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Saranno passate all'incirca tre settimana e le cose tra me e Luca non sembrano migliorare, anzi... C'è sempre aria di guerra tra noi.

Diciamo che si tratta di un rapporto amore-odio, quella roba di cui si sente tanto parlare su Wattpad o nei film americani. Non pensavo potesse sul serio esistere persino nella realtà un qualcosa del genere.

-Quanto cazzo è bella Rosanna- borbotta Luca mordendosi il labbro inferiore.

Rosanna è una nostra nuova compagna di classe e be', in effetti si fa guardare. Nel senso, è davvero una bella ragazza ed è incredibile che abbia così tanta autostima ad uscire di casa persino senza un minimo di trucco.

Ha due occhi azzurri, che più azzurri non si può. Dei capelli biondi, mossi e lunghi fino al fondoschiena, ha un fisico a dir poco perfetto, in poche parole sembra una modella e sinceramente mi sento un topo da fogna paragonata a lei.

Effettivamente la mia autostima già è bassa... Questa ragazza la fa scendere sotto zero.

-Te la stai facendo con gli occhi- ribatto senza accorgermene con acidità, mentre lui si morde il labbro inferiore.

-Uh, qualcuno qui è geloso- mi guarda masticando la sua gomma con aria soddisfatta ed io faccio una smorfia.

-Senti cosetto, è inutile che ti atteggi e che ti credi chissà chi, okay? No perché sai, con me non attacca. Te l'avrò ripetuto minimo ottanta volte- sputo fredda.

-Rossi, si può sapere cos'hai da dire?- ringhia la prof. di inglese.

-Uhm nulla, mi scusi. È che... Controllavo l'orario- mento e sento Luca subito dopo sghignazzare, per poi mandare un occhiolino alla nuova arrivata.

Lei ricambia con un occhiolino ed un sorrisetto.

-Devi prendere la pillola?- ironizza la docente.

La classe intera scoppia a ridere, sospiro e sto in silenzio, perché se ribattessi andrebbe a finire male.

***

Finalmente libera. Oggi vado a pranzo a casa di Greta, è un po' che non stiamo un po' insieme.

Sto nell'autobus con lei.

-Quindi quel figone di Luca D'Orso abita con te?- mi domanda ed io annuisco senza entusiasmo.

-Dio che allegria!- ironizza.

Greta è il contrario di me. Lei ha i capelli neri come la pece e gli occhi color nocciola, è abbastanza alta ed ha un carattere tutto suo.

Salta spesso scuola ultimamente, in quarta ha rischiato di essere bocciata per le assenze, ma alla fine si è salvata pelo pelo.

Spero non la boccino quest'anno, sarebbe un caos.

-È bello sì, ma senza cervello. Parlare con lui, è come parlare col muro, ti giuro- aggiungo sbuffando, lei ridacchia.

Fa per ribattere, l'autista fa una frenata improvvisa, così va a finire addosso un ragazzo.

-Ma come cazzo guidi, Vincenzo?- urla la mia amica, facendo sobbalzare il ragazzo, che poco dopo la guarda male e si aggrappa nuovamente ad un palo di ferro.

Ridacchio di gusto, è stata una scena epica. Aiuto. Tra poco piango.

***

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora