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Quanto detesto l'ora di educazione fisica, proprio non sopporto sudare, specialmente qui a scuola.

Oggi però mi sono giustificata, inventando un dolore allo stomaco, ma per fortuna sto bene.

La classe sta giocando a pallavolo ed improvvisamente James mi coglie in pieno la testa.

-Uuh, mi scusi- ironizza.

Lo guardo male, afferro la palla con dolore e gliela lancio dritta nelle parti basse, ovviamente senza farlo di proposito: non mi importa, gli sta bene.

Inizia ad imprecare in tutte le lingue del mondo, l'intera classe ride, mentre Luca ha lo sguardo fisso su di me.

-Brutta stronza- ringhia James e noto il moro irrigidirsi.

-Bambino stai zitto, vai a prendere il latto, piuttosto!- esclamo, per poi massaggiarmi la testa dolorante.

-Ah, io dovrei prendere il latte?- sbotta dal campo.

-Chi si comporta da neonato tra i due?- mi domanda aggiustandosi il ciuffo.

-Di certo non io- sbotto acida.

James fa per ribattere ma viene interrotto da Luca.

-Senti James non rompere le palle, per piacere- interviene il moro abbandonando il suo campo, per poi dirigersi verso il mio ex-ragazzo.

-Uuh D'Orso che difende la sua scopamica- ridacchia James, il biondino.

Abbasso la testa mentre il resto della classe mi guarda, iniziano a borbottare tra di loro e ciò mi fa sentire in imbarazzo.

-Abbassa i toni, stronzo- ringhia infastidito Luca.

-Uh, perché altrimenti che cosa mi fai, tossico?- lo provoca James.

Qui la vedo male.

Rialzo la testa e osservo i due, senza sapere cosa fare o dire.

-Tossico sarà tuo padre- ribatte Luca incazzato che di più non si può.

-Non mettere in mezzo mio padre, bello, che io i tuoi sporchi parenti non li tocco!- esclama James.

-E poi non è vero che sei un tossico? Tutti sanno che in corpo hai più erba ormai, che sangue- ribatte il mio ex.

-Questi non sono cazzi tuoi, punto primo. Punto secondo vedi di non rompere la palle ad Aurora che poco ci metto, ti sbatto la testa al muro venti volte. Devi stare al posto tuo, hai capito?- gli domanda il moro.

Scende un'aria di tensione qui in palestra ed io resto ferma, immobile.

Ma poi stamattina Luca mi ha trattato di merda e adesso mi difende, che problemi ha questo ragazzo?

-Mi fai paura, guarda. Sto tremando- ironizza il biondino.

-Non mi provocare, James. Ti giuro, non ti conviene proprio oggi. Non è giornata!- esclama inferocito Luca.

Il mio ex sghignazza, mentre l'altro rilascia un sospiro pesante.

-Uh capisco. Aurora stanotte non ti ha soddisfatto abbastanza? Ma che peccato- lo stuzzica il biondo.

Luca perde la calma e gli tira un pugno in piena faccia, facendogli sanguinare il naso.

Successivamente lo afferro per la maglia e lo guarda dritto in faccia, così mi avvicino immediatamente verso i due ragazzi.

-Bruttissimo stronzo del cazzo, prova a dire una cosa del genere ancora una volta e giuro che ti mando in ospedale e non me ne fotte niente se mi sospendono, almeno so che mi hanno sospeso per un buon motivo- ringhia il moro e James ridacchia, fregandosene altamente di ciò che dice Luca.

-Tranquillo amico, non ti perdi niente di che con lei!- esclama il biondino riferendosi a me.

Luca fa per dargli un altro pugno, ma io mi metto in mezzo e li separo.

-Fermo Luca, ti prego, ti prego smettila. Hai rotto il cazzo pure tu, per quale motivo prima mi tratti di merda e poi mi difendi, eh? La vuoi finire? Mi confondi solo di più!- esclamo e lui serra la mascella.

-Ti difendo perché sei la figlia del compagno di mia madre. Mi sento in dovere di farlo- ribatte con tono freddo, ma più calmo.

Sta mentendo, si capisce dai suoi occhi.

-Be', se è così non sentirti più in dovere, perché la vita è mia e so cavarmela da sola, okay?- sbotto acida ed il professore rientra in palestra, interrompendo tutto.

-James!- esclama e Luca sbuffa.

-Cosa ti è successo?- aggiunge l'uomo avvicinandosi.

-Ehm...- il biondino guarda prima me, poi Luca, sfoggia un sorrisetto nervoso e scuote la testa.

-Ehm, nulla. Una... Pallonata- mente.

-Va bene, vai in infermeria, voi continuate a giocare. Forza, su!- esclama il docente.

James manda uno sguardo cattivissimo a Luca, quest'ultimo lo stesso ed infine serra la mascella con rabbia.

Faccio per andarmene, ma il moro mi ferma.

-Resta qua- borbotta guardandomi negli occhi.

-Senti, basta. Non sono la tua bambola, okay? Se vuoi giocare con le bambole compra una Barbie, che già mi hanno usata troppe volte diverse persone. Basta- mi ribello.

-Aurora se pensi che io stanotte ti abbia usata, non hai capito proprio niente, non hai capito nulla di me. Se stamattina mi hai trovato cambiato all'improvviso, un motivo c'è ma sono cazzi miei che non posso dire a nessuno- mi spiega.

-Nemmeno a me?- gli chiedo con un filo di voce.

Mi sento una scema.

-No. Nemmeno a te- ribatte ed io annuisco amareggiata.

-Allora sappi che qualunque cosa sia stata stanotte, qualunque cosa a te sia sembrata, finisce qui, Luca. Hai conquistato persino me, sei contento? Bravo- fingo un applauso.

Scuote la testa.

-No Aurora, lo sai che non sei stata un ennesima conquista, tu sei diversa e te l'ho spiegato. Ero io stanotte, ero vero, anzi verissimo, non ti ho mentito, ma non può funzionare- dice.

-Luca vaffanculo, noi abbiamo veramente chiuso- sbotto guardandolo negli occhi, mi giro, prendo un bel respiro ed esco fuori dalla palestra, sgattaiolando verso il bagno.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora