geni per sapere chi". Non ha tutti i torti. "Ma questo non spiega chi diavolo c' era in quella macchina".
"Non ne ho idea. E non credo di volerlo sapere".
"Scommetto che Brett sta già rimpiangendo di non essere morto davvero".
"Non credo, visto che ci guadagnerà un bel po' di soldi".
"Non puoi darglieli". La risposta di Magnolia è uno sbuffo irritato.
"Non ho scelta".
Parliamo di Brett ancora per qualche minuto, poi lei cambia argomento perché capisce che sono decisa a portare avanti il mio piano. Sacca, impermeabile, occhiali da sole e pittura indelebile mi sembrano la soluzione perfetta.
"E quindi cos' è successo quando Mount è corso in tuo aiuto?".
"Prima di tutto, non è affatto corso in mio aiuto. Quando è arrivato, Brett se ne era già andato, e comunque, prima di lui, era arrivato il suo tirapiedi".
"Dettagli insignificanti, Ke-ke. Vieni al sodo". 
Magnolia è sempre stata un po' prepotente e io inspiro a fondo prima della rilevazione.
"Ho scoperto che quello del ballo in maschera era Mount. Non Brett".
"Cosa?!" Il tono di Magnolia esprime tutta la sua sorpresa. "E come ha fatto?".
Scuoto la testa, anche se lei non può vedermi. "Non lo so, ma questa cosa mi sta mandando in paranoia. È stato proprio al ballo che ho deciso che Brett era quello giusto. Fu quella sera che mi venne la brillante idea di scappare con lui, perché aveva tutto ciò che desideravo in un uomo. Invece mi sbagliavo. Quello del ballo era un altro".
"Porca puttana, Ke-ke. Solo a te poteva bastare una bella scopata per decidere di sposarti. E non hai nemmeno sposato il cazzo che te l' ha regalata".
Butto indietro la testa e osservo il soffitto nero. "Non è colpa mia. Tutto questo non ha senso!".
"E poi cos' è successo? Non può essere finita così".
"Abbiamo litigato..." Faccio una pausa, ingoiando la confessione che ancora non riesco a formulare. Stranamente, è più difficile che raccontare la storia del ballo.
"E...?" Mi sollecita Magnolia.
L' unico modo per sputare l' osso è chiudere gli occhi e buttarmi, esattamente quello che faccio. "Mi ha baciata. Mi ha promesso che non permetterà a nessuno di fare del male alla mia famiglia e poi... Be', lo sai".
"Un momento, frena un attimo".
Riesco a immaginare i suoi gesti, mentre elabora la parte che non volevo ammettere.
"Ti ha baciata?" Magnolia sembra più scioccata ora di quando le ho raccontato del marito risorto.
Decido di continuare. "Sì, e poi..".
"No, fermati. Prima dobbiamo parlare di questo... Questo non è Mount. Lui non bacia mai nessuna delle ragazze. Devo sempre assicurarmi che lo sappiano, prima di mandargliele. È una regola ferrea".
Le sue parole mi lasciano completamente interdetta. "Aspetta. Mi stai dicendo che sei tu a procurargli le amanti? Mi prendi per il culo?".
"Ke-ke, sai quello che faccio". Nella sua voce intuisco per un istante una nota dispiaciuta.
"Ma...".
"Vuole solo ragazze che vengono da fuori, non del posto. Perciò le trovo, le esamino e le faccio arrivare qui; mi assicuro che vengano preparate a dovere in base alle sue preferenze, che conoscano le regole, e poi gliele mando. Dopodiché non le rivedo più".
Il cuore mi pulsa contro le costole. "Perché non me ne hai mai parlato prima?".
"Perché non parliamo mai di quello che faccio io. Quando ci vediamo, fingiamo che il mio lavoro non esista. Inoltre, ti ho raccontato tutto quello che so. Quello che ti riguarda, intendo".
"E il fatto che tu gli fornisca le puttane non mi riguarda?".
Sto urlando contro Magnolia. Non lo facevo da anni.
Da quando l' hanno buttata fuori da scuola e io mi sono arrabbiata perché si era giocata la borsa di studio.
Nello stesso tempo, però, mi sento in colpa. Ha ragione: non parliamo mai apertamente di quello che fa. Mai. Abbiamo sempre fatto finta di niente. Brava, Keira. Bella amica di merda che sei.
"Non sono puttane. Le mie ragazze sono di alto livello, perciò stai attenta alle parole che usi".
Mi sento ancora più in colpa e faccio due respiri profondi prima di continuare. "Scusa, non era quello che intendevo. Ma ti prego... Devi dirmi tutto quello che sai, perché in questo momento sono nella sua camera da letto e di lui non so niente, tranne le poche cose che mi hai riferito tu".
"Frena. Sei nella sua camera da letto?". Magnolia sottolinea le ultime parole, come per accertarsi che io non mi sia sbagliata.
"Sì".
"Lui tiene sempre le ragazze in un alloggio a parte perché siano sempre a sua disposizione, ma da quello che ho sentito non sta mai con loro al di fuori di lì. E non le porta certo in pubblico. E men che meno nella sua camera da letto. Questo è uno scoop, Ke-ke. Dobbiamo approfittarne per fare qualche ricerca".
Stringo il telefono e lo fisso, come se, dopo questa proposta folle, sullo schermo potesse apparire la sua faccia. "Non eri preoccupata che questa linea fosse controllata?".
Quando riporto il cellulare
all' orecchio, Magnolia ha già cominciato a mettere a punto un piano. "Quale uomo non si aspetterebbe che frughi nel suo appartamento non appena ti lascia lì da sola per la prima volta? È praticamente scontato, perciò datti da fare. Muovi il culo e iniziamo dal bagno".
Vado in salotto e mi lasciò cadere sul divano di pelle.
"Per avere le palle di rovistare
nell' armadietto dei medicinali di Mount devo prima farmi un goccio".
"Allora sbrigati a farti questo cazzo di goccio. Non abbiamo tutta la notte".
In sottofondo sento dei rumori e poi il tintinnio di alcuni cubetti di ghiaccio. "Bevo qualcosa anch'io, così ti faccio compagnia. Una stanza, un bicchiere". Appoggio la fronte sulle ginocchia. "Questa potrebbe essere la tua peggiore idea di sempre, dopo quella di esserti fatta cacciare dalla scuola, ovviamente".
"Ke-ke, ho tutto quello che potrei desiderare, e tutto è cominciato con quel pompino nel ripostiglio. Non essere dispiaciuta per me. Ho approfittato al meglio di una situazione che sarebbe potuta finire molto peggio".
Forse ha ragione, ma non mi piace pensarci. E... Vai con il senso di colpa!
"Avanti, prendi una bottiglia e un bicchiere, e non dirmi che lì non ce ne sono".
Magnolia ha sempre ragione.
"Okay. Arrivo." Mi avvicino al mobile bar e do un' occhiata. "Niente Seven Sinners, qui".
"Bene perché con quello non ti ubriacheresti abbastanza da tirare fuori le palle. E adesso, avanti, bevi, Ke-ke. Forza".
"D' accordo". Afferro una bottiglia di vodka. È un pessimo piano, ma visto che non sopporto né lo scotch né la tequila, che a quanto pare sono le sole alternative disponibili, non mi resta altra scelta. Senza preoccuparmi di usare un bicchiere, butto direttamente giù un sorso.
"Questa merda fa davvero schifo" Dico, dopo essermi sforzata di deglutire. "Come fa la gente a berla?". Leggo l' etichetta ad alta voce e Magnolia si zittisce per un istante.
"La gente di solito non ha neanche
l' occasione di assaggiarla, visto che costa migliaia di dollari a bottiglia". All' improvviso, l' idea di scolarla tutta mentre cerco indizi sul vero Lachlan Mount non mi dispiace affatto.
"Okay, andiamo in bagno".
Dopo un' ora ho frugato in bagno, in salotto e in camera da letto; non ho tralasciato nessuna anta e nessun cassetto. Con una forcina cerco di aprire l' unica porta chiusa a chiave.
"Niente. Avrei dovuto guardare qualche video in più su YouTube".
"Allora fallo adesso e richiamami".
Mi lascio cadere sul letto, il più soffice che il mio corpo abbia mai toccato. "Non posso. Gira tutto, Mags".
"Cazzo. Sei proprio una schiappa quando non bevi whiskey. È assurdo". "Quand'è che la stanza smette di girare?".
"Be', di solito quando vomiti o svieni". "Noo. Non voglio vomitare".
"Bene, perché non sei una pivella, perciò non comportarti come se lo fossi. Ti sei sdraiata?".
"Sì".
"Allora scendi con le gambe in modo da toccare il pavimento. Dovrebbe aiutare".
"Okay".
"Hai rimesso tutto dove lo hai trovato, vero?".
"Mmm-mmm, sì. Affermativo, Maggie Mags. Passo e chiudo".
"Cazzo. Sei proprio sbronza".
"Già". Sbadiglio. "La trottola peggiora. Provo il trucchetto delle gambe. Ho sonno".
"Sì, e a giudicare da come parli, domani sarai incazzata nera".
"Questo è poco ma sicuro, visto che devo dare a quel pezzo di merda di Brett i soldi che Mount mi ha messo sul conto per non fare andare tutto a puttane. Stronzo". Ormai non so più nemmeno io di chi sto parlando.
"Non credo che Mount te lo lascerà fare, Ke-ke".
"Non può impedirmelo".
"Oh, tesoro. Adesso dormi. Punta la sveglia".
"Già fatto. Notte, Mags. Ti voglio bene".
"Anch'io. Prima che tu svenga, però, cerca di metterti bene in testa che il modo in cui Mount ti sta trattando non è per niente normale. Mi sbaglierò, ma secondo me gli stai facendo infrangere tutte le regole".
"Mount le regole le impone agli altri. Non è lui quello che deve rispettarle".
Chiudo la chiamata prima che possa rispondere. O almeno, è quello che cerco di fare, perché il telefono mi cade sul naso.
"Ahi. Maledetti russi. A chi può piacere quella merda più del whiskey?".
È l' unica cosa che ricordo di aver pensato prima di piombare nel sonno.   

🌹 KING 👑 QUEEN 💎 DESIRE  -  🌹  L' Impero Del Desiderio. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora