-Quello è il mio letto!- esclamo.
-Io dove dovrei dormire, scusa? Per terra? È matrimoniale, ci stiamo bene entrambi. Adesso fammi dormire e non rompere le palle, che domani inizia la scuola anche per me- dice distrutto, per poi stringere il cuscino al petto.
È sdraiato a pancia in giù.
-Scendi!- mi ribello, lui come risposta, mi tira un cuscino, cogliendomi in pieno volto.
-Cretino- ringhio, per poi tirargli il cuscino sulla testa.
-Hai finito?- mi domanda tenendo gli occhi chiusi.
-No. Ti pare? Ho appena iniziato- rispondo con tono spiritoso, per poi sedermi sul mio letto.
-Che palle- mi lamento.
-Almeno fatti più in là, altrimenti cado giù- sbuffo.
Si sposta giusto di un millimetro, così lo guardo male.
-Ma sei serio?- sbotto acida.
-Ho sonno. Sono distrutto. Non rompere- dice con fatica, avendo la voce impastata dal sonno.
-Okay. L'hai voluto tu!- dico, per poi aggrapparmi a lui, per evitare di cadere giù durante la notte.
-Sei un kaola?- sento il suo petto vibrare, sta ridendo.
-Sì- sbotto fredda, per poi allungare il braccio e spegnere la lampada.
-Adesso non rompere. Buonanotte!- borbotto, poco dopo lo sento muoversi, così assumo una posizionone comoda anche io.
-Vieni qua- mi tira per il braccio e mi fa appoggiare con la testa sul suo petto.
-Dai Luca...- borbotto lamentandomi.
Lo sento muoversi di nuovo, dopo di che la luce della lampada ritorna ad illuminare di poco la stanza.
-Stai qua- bisbiglia sottovoce, guardandomi negli occhi.
-Stai fatto?- gli domando.
Lui scoppia in una fragorosa risata. Forse l'ha fatto la ridere la spontaneità con la quale gli ho posto la domanda.
-Mai stato così lucido- sussurra al mio orecchio poco dopo.
Incrocio il suo sguardo, mentre lui con la mano mi accarezza i capelli dolcemente.
-Senti tutto questo non mi piace per niente, perciò stai zitto, chudi quella boccaccia che domani mattina abbiamo scuola. Prime due ore latino, quella professoressa mi odia, perciò devo riposare se non voglio avere un altro 4. L'altra volta mi mise 4 solo perché avevo chiuso gli occhi due secondi- espongo acida.
Il sonno mi fa diventare ancora più acida.
Sorride.
-Spostati!- ripeto infastidita.
-Che c'è? Hai paura che io ti faccia innamorare?- mi accarezza il viso e gli tolgo un attimo dopo la mano dalla mia faccia.
-Sinceramente mi fa più paura quella rincoglionita di latino. Non mi innamorerò mai di nessuno, a queste stronzate non ci credo più. Quindi no, stai tranquillo, non perderò mai la testa per te- fingo un sorriso, dopo di che gli do le spalle.
-Buonanotte- dico, poi rilascio un sospiro di sollievo.
Luca con una mano mi accarezza la schiena, così riapro gli occhi, faccio per sbraitare, ma lui mi precede ponendomi una domanda che mi scombussola interamente.
-Perché non credi più all'amore?- borbotta continuando ad accarezzarmi.
Ha una mano molto delicata, fa delle carezze a dir poco splendide, ma ovviamente lui questo non verrà mai a saperlo.
-Non sono fatti che ti rigurdano- sbotto fissando il vuoto.
-Dai piccola parla, io prima ti ho detto un piccolo mattoncino del mio passato che avrei dovuto tenere per me, quindi adesso tocca a te- insiste per poi stamparmi un piccolo bacetto dietro l'orecchio.
Una stranissima scossa percorre il mio corpo, ma non le do peso, infine mi giro verso di lui ed i nostri occhi si incontrano.
-Dovremmo pur conoscerci meglio, no?- chiede.
-Non mi va di parlarne- borbotto abbassando la testa.
-Si tratta di un povero stronzo. Mi ha tradita, mi ha messo le corna con un'altra. Avevo deciso di perdonarlo perché ero troppo presa, ero davvero tanto innamorata di lui, mi ero completamente persa in lui, tanto da abbandonare la mia cerchia di amiche, pur di passare il sabato sera soltanto ed esclusivamente insieme a lui- deglutisco.
-Alla fine mi ha solo usata per i suoi scopi, mi ha solo usata per divertimento. Brutto stronzo- stringo la mano in un pugno e stringo i denti.
I miei occhi si cristallizzano all'istante, ma trattengo le lacrime.
-Basta, ti basta sapere questo. Non hai alcun diritto di sapere i particolari o altro. Va bene così- alzo la testa e batto un paio di volte le ciglia per non far venir giù il diluvio universale dalle mie iridi.
Quando parlo di James, il mio ex, divento fragile. Ormai è passato un po' di tempo, ma ricordare comunque mi fa male.
Guardo Luca negli occhi e resto in silenzio.
-Viene nella tua stessa scuola?- mi domanda.
-Stessa classe!- esclamo amareggiata.
-La fortuna è proprio dalla tua parte, eh!- ironizza per sdramatizzare un po' l'aria tesa che ormai soffoca questa camera.
-Non so proprio cosa sia la fortuna, ma lasciamo stare. Buonanotte- dico, per poi dargli le spalle, spegnere la lampada e chiudere gli occhi.
-Buonanotte piccola- farfuglia quasi debolmente.
***
È di nuovo mattina, è iniziato un nuovo giorno.
La campanella segna l'inizio di una nuova giornata scolastica, così insieme a Luca mi reco verso l'entrata.
La folla di studentesse guarda ammirata il ragazzo in mia compagnia, e ci credo, con quest'aria da bad boy e con questa espressione così seria e misteriosa, è peggio di Cupido.
Le conquista tutte, ma io non sono "tutte". Io sono io e con me non attacca. Voglio proprio vedere quando si arrenderà!
Fa l'occhiolino a Teresa, una ragazza del quarto anno, così lei sorride come una psicopatica. Dio, ma non hanno mai visto un ragazzo?
Ad ogni passo che fa, Luca regala occhiolini e bacetti volanti. Ma chi è? Per caso Leonardo Di Caprio?
Oddio ho Leonardo Di Caprio in casa e nemmeno me ne sono resa conto?
Okay. Il caffè di prima mattina mi dà alla testa.
-Hai finito di fare la sfilata di moda?- gli domando.
-Ehi piccola, che c'è? Sei gelosa?- mi stuzzica, così lo guardo male.
-Di te? Gelosa? Io?- domando a raffica e lui annuisce, facendo l'occhiolino a Natalia, la ragazza più snob della scuola.
Lei ricambia con un sorriso ed un bacio volante.
-Ma non mi far ridere, D'Orso!- esclamo fingendo una fragorosa risata.
Improvvisamente mi afferra per il braccio e mi attira a sé.
-Oh Rossi, so benissimo che ti sto letteralmente facendo impazzire- mi sussurra sensualmente all'orecchio, ma io mollo la presa e mi allontano.
Non voglio dare di certo spettacolo qui davanti a tutti, inizierebbero a girare voci false su di me e sinceramente, hanno parlato già abbastanza di me, quando è finita tra me e James.
Non voglio rivivere repliche.
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UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA
FanfictionDicono che le cose inaspettate siano le più belle, o almeno quelle cose che in qualche modo ti stravolgono i piani. Aurora Rossi ha diciotto anni e frequenta un liceo in una città della regione Campania: Salerno. Non vede l'ora di prendere il diplom...